Jazz a Bologna

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(Marco M.)
00domenica 1 febbraio 2009 11:35
al Take Five
La primavera jazz viene da New York
Al Take Five di Bologna da martedì 3 febbraio musicisti statunitensi ed italiani impegnati in 13 concerti dalle sonorità insolite. Un cartellone colmo di suoni griffati da personalità di rilievo


Bologna, 30 gennaio 2009 - "Una delle molte strade che abbiamo per influire sulla crescita dell’umanità è quella di rischiare e sperimentare cose nuove". Parola di Herbie Hancock, tra le stelle più rilucenti dell’ultima edizione di Bologna Jazz Festival.



Citazione eletta a paradigma da Massimo Mutti e Francesco Bettini, presidente e co-direttore della grande kermesse novembrina, tanto da indurli ad allestire per il Take Five Genuine Music Club un cartellone colmo di suoni griffati da personalità di rilievo del panorama jazzistico italiano e internazionale. Un book sonoro battezzato Primavera Jazz con oltre quaranta artisti, spalmato in 13 date, dal 3 febbraio al 28 aprile, tagliato su misura per il palco del club di via Cartoleria 15, che un po’ ricorda nell’architettura e nei colori analoghi contenitori newyorkesi.



Accennavamo a interpreti che hanno ottenuto riconoscimenti pari alla loro statura artistica, come il batterista Hamid Drake, in coppia col pianista bolognese Fabrizio Puglisi, geniale mix di melodismo e improvvisazione, in concerto il 10 febbraio. E a precoci virtuosi degli 88 tasti, come il fiorentino Alessandro Lanzoni, genio sedicenne capace di far ribollire al di sotto della melodia un magma inquietante di accordi, che apre la rassegna il prossimo martedì assieme al co-leader Nico Gori, lui pure fiorentino, polistrumentista di fama europea. O come il quarantenne newyorkese Kevin Hays ('piano solo' il 24 marzo), musicista col “passaporto caldo” da quando ne aveva diciotto, che fonde logica e passione, libertà improvvisativa e senso della melodia (imperdibile il suo 'Andalucia' realizzato per la Blue Note con Ron Carter e Jack DeJonette), recanti tracce di bruciante intensità.



Ineludibile il confronto con un pianista della stessa portata, ma italiano, quell’Andrea Pozza (sul palco il 17 febbraio) che col contrabbassista Zunino e il batterista Bianchetti ha inciso un album incantevole come 'In walked…Andrea' per l’etichetta italiana Philology. Da non perdere il sound inconfondibile, corposo e viscerale di vecchi leoni come Checco Coniglio (trombone) e Annibale Modoni (piano), entrati a far parte del Pantheon delle leggende cittadine, in quartetto (10 marzo). Freschezza interpretativa del complesso mondo evansiano è annunciata dal trio di Ares Tavolazzi (3 marzo).



Ma le luci si accenderanno pure su vigorose anime jazz che alimentano gli umori artistici delle suggestioni che Bologna sa espandere: come il Rossella Graziani Quartet con Altarocca al piano (24 febbraio), Il piano e il sax (Ferrario, Gallo, Scaccianoce e Molinari 31 marzo) e il trio di Teo Ciavarella (con Del Gaudio e Barbieri, 28 aprile). C’è attesa, infine, per tre concerti di studenti della New York University inseriti in corsi di music program all’ateneo di Firenze, che ospitano il trombettista Andy Gravish (7 aprile) e il sassofonista clarinettista Francesco Bearzatti (il 14 aprile). Info 051 229039.

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