Fonte romagna oggi.it
12 agosto 2008 - 14.19
FORLI' - Siamo nel pieno dei Giochi di Pechino 2008. Spunta l'idea di "Romagna 2020". No, non è fantascienza, ma la proposta di un gruppo di imprenditori italiani, soprattutto romagnoli, che vedono in questo territorio, la cui vocazione turistica è unica in Italia, il difetto di non pensare in grande. Ed ecco che si costituisce il comitato "Romagna 2020", con soluzioni ed idee che puntano al futuro, in particolare alla candidatura come sede dei Giochi del 2020.
Il portavoce, o meglio colui che per primo ha pensato alla fattibilità di questa ipotesi, è Ubaldo Marra, che in questo contesto non appare né in veste di presidente di E-Bus, né in quella di politico: "Non si tratta di una provocazione - sottolinea - ma di una proposta che andrà valutata, messa in piedi da un gruppo di imprese, che prima di settembre non sarà reso noto".
Innanzitutto la rete di trasporti: secondo il comitato la Romagna non è in grado di sostenere 2 strutture aeroportuali e l'ipotesi va a toccare nuovamente la trasformazione dello scalo militare di Pisignano nell'"Aeroporto internazionale di Romagna", proiettato sulla riviera adriatica, dai lidi ferraresi ad Ancona. Per collegare l'aeroporto alla Tav, basterebbe, come accade in Spagna, prevedere un braccio autonomo della linea ad alta velocità ferroviaria, per ora non prevista dal piano nazionale delle Ferrovie dello Stato.
Anche il trasporto metropolitano può essere adeguato: è previsto, tra le polemiche, un trasporto rapido di costa (Trc), tra Rimini e Riccione, ma anche l'esistente tratta ferroviaria, Ravenna-Cattolica potrebbe essere trasformata in una linea trasporto passeggeri. "Non dimentichiamo - specifica Marra - che la metropolitana di Zurigo, viaggia su base ferroviaria. Non solo, anche la tratta Ravenna-Ferrara va portata su base
ferroviaria".
Per quanto riguarda strade ed autostrade, oltre alle 3 corsie nel tratto dell'A14 Rimini Nord-Pedaso, sono necessari ammodernamenti degli assi viari già esistenti, dalle E45, all'Adriatica, dalla via Emilia, da Imola a Rimini, alle Cervesi di Forlì e Cesena. Inoltre ci sono una serie di piani urbanistici e progetti sul territorio: il recupero dell'area portuale di Ravenna, la ristrutturazione del lungomare di Rimini, l'"atollo" di Riccione".
"Tutti questi progetti, se finalizzati ad un obiettivo - spiega Marra - ed interconnessi fra loro, potrebbero essere realizzati in tempi brevi. L'obiettivo potrebbe essere proprio quello della candidatura della Romagna ad ospitare le Olimpiadi del 2020. Le condizioni di massima esistono già". La scadenza sarebbe il 2013.
Si parla di un aeroporto internazionale, di impianti sportivi che esistono già e che dovrebbero solamente essere adeguati, la capacità ricettiva alberghiera che in Romagna è unica in Europa. Inoltre la realizzazione di uno stadio capace di 90mila posti: si discute già del nuovo stadio di Rimini, si tratterebbe solo di pensarlo con una maggiore capienza. Infine un villaggio olimpico da 20mila posti: si potrebbe realizzare nelle aree liberate dagli aeroporti di Forlì e Rimini oppure, su un'isola artificiale, autonoma dal punto di vista energetico, con l'obiettivo di costituire una barriera permanente all'erosione delle spiagge, tale struttura potrebbe poi essere trasformata in "area porto franco".
Le idee ed i presupposti sembrano esserci. Ora si attendono reazioni e risposte "prima dal basso - conclude Marra - quindi dalle associazioni. Da parte di ambienti industriali forlivesi e ravennati c'è già l'appoggio. Mi piacerebbe che sulla questione ci fosse un atteggiamento bipartisan. Credo che il punto di partenza debba essere la Regione".
Info:
www.romagna2020.com, 334 9619507 , 346 1695370
Chiara Fabbri