Il BFC apre il capitale...

Come sanno anche i muri, il Bologna è in vendita e soprattutto il Bologna è stato oggetto di trattative, discorsi, abboccamenti, financo pettegolezzi. Ma adesso una novità c’è, dopo la ridda di smentite sul presunto nuovo attizzamento dell’amore di Rezart Taçi: la società ha aperto le proprie porte, ha creato i presupposti per l’ingresso di nuovi soci.

LA PROPOSTA - Questa la proposta della presidente Menarini al cda il mese scorso: entro il 30 giugno prossimo il capitale sociale potrà salire dal milione e mezzo di oggi (fissato dopo la copertura delle perdite dello scorso giugno, che lo hanno intaccato rispetto ai precedenti 8,3 milioni) fino a 15,5 milioni di euro e a versare potranno essere anche imprenditori terzi. Potranno farlo i Menarini, che detengono l’opzione su queste nuove quote, ma potranno farlo anche figure nuove. E ciò significa che i proprietari oggi prendono in considerazione l’ipotesi di trovarsi, fra qualche mese, con il loro milione e mezzo di euro nel ruolo di soci di minoranza del Bologna. Altri potrebbero detenere i restanti 14 milioni, cioè il 90% della società.

NUOVI SOCI - Se questo è il preludio ad un imminente fumata bianca con qualche acquirente o solo un allettante modo di mettere il Bologna in vetrina per suscitare nuovi interessi, solo il tempo potrà dirlo. Ieri abbiamo registrato le smentite di Menarini e Taçi all’unisono: da agosto non si sono più sentiti. Altri, dunque, potrebbero essere i personaggi coinvolti. Ma da allora, solo Sabatini è salito al colle del Geometra per proporsi. E una cosa è certa: con il milione e mezzo versato, Menarini ha voglia di smobilitare ma non di sparire del tutto dal Bologna. Perché un domani, sai mai, potrebbe tornare utile sedersi al tavolo. Tecnicamente è dunque cambiato qualcosa nella stanza dei bottoni rossoblù.

QUOTE - Prima si parlava di cessione del club e di prezzo di vendita, oggi si parla di quote societarie disponibili sul mercato e chi verserà dei denari non lo farà nelle tasche del Geometra ma nelle casse del Bologna. I primi ad averne la disponibilità sono i Menarini stessi, titolari di un diritto d’opzione. Scaduto il quale, potrebbero comunque rintuzzare un’eventuale «scalata» coprendo la cifra proposta da terzi per tenerli fuori dal Bologna. Chiunque voglia versare, dicono le carte, dovrà presentarsi con una cifra pari almeno al 25% del capitale sociale ovvero 3.875.000 euro. Ad ogni modo, nel peggiore dei casi non accade nulla e nel migliore la società si arricchirà di nuove risorse, messe in cassa dai Menarini o da nuovi soci. Ma è difficile che la famiglia abbia avuto questa pensata senza credere che da qui a giugno qualcuno entri in società. Anche il contratto del nuovo dg Baraldi, guarda caso, scade fra sei mesi. Le porte del Bologna sono dunque aperte e il Geometra, palesemente stanco di essere il solo a maneggiare un giochino costoso e scadente, sta cercando ogni modo per agevolare l’ingresso di forze nuove. Nel frattempo, ne ha trovato uno per trarre qualche vantaggio dalla voragine di perdite che il Bologna produce ogni anno (-13 milioni di euro al 30 giugno 2009): il club rossoblù e Cogei hanno siglato un accordo di consolidato fiscale per i prossimi tre anni, a partire dallo scorso primo luglio. La richiesta è stata già avanzata presso l’agenzia delle entrate: Cogei nel ruolo di consolidante e il Bologna in qualità di consolidata saranno dunque legate in questo particolare regime fiscale, nel quale Menarini potrà bilanciare i guadagni della propria azienda con le perdite rossoblù.








Qualcuno mi spiega che per me è arabo?

Cioè fatemi capire ....
.... sempre perché ho fatto le stesse squole di Baraldi ....
.... per "quote di capitale" intendono emissione di nuove azioni ?

Che se mia moglie mi da la paghetta e non costano molto una decina le posso comprare anch'io !!!

Così divento in un sol colpo "capitalista" e "padrone".

Mo soccia che passo in avanti nella scala sociale !!!

:-)))))))))))))

te, si fort...cinno... :-)