Harald Nielsen alla festa dell'unita' x il cielo capovolto.

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00martedì 2 settembre 2014 11:57
HARALD NIELSEN ALLA FESTA DELL’UNITÀ

PER IL CIELO CAPOVOLTO





Mercoledì 3 settembre, ore 22 alla Sala centrale dei dibattiti, il campione rossoblù parteciperà alla proiezione del film di Marrese e Governa

dedicato ai 50 anni dal leggendario scudetto vinto dal Bologna nel 1964







Harald Nielsen sarà l’ospite d’eccezione della serata che la Casa dei Pensieri e la Cineteca di Bologna promuovono mercoledì 3 settembre, alle ore 22 nella Sala centrale dei dibattiti alla Festa Nazionale dell’Unità, che si svolge in questi giorni a al Parco Nord di Bologna, per ricordare i 50 anni dal leggendario scudetto vinto dal Bologna nel 1964 con la proiezione del film Il cielo capovolto. 7 giugno 1964, lo scudetto del Bologna, di Emilio Marrese e Cristiano Governa, diretto da Paolo Muran e pubblicato in DVD per le Edizioni Cineteca di Bologna.



Fuoriclasse danese, Harald Nielsen fu grande protagonista dell’impresa del 1964: capocannoniere della serie A nei campionati 1962-63 e 1963-64. Ad intervistarlo, insieme ad Emilio Marrese, Cristiano Governa e Paolo Muran, ci sarà Matteo Marani, direttore del “Guerin Sportivo”.

Nielsen, classe 1941, fu medaglia d’argento e capocannoniere alle Olimpiadi di Roma del 1960, giocò in Italia dal 1961 al 1970 con le maglie di Bologna (per sei stagioni), Inter, Napoli e Sampdoria, realizzando complessivamente 85 reti in 179 partite di serie A.



A seguire, la proiezione del film, nato dalle idee e dalle penne di Cristiano Governa ed Emilio Marrese, affidato alla regia di Paolo Muran, che ha diretto alcuni grandi personaggi della nostra città, intervenuti in questo viaggio nel tempo, vestendo i panni inediti del tifoso comune, da Gianni Morandi a Luca Carboni, da Giorgio Comaschi a Bob Messini, da Carlo Lucarelli all’eroe della finale mondiale, l’arbitro Nicola Rizzoli, interprete della battuta che è già un cult: “Non ho mai capito che gusto ci sia a far l’arbitro”.

E le glorie del Bologna? Presenti in blocco, chi a far l’oste (per Eraldo Pecci, protagonista, sembra aprirsi una vera e propria carriera d’attore), chi a bere e giocare a carte in attesa del radiofonico verdetto dall’Olimpico di Roma: Ezio Pascutti, Marino Perani, Francesco Janich, un Romano Fogli che, mischiato tra gli astanti, chiede – al primo dei due goal che cuciono lo scudetto sulla maglia rossoblù –: “Ma chi ha segnato?”.

Il cielo capovolto è tutto questo e molto altro, è un viaggio “nell’infanzia sognante della nostra città”, come ha scritto lo stesso Marrese, che infatti allo sguardo di una piccola tifosa ha affidato un film capace di ritrovare emozioni che anche oggi, a cinquant’anni di distanza, appaiono ancora così vive e forti.

Credo di farci un salto domani sera..

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