Ha chiesto il Prof...

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|=Valentino=|
00domenica 15 agosto 2010 00:12
di Simone Monari.
Colomba: "Vecchi o giovani?A me basta che siano bravi"
Nasce il nuovo Bologna, il tecnico chiede alla dirigenza di fidarsi di lui
Dal nostro inviato SIMONE MONARI





SESTOLA - Se anziché nell'Appennino sopra Modena fossimo a Palazzo Chigi, il termine giusto sarebbe rimpasto. Naufragato il Colomba 1, ossia il governo chiedeva la conferma dei veterani, scocca l'ora del Colomba 2, quello delle nozze con la linea verde. Il tecnico ha cambiato spartito: non distingue più, adesso, sulla base della carta d'identità, ma solo della qualità. "Cerco buoni giocatori, riga".

Ieri è arrivato Ekdal ed è andato subito in campo. "Regista davanti alla difesa? E' dura a 19 anni". E non vuole parlare di moduli, il tecnico, "perché il modulo non ti fa vincere, ti fanno vincere i giocatori per come lo interpretano". Poche alchimie, qualche idea. "Non aspettiamoci un campionato facile, ci dobbiamo salvare e servirà un gruppo capace di soffrire. Dev'essere chiaro quel che ci aspetta. Non posso, a 55 anni, vendere fumo, non cerco la carriera e non mi devo promuovere. Spero che la nuova proprietà si fidi di un uomo della mia esperienza e sarei felice se anche loro condividessero questa mia concretezza. Perché in Italia nessuno è disposto ad accettare la sconfitta dopo una bella prestazione. All'estero, lo sappiamo, funziona diversamente".

Abituato a pesare le parole col bilancino, come succedeva ai rimpianti ministri della Prima Repubblica, il messaggio di Colomba è chiaro. E' vero che il presidente Porcedda ha garantito una squadra che diverta; del resto, appena affacciatosi al balcone rossoblù, mica poteva promettere lacrime e sangue. Ma è anche vero che con tanti giovani occorre tempo. Ai vol dla chelma, è del resto una sua frase classica. Come l'altra: "I giovani bisogna aspettarli, vanno sostenuti". Quando lo scorso anno due passaggi sbagliati valsero i fischi i Casarini, dalla tribuna del Dall'Ara, Colomba redarguì platealmente gli schizzinosi. Promette di farlo ancora. "Sono io - rivendica orgoglioso - che anziché puntare sui Tedesco, Vigiani, Bombardini, ho promosso Casarini. A Reggio Calabria dieci anni fa di giovani ne avevo tanti e facemmo bene". Certo, uno era Pirlo. Ma gli altri erano meno.

Colomba ha sempre puntato sul dialogo: con l'ultimo Bologna, "maturo", la strategia pagò. "Penso che questa strada vada bene anche coi giovani, anzi, con loro ancor di più. Questi ragazzi parlano poco, anche in famiglia coi loro padri: hanno bisogno di confrontarsi, di sentire la fiducia". Questa che va a concludersi oggi con l'amichevole contro la Primavera (alle 11 di mattina), è stata una settimana proficua. Dopo Garics sono arrivati Gavilan ed Ekdal. "Non piango, non mi piace piangere, si poteva immaginare che sul mercato ci fossero degli intoppi, quando le trattative durano tanto è normale che qualcuno tiri la corda. Ho questi e faccio con questi, stop". Visti i tanti stranieri, ha chiesto che la società ingaggi un professore d'italiano. "Anche se io, con lo spagnolo e il francese, me la cavo. Il primo Bologna, se con l'Inter giocheremo il 30, sarà comunque un gruppo da verificare, da assemblare. Ci sta. Come non mi preoccupano gli infortuni". Il centrocampo è da completare, come l'attacco (Paponi e Bernacci saranno prestati), qualche esterno andrà cercato, "perché in A i ruoli devono essere ben coperti".

S'osserva Colomba e l'impressione è quella di un uomo solo, soprattutto lontano da Carmine Longo, l'uomo mercato della proprietà. Ma è anche vero che quando un mese fa andò dal presidente Porcedda a dirgli che se non credevano in lui si sarebbe fatto da parte, ricevette assicurazioni immediate. Lo si osserva e in faccia non sembra teso: semmai, consapevole che l'eccessiva euforia di questi tempi genera rischi. E il primo a pendere, quando ci s'aspetta molto, è sempre l'allenatore. Poi, imbottita la squadra di giovani, per quanto promettenti, il requisito base sarebbe la pazienza. "Non dovremo caricarli di troppe responsabilità. L'avvio non è agevole, ma nulla è impossibile e noi l'abbiamo dimostrato pochi mesi fa. Pimpanti e aggressivi dovremo esserlo sempre. Troveremo difficoltà, ma l'avventura è davvero stimolante".
(Marco M.)
00domenica 15 agosto 2010 17:48
Re: di Simone Monari.
|=Valentino=|, 15/08/2010 0.12:

Colomba: "Vecchi o giovani?A me basta che siano bravi"
Nasce il nuovo Bologna, il tecnico chiede alla dirigenza di fidarsi di lui
Dal nostro inviato SIMONE MONARI





SESTOLA - Se anziché nell'Appennino sopra Modena fossimo a Palazzo Chigi, il termine giusto sarebbe rimpasto. Naufragato il Colomba 1, ossia il governo chiedeva la conferma dei veterani, scocca l'ora del Colomba 2, quello delle nozze con la linea verde. Il tecnico ha cambiato spartito: non distingue più, adesso, sulla base della carta d'identità, ma solo della qualità. "Cerco buoni giocatori, riga".

Ieri è arrivato Ekdal ed è andato subito in campo. "Regista davanti alla difesa? E' dura a 19 anni". E non vuole parlare di moduli, il tecnico, "perché il modulo non ti fa vincere, ti fanno vincere i giocatori per come lo interpretano". Poche alchimie, qualche idea. "Non aspettiamoci un campionato facile, ci dobbiamo salvare e servirà un gruppo capace di soffrire. Dev'essere chiaro quel che ci aspetta. Non posso, a 55 anni, vendere fumo, non cerco la carriera e non mi devo promuovere. Spero che la nuova proprietà si fidi di un uomo della mia esperienza e sarei felice se anche loro condividessero questa mia concretezza. Perché in Italia nessuno è disposto ad accettare la sconfitta dopo una bella prestazione. All'estero, lo sappiamo, funziona diversamente".

Abituato a pesare le parole col bilancino, come succedeva ai rimpianti ministri della Prima Repubblica, il messaggio di Colomba è chiaro. E' vero che il presidente Porcedda ha garantito una squadra che diverta; del resto, appena affacciatosi al balcone rossoblù, mica poteva promettere lacrime e sangue. Ma è anche vero che con tanti giovani occorre tempo. Ai vol dla chelma, è del resto una sua frase classica. Come l'altra: "I giovani bisogna aspettarli, vanno sostenuti". Quando lo scorso anno due passaggi sbagliati valsero i fischi i Casarini, dalla tribuna del Dall'Ara, Colomba redarguì platealmente gli schizzinosi. Promette di farlo ancora. "Sono io - rivendica orgoglioso - che anziché puntare sui Tedesco, Vigiani, Bombardini, ho promosso Casarini. A Reggio Calabria dieci anni fa di giovani ne avevo tanti e facemmo bene". Certo, uno era Pirlo. Ma gli altri erano meno.

Colomba ha sempre puntato sul dialogo: con l'ultimo Bologna, "maturo", la strategia pagò. "Penso che questa strada vada bene anche coi giovani, anzi, con loro ancor di più. Questi ragazzi parlano poco, anche in famiglia coi loro padri: hanno bisogno di confrontarsi, di sentire la fiducia". Questa che va a concludersi oggi con l'amichevole contro la Primavera (alle 11 di mattina), è stata una settimana proficua. Dopo Garics sono arrivati Gavilan ed Ekdal. "Non piango, non mi piace piangere, si poteva immaginare che sul mercato ci fossero degli intoppi, quando le trattative durano tanto è normale che qualcuno tiri la corda. Ho questi e faccio con questi, stop". Visti i tanti stranieri, ha chiesto che la società ingaggi un professore d'italiano. "Anche se io, con lo spagnolo e il francese, me la cavo. Il primo Bologna, se con l'Inter giocheremo il 30, sarà comunque un gruppo da verificare, da assemblare. Ci sta. Come non mi preoccupano gli infortuni". Il centrocampo è da completare, come l'attacco (Paponi e Bernacci saranno prestati), qualche esterno andrà cercato, "perché in A i ruoli devono essere ben coperti".

S'osserva Colomba e l'impressione è quella di un uomo solo, soprattutto lontano da Carmine Longo, l'uomo mercato della proprietà. Ma è anche vero che quando un mese fa andò dal presidente Porcedda a dirgli che se non credevano in lui si sarebbe fatto da parte, ricevette assicurazioni immediate. Lo si osserva e in faccia non sembra teso: semmai, consapevole che l'eccessiva euforia di questi tempi genera rischi. E il primo a pendere, quando ci s'aspetta molto, è sempre l'allenatore. Poi, imbottita la squadra di giovani, per quanto promettenti, il requisito base sarebbe la pazienza. "Non dovremo caricarli di troppe responsabilità. L'avvio non è agevole, ma nulla è impossibile e noi l'abbiamo dimostrato pochi mesi fa. Pimpanti e aggressivi dovremo esserlo sempre. Troveremo difficoltà, ma l'avventura è davvero stimolante".




Come evidenziato anche da Monari, Colomba appare un uomo solo, e in questo momento,già delicato, aggiungo io, deve fare i conti con i tanti infortuni a pedine fondamentali e soprattutto ai tasselli che ancora mancano per completare la rosa, giocatori che, a mio avviso, devono ricoprire ruoli da titolari e non da contorno. Per il Bfc sarebbe meglio giocare il più tardi possibile...altrochè il 30 Agosto..
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