Guido Angeli

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Wadi
00mercoledì 23 luglio 2008 13:33
La scomparsa di Guido Angeli



È morto l’uomo del ‘provare per credere’, colui che fece la celebre orazione funebre alla sedia vuota di Amazzone, uno dei più formidabili teleimbonitori degli anni ’80, arrivato a un’età non più verde a questa strana professione, ma poi diventato quasi più noto dei prodotti promossi. Aveva 77 anni.



«L'ultima volta in Tv lo avevamo visto il 3 novembre 2006. Era stato invitato a ‘Matrix’ da Enrico Mentana per una delle tante puntate monotematiche dedicate alla storia della pubblicità nel piccolo schermo. Proprio in quell'occasione annunciò il suo ritiro dalla Televisione. Il 21 luglio 2008, invece, la notizia della sua scomparsa. Stiamo parlando di Guido Angeli, morto a Firenze all'età di 77 anni.
Bastano poche sue celebri frasi per farlo ricordare al pubblico: "Provare per credere", "Vieni, vieni, vieni da Aiazzone", "Aiazzone, è la scelta più Biella del mondo", "Al sabato la grande festa se mai dite che vi manda Guido Angeli". Indimenticabile, poi, il gesto dei pollici alzati.
Era uno dei più grandi e convincenti "teleimbonitori". Il suo "provare per credere" fu proposto anche in versione 45 giri e in un film (qualcuno lo ricorderà pure; Ndr.) diretto da Sergio Martino nel quale Angeli interpretava il ruolo di un playboy che si circonda di belle ragazze, fra le quali vi erano Patrizia Pellegrino, Pamela Prati e Tini Cansino, allora protagoniste di altre trasmissioni cult delle emittenti locali. "Vieni, vieni, vieni da Aiazzone" era anche il refrain di una canzoncina che accompagnava lo spot e che uscì in 45 giri.
Angeli condusse anche la trasmissione in memoria di Giorgio Aiazzone, scomparso nel 1986 in un incidente aereo nei cieli di Sartirana Lomellina: una veglia televisiva in due serate (la seconda delle quali condotta da Wanna Marchi) che costituì pressoché un unicum, nella storia televisiva italiana. Wanna Marchi e Guido Angeli si rivolsero direttamente dando del "tu" al defunto, esortandolo a dar loro la forza di continuare il loro lavoro. Il tutto mentre il cameraman inquadrava la scrivania del defunto con un raggio di luce rivolto verso l'alto.
L'episodio, per la sua particolarità, è stato oggetto del resoconto del critico televisivo Aldo Grasso, nel libro ‘Il bel paese della Tv’. Quindi Angeli diventò testimonial di mobilifici concorrenti, fino a intervenire come ospite a trasmissioni rievocative, da ‘Meteore’ a ‘Quelli che il calcio..’. fino a ‘Sembra ieri’. Oggi, da lassù, magari ripeterebbe un'espressione utilizzata in occasione dell'orazione funebre di Aiazzone: "Gentili telespettatori, Guido Angeli è qua, eccomi qua"».


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