Giacomo Agostini: "Nel cuore solo le due ruote"

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GRA1973
00giovedì 11 ottobre 2007 19:56

Silenzio, parla Giacomo Agostini. Il sessantacinquenne di Lovere resta il pilota più titolato di tutti i tempi: 15 Campionati mondiali (8 in 500 e 7 in 350), 18 volte tricolore, 10 Tourist Trophy vinti, numeri da leggenda assoluta.
L’allievo-rivale Valentino Rossi ancora oggi sogna di poter superare il maestro, un po come Giotto con Cimabue, perché diciamocelo, stiamo parlando di due “artisti” assoluti del mondo dei motori.

Il lombardo, fin da bambino, dimostrò un’amore sconsiderato per le due ruote: “Non c’era nessuno in casa che praticava questo sport, eppure dentro di me, avevo la voglia irrefrenabile di correre. A 11 anni avevo un motorino che andava molto a quei tempi, un “Aquilotto”, e mi divertivo a scorrazzare in giro. Avevo dentro quella passione, non so spiegarmi perché. La sentivo e basta”.

La prima gara nel 1961 a soli 19 anni: “Si trattava della Trento - Bondone. Arrivai inaspettatamente al secondo posto prendendomi una grande soddisfazione. Mio padre e mia madre volevano che studiassi, ma io non ho mai pensato, in cuor mio, di fare ciò. Per me esistevano solo le moto e le corse. Non poteva esserci altro. Per questo a chi mi chiede cosa avrei fatto se non avessi corso, rispondo che non lo so: io non vedevo altro al di fuori delle due ruote”.
Poi, il sogno MV Agusta: “Passai alla Mv nel 66′ dopo aver corso con la Morini, in modo da poter avere l’opportunità di correre nei campionati del mondo. Da lì cominciò un periodo straordinario della mia carriera. Ero giovane e sognavo le gare. Tutto a un tratto divenni campione del mondo: una cosa incredibile, non mi sembrava vero”.

Uniche note stonate di una splendida sinfonia, la scomparsa di due compagni di viaggio dall’elevato valore tecnico e umano: “Quando scomparvero Renzo Pasolini e Jarno Saarinen rimasi scioccato. Erano dei rivali nello sport e degli amici nella vita e avvenimenti di quel tipo costringono a pensare a quello che potrebbe capitarti. Ma alla fine la voglia di correre sommerge tutto e così continui a scendere in pista”.

Valentino Rossi è riuscito ad eguagliare il record di 22 podi consecutivi stabilito da Agostini. Ma chi è realmente il più forte tra i due? “Se lo chiede a Valentino, lui cosa le risponde? La verità è che ognuno di noi vorrebbe essere il più bravo, giustamente.Credo improponibile un confronto, perchè stiamo parlando di periodi differenti. Certo se dovessimo basarci solo sui numeri che riassumono i risultati ottenuti vinco ancora io. Ma Valentino è giovane e può fare ancora molta strada”.

Casey Stoner, na semplice meteora? “No, non ha vinto per fortuna: è bravo. L’australiano ha sorpreso veramente. Un ragazzino così, che arriva e, al primo anno, spiazza tutti vincendo il titolo mondiale, ha sicuramente un grande talento.”

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