by Righi Emanuele !
Fumata grigia. Non nera. Questo l’esito dell’incontro avvenuto a Treviso nell’azienda di Massimo Zanetti. L’imprenditore del caffè ha cercato di chiudere l’operazione dell’acquisto del Bologna calcio non riuscendovi, per ora. Doveva essere una giornata fondamentale, non lo è stata. La situazione chiede, con massima celerità, una soluzione. Il Bologna è inadempiente di cinque mensilità verso i giocatori e tecnici, verso lo stato avendo evaso la pendenza dell’Irpef, verso svariati creditori. Entro il 29 l’assemblea dei soci delibererà l’aumento di capitale. Senza versare liquidità nelle casse rossoblù, il fallimento è certo. La messa in mora dei giocatori, avvenuta una settimana fa, porterà allo svincolo di tutti i giocatori nella sessione di mercato di gennaio. I giocatori hanno già fatto sapere, a più riprese, che se verranno saldati i primi tre mesi, immediatamente, scatterà il ritiro della messa in mora. Servono 12 milioni e seicento mila euro. Sul tavolo i due azionisti, Porcedda ha l’ottanta per cento, Menarini il venti per cento, vagliano le proposte di due gruppi: il comitato per la salute del Bologna, capitanato da Giovanni Consorte, che conta al suo interno Massimo Zanetti e nove imprenditori bolognesi e, dall’altra parte, Claudio Sabatini che flirta con Vittorio Casale, immobiliarista. L’incontro di Treviso pareva, a molti, la soluzione migliore. Riunione fiume, racconta il comunicato di Intermedia che specifica per quale ragione non si sia chiuso il passaggio di quote:« Nella giornata odierna, a nome del Comitato dei potenziali investitori, i signori Massimo Zanetti e Giovanni Consorte, hanno presentato ai signori Sergio Porcedda e Renzo Menarini, rappresentanti le loro società, le condizioni e le modalità per il salvataggio della società Bologna F.C. 1909. Dopo varie ore di confronto e approfondimenti, anche con il supporto del professor Giorgio Bernini, non si è arrivati all’accordo relativamente alla copertura dei crediti vantati dal Bologna F.C. 1909 nei confronti del signor Sergio Porcedda ed alle perdite maturate dalla società alla data odierna». Il retroscena, di
chi era presente alla riunione, racconta che Porcedda pareva disposto a versare sei milioni di euro mentre i Menarini, contrariamente a quello che avevano sempre annunciato nelle riunioni avvenute con Consorte, all’ultimo avrebbero fatto parziale marcia indietro: da sei milioni sarebbero scesi a quattro milioni di euro. Soldi che i due azionisti dovevano versare per evitare il fallimento e perché, Porcedda con un bonifico non ancora spiegato dal Bologna ad una sua azienda di tre milioni, e Menarini tramite il consolidato fiscale di sei milioni e seicento mila euro, avrebbero preso dalle casse del Bologna per un totale di 9 milioni e seicentomila euro. Oltre a questo ci sono tre milioni di euro da aggiungere per la gestione di questo nuovo anno calcistico da luglio sino ad oggi. Morale: ballerebbero due milioni di euro, quelli che Menarini avrebbe deciso di trattenere perché in mano avrebbe una lettera scritta da Porcedda che libererebbe Menarini dal debito del consolidato fiscale. Per il passaggio del Bologna alla cordata di Massimo Zanetti e Giovanni Consorte ballerebbero così 2 milioni di euro. Pochi, se non fosse che Porcedda ha visto, questa parziale retromarcia dei Menarini, come una sorta di tentativo di metterlo in un vicolo cieco. Porcedda, arrabbiatissimo, ha preso cappello e se ne è andato. Partita non chiusa visto che venerdì, a Bologna, ci sarà il Cda che potrebbe aprire nuovi scenari e, allo stesso tempo, riproporre in pole position Consorte e Zanetti. La trattativa con Sabatini-Casale si giocherebbe sulle proprietà immobiliari di Porcedda, tolte le ipoteche un valore attivo di circa 18 milioni di euro, che Casale prenderebbe in conto vendita per dare liquidità a Porcedda stesso. Il futuro del Bologna si gioca anche tramite immobili in Sardegna. Venerdì tutto fa pensare che ci sia la fumata bianca. Restano in vantaggio Consorte e Zanetti. Non acquistare il Bologna per 2 milioni farebbe gridare allo scandalo. Sabatini attende gli eventi, pronto eventualmente a salvare il tutto. Per questo, il pericolo fallimento pare davvero lontanissimo.