Fortitudo tricolore, 2010

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Wadi
00giovedì 5 novembre 2009 21:17


Senza main sponsor ed altri abbinamenti.
Persi Austin, Stocco e Pantaleoni (accasatosi a San Marino) con Liverziani alle prese con la vicenda doping.
Situazione delicata per Bologna.
E Macchiavelli lancia un messaggio d'allarme



Paradossale. Un club vince lo scudetto, anzi trionfa nella serie finale e due mesi dopo... non sa quale sarà il suo futuro. E' la realtà - inquietante - della Fortitudo Bologna, grande interprete della IBL 2009, fiore all'occhiello dello sport bolognese quest'anno, ma costretta a vivere (o sopravvivere) nell'incertezza e nell'indifferenza.
E' campione d'Italia. E' anche vicecampione d'Europa. Performance d'una squadra che da anni propone al "Falchi" un baseball di qualità. Ma Bologna ha la memoria corta. E' come se la città delle Due Torri avesse già dimenticato.
La conquista, in maniera esaltante, dello scudetto (l'ottavo nella storia del club biancoblù) non ha prodotto alcun effetto positivo. Per ora. Anzi, il contrario! Sono trascorsi poco più di due mesi da quell'impresa e la Fortitudo Baseball è ancora senza un "main sponsor". Non solo: ha pure perso due o tre partner (piccole sponsorizzazioni) che a causa della crisi economica non hanno rinnovato la collaborazione. E, come non bastasse, sta anche perdendo giocatori: il fortissimo Richard Austin (cleanup che ha "fatto la differenza" nel team di Marco Nanni) ha firmato per i Rockford RiverHacks, squadra dell'Illinois che gioca nella Northern League; l'italocanadese Matt Stocco si sposa e non tornerà in Italia; il destino di Claudio Liverziani ("positivo" ad un controllo antidoping) è incerto. E poi... Giovanni Pantaleoni nella stagione 2010 cambierà palcoscenico: l'affidabilissimo custode dell'angolo caldo di terza base ha scelto il diamante del Titano, dunque indosserà la casacca del San Marino.
Situazione delicatissima. La società è anche momentaneamente "bloccata" perché è imminente il rinnovo del Consiglio Direttivo. Le decisioni riguardanti il futuro slittano e saranno di competenza della dirigenza che guiderà la Fortitudo Baseball nei prossimi anni.
Ci racconta il tutto, con realismo, il presidente Marco Macchiavelli. "Purtroppo. E' l'avverbio che ancora debbo usare. Come un anno fa, di questi tempi, non ci sono le condizioni per il tipo di programmazione che vorremmo fare. Mancano le condizioni economiche. Addirittura, in questo momento va peggio di come avevamo iniziato l'anno scorso. Il primo sponsor non l'abbiamo. Altri sponsor, che ci avevano dato una mano nella passata stagione, non hanno rinnovato l'accordo. Dunque, situazione buia. Il ritorno d'immagine dopo lo scudetto? Per il momento non ha portato nulla di concreto".
"Entro la fine del 2009 dovremo rifare il Consiglio Direttivo, il cui mandato è in scadenza. Verrà rifatto l'organigramma della Fortitudo Baseball. Potrebbe esservi qualche defezione importante, speriamo ci possa essere qualche new entry di uguale portata. Non so se sarò ancora io il Presidente per il prossimo quadriennio".
Domanda inevitabile: perché non c'è attorno alla Fortitudo Baseball quell'attenzione che una Società campione d'Italia meriterebbe? Come si spiega? "Evidentemente non bastano i risultati a catturare l'attenzione della città. Non abbiamo da parte delle aziende bolognesi quel supporto che ci permetterebbe di fare quel salto di qualità che vorremmo fare, anzi quel che forse avremmo diritto di poter fare. Questo è l'aspetto che ci fa sentire delusi. Io sono in questa società dal 1996, dapprima come direttore sportivo, poi come vicepresidente e come presidente. E di lavoro la Fortitudo Baseball ne ha fatto tanto (un lavoro che ha portato a 9 anni consecutivi di playoff, alla conquista di 3 scudetti, più due finali europee perdute, ndr). Ebbene, la situazione che è venuta a crearsi non mi piace. Se tutto deve sempre essere sostenuto dai sacrifici, dagli sforzi di un gruppo di persone, io penso che questo gruppo di persone abbia già dato molto. Non si può chiederci ulteriori sacrifici".
E' un messaggio, che lancia Macchiavelli. Occorrono risorse economiche. E anche nuove forze. Per mantenere la Fortitudo Baseball competitiva ai livelli più alti. Altrimenti sarà inevitabile un ridimensionamento. L'attuale dirigenza ha realizzato un capolavoro nella stagione scorsa, partendo da uno stato di grande affanno. Un miracolo che è impensabile ripetere, se le condizioni non muteranno.
Dunque, a Bologna non si parla ancora di mercato. Scelte non ne sono state fatte. Lo stesso Marco Nanni, il manager dei campioni d'Italia, non sa nulla: come se, in questo momento, fosse libero...
La parola ancora a Macchiavelli: "La situazione è più grigia di un anno fa. Prima di parlare della squadra, di programmi, di scelte, dobbiamo rifondare questa società. Se qualcuno è interessato, si faccia avanti".





Costruttori, che pensano solo ad edificare, per le loro tasche.
Calcio in crisi, basket pure, la squadra campione d'Italia rischa di sparire.
Wadi
00lunedì 16 novembre 2009 09:40

Antidoping: deferito Liverziani, chiesti 2 anni di squalifica
www.baseball.it/leggi_articolo.asp?id=18325


13 nov 2009 - Stefano Michelini è il nuovo Presidente della Fortitudo Bologna B.C. 1953. Lo ha deciso l'Assemblea dei soci riunitasi in occasione del rinnovo del Consiglio Direttivo.
Da sempre appassionato ed esperto, molto noto nel mondo del baseball e particolarmente legato alla Fortitudo, Michelini ha già ricoperto il ruolo di Presidente dal 1999 al 2004. Si tratta dunque di un "ritorno", a 10 anni esatti dalla nomina precedente, o meglio di una nuova fase per Michelini che nel 2003, anno del cinquantenario biancoblu, riportò il tricolore a Bologna (scudetto numero 6) dopo 19 lunghi anni di attesa.
A collaborare con lui in quegli anni, oltre al compianto Presidente Pacini, Luciano Folletti e altri, proprio il Presidente uscente, Marco Macchiavelli, nel ruolo di Direttore Sportivo. Un gruppo di lavoro che ha posto le basi per il decennio vincente, chiuso pochi mesi fa trionfando con l'ottavo scudetto ed affermandosi come migliore squadra europea., secondo il sito specializzato Mister-Baseball.
Macchiavelli, Presidente dal 2007 dopo la scomparsa di Pacini, lascia dunque il testimone dopo aver condotto la società biancoblu alla conquista dell'ottavo scudetto, protagonista in prima fila di tre stagioni difficili, nonostante le enormi difficoltà a reperire risorse, a partire dalla questione del "main sponsor". In Fortitudo da metà anni '90, con l'obiettivo di riportare la squadra ai vertici del baseball italiano, Macchiavelli proseguirà il suo lavoro in società come Vice Presidente insieme a Folletti, anch'egli Vice Presidente, un'accoppiata che da 15 anni condivide l'impegno e la passione per la causa biancoblu.

Wadi
00martedì 17 novembre 2009 16:35
Come cambierà il baseball italiano
IBL e franchigie, ecco la svolta annunciata


di Elia Pagnoni - baseball.it
Al via la riforma dei campionati con diverse novità: uno straniero in meno nella First Division (3), cresce invece da 5 a 6 il numero di ASI in campo, creata la seconda divisione con un solo visto per gli stranieri, accorpata l'Under 21


Dunque il giorno della svolta è arrivato. E sarà una svolta epocale, quella attesa da tutti. L'inizio della vera IBL, per ora (o per sempre?) senza aiuto economico della Major League, ma comunque unica via per uscire dalla mediocrità del nostro campionato. Inutile tornare sull'argomento: la scelta del campionato a franchigie è l'unica soluzione per cercare di offrire qualcosa di diverso, per spingere le società a collaborare, per cercare di far uscire il baseball dal recinto emiliano-romagnolo-tirrenico in cui si è fossilizzato. Certamente non per colpa di chi ha acquisito i diritti di giocare in A1, ma per l'impossibilità del resto d'Italia di tenerne il passo. Aggregando società, realtà territoriali, risorse umane ed economiche, forse anche gli esclusi potranno in futuro sedersi al tavolo dei grandi. E questo sarà un vantaggio per tutti, anche per chi nell'IBL c'è già.
Detto questo, vediamo i punti chiave della riforma. La grossa novità che balza subito all'occhio, rispetto alle attese e alle indiscrezioni, è l'abolizione del terzo livello, di quella categoria under 21 che forse spaventava un po' tutti. A tal punto che le franchigie non saranno più nemmeno tenute ad avere una squadra di questa categoria, ma concluderanno la loro attività giovanile al livello dei cadetti.
In compenso però saranno obbligate ad inserire tre under 21 nella squadra di Seconda Divisione, cosa che complicherà un pò le cose per i manager che, quando si troveranno a impostare la formazione, dovranno usare il bilancino per mettere insieme 2 non ASI (stranieri, comunitari o oriundi che siano), 4 ASI e 3 under 21. Meglio esercitarsi per bene.

Stupisce che la riforma preveda un visto per stranieri dedicato alla Seconda divisione, che teoricamente dovrebbe essere il campionato propedeutico, quello di crescita dei giovani italiani, ma forse si è voluto salvaguardare il livello tecnico del secondo campionato di franchigia, anche per opporre ai nostri giovani degli atleti di un certo livello.
Quello che suona decisamente incomprensibile è invece il fatto di far giocare la Seconda divisione parzialmente in contemporanea della Prima, ma soprattutto a campi invertiti, così che i tecnici della prima squadra non avranno mai a portata di mano i giocatori della seconda, sia per seguirli durante le partite, sia eventualmente per convocarli d'urgenza.
Forse sarebbe meglio farli giocare in posti vicini per facilitare il lavoro a tutti. Tanto, non pensiamo che la Seconda divisione posa portare via pubblico alla Prima. E se così fosse, basterebbe farla giocare di domenica, così chi non ha giocato nelle tre partite della "big league" potrà rifarsi il giorno dopo con la seconde linee.
Stesso discorso, in particolare, dovrebbe valere per il lanciatore italiano, a cui dovrebbe essere riservata la prima partita della Prima divisione (o al massimo quella del venerdì), in modo che chi non lanciasse tra i "big" avrebbe tempo di farlo con la seconda squadra.

Nell'organizzazione del campionato (che nel 2010 scatterà il primo aprile) torna nuovamente all'occhio la conferma del famigerato girone di semifinale dei playoff, quel round robin che è già parso indigesto negli ultimi anni, che obbliga le squadre a fare calcoli, che tradisce il vero spirito dei playoff, il dentro o fuori: chi vince più partite va in finale, senza aspettare di sapere che cosa succede sull'altro campo. Ricordiamoci che quest'anno si è sfiorato l'obbrobrio di un maxispareggio a tre in una sola giornata infrasettimanale di metà agosto per decidere le due finaliste ...
Inspiegabile anche l'idiosincrasia alle domeniche come giornata di gioco. La domenica pomeriggio è un momento ideale per le famiglie, almeno quando non fa eccessivamente caldo. Andrebbe sfruttato maggiormente. Ma questi sono dettagli...

Quanto agli stranieri, la prima serie ne perde uno rispetto all'ultima stagione, ma questa è una scelta che va di pari passo con le direttive del Coni che prevedono sempre maggior tutela per gli atleti di scuola italiana. Quando la IBL avrà una sufficiente autonomia economica da potersi emancipare completamente dall'influenza di Roma, potrà prendere altre decisioni.
Detto dei punti più controversi della IBL, resta da mettere l'accento su un paio di anomalie che -a nostro avviso- riguarderanno quella che sarà la serie A federale.
Anche nel 2010, infatti, emerge lo strano trattamento riservato a questa categoria in fatto di stranieri: perché -ci si chiede- in tutti gli altri livelli del campionato federale gli stranieri residenti possono rientrare liberamente nella quota dei giocatori non ASI e in serie A no?
Perché nella prima divisione dell'"altro baseball" si può utilizzare un solo straniero con visto (e tutti ovviamente importeranno un pitcher) mentre i residenti devono stare a guardare?
Perché si continua a percorrere questa strada antistorica per cui i tanti immigrati regolari venezuelani, dominicani o cubani magari votano regolarmente ma non possono giocare a baseball in serie A?
Non crediamo che ci sia il timore che portino via il posto a possibili oriundi utili per la nazionale. Perché ci auguriamo che la nazionale non vada a cercare i suoi giocatori in un campionato di questo livello ...
Speriamo almeno di non rivedere situazioni assurde come quelle del 2009 in cui gli stranieri residenti sono stati letteralmente sbattuti fuori dai dugout dopo la terza giornata.
L'ultima perplessità sui campionati federali riguarda l'intergirone che sembra un pò macchinoso: alla fine del girone di andata in serie A e in serie B (tutte impostate su gironi da 8 squadre, e non si capisce perché così poche) le quattro formazioni meglio classificate di un gruppo incontreranno le quattro peggiori di quell'altro. Così, se due squadre sono a pari merito al quarto posto, si vedono sparigliate dalla classifica avulsa, ma una avrebbe il privilegio di affrontare le quattro avversarie più facili e l'altra le quattro più difficili. E comunque, in generale, le quattro squadre in testa alla fine dell'andata prenderebbero inevitabilmente il largo sulle altre quattro, rendendo impossibili eventuali rimonte o penalizzando comunque lo svolgimento del girone di ritorno. Una formula strana che non sembra seguire logiche sportive.
Comunque, al di là di molte cose che vanno inevitabilmente riviste o limate, l'importante è che le società nel frattempo sposino a pieno lo spirito di questa riforma, che si formino delle franchigie solide, soprattutto nei rapporti tra le varie componenti, che nessuno si senta privato di chissà quali diritti nel momento in cui va a "sposarsi" con un'altra società. La strada delle franchigie è fatta sicuramente di rinunce e di difficoltà, ma può portarci un pò più lontano del nostro naso.

Wadi
00mercoledì 18 novembre 2009 16:07
INTERESSANTE INTERVISTA al nuovo presidente Michelini
E' l'uomo delle grandi sfide, Stefano Michelini. Prese il comando della Fortitudo Baseball nel 1999 e, passo dopo passo, la fece diventare un'importante realtà. Fino a portarla alla conquista trionfale dello scudetto 2003 e alla finalissima di Coppa dei Campioni (perduta contro gli olandesi del Neptunus Rotterdam) nel 2004. Quando si accorse, poi, che i suoi progetti per il futuro non viaggiavano sulla stessa frequenza d'onda di altri del consiglio direttivo, preferì uscire. Lasciando - con stile, senza alcuna polemica - la Società che comunque restava nel suo cuore. Della Fortitudo Baseball era rimasto tifoso. Da vecchio innamorato di questo sport. Innamorato fin da quando faceva le radiocronache (ed era bravissimo) per Nettuno Onda Libera, verso metà degli Anni Ottanta.

Cinque anni dopo quelle dimissioni dell'autunno-inverno 2004, Michelini ritorna in scena. Con entusiasmo, con passione, con idee. Una iniezione di energia per un Club che - in questi ultimi anni - è stato sorretto sempre dagli stessi uomini e dai loro sforzi, dai loro sacrifici, dai loro "salti mortali". Dirigenti che avvertivano la necessità di essere aiutati da un inserimento importante nel cast societario. E Stefano Michelini - per il suo spessore e per la sua esperienza - è l'uomo giusto. Anche perché è un fortitudino doc (ma solo per quel che riguarda la fede baseballistica, perché mi pare di ricordare che avesse preferenze di altro colore per quanto riguarda la Bologna cestistica...).

Michelini, il ritorno proprio in un momento di profondo cambiamento, di svolta epocale nel baseball italiano che dal 2010 divide l'attività in due settori: da una parte la vetrina, l'Italian Baseball League, sul modello americano delle Franchigie e del Farm System (gli 8 Club della massima serie avranno nella loro Organizzazione 8 squadre di Second Division) in un meccanismo che non prevede retrocessioni né promozioni; e dall'altra parte ci sarà l'attività Federale in senso stretto con i suoi soliti campionati di serie A, serie B e serie C. Come valuti questa rivoluzione?

"L'approccio mio, adesso, è nella fase di studio, di osservazione. Debbo intanto conoscere e valutare la situazione della Fortitudo. Debbo prima di tutto capire. Cinque anni sembrano ieri, in realtà sono cambiate diverse cose. Non ho ancora avuto l'opportunità di parlare con le altre Società, dunque per il momento mi è difficile esprimere dei giudizi. Tuttavia l'idea della IBL con la formula delle Franchigie mi sembra abbastanza buona. Spero, come si vocifera, che nel prossimo futuro si arrivi ad un allargamento delle Società. Mi auguro che il discorso "franchigia" sia recepito e interpretato bene. E che venga capito nei suoi aspetti innovativi. Il fatto che dal campionato di massima serie non ci saranno retrocessioni dovrà essere assimilato nella maniera giusta. E' innovativo anche nella mentalità, questo profondo cambiamento. Chiaro che il nostro baseball ha sempre cercato di seguire i maestri americani. Ebbene questa radicale trasformazione, con campionati che non prevedono retrocessioni dalla IBL Prima Divisione né promozioni dalla IBL Seconda Divisione, rappresenta nell'ambito dello sport italiano qualcosa di assolutamente nuovo. Credo che sarà necessario, ovviamente, un periodo di adattamento. Per le Società, per i giocatori, per i tifosi. Una trasformazione che richiede un altro modo di interpretare lo sport. L'idea è sicuramente interessante, questo è un tentativo che andava fatto perché il baseball ha bisogno di crescere, di espandersi. Vedremo poi se l'applicazione sarà semplice o difficile".

Ma il baseball italiano, che in sessant'anni di storia non è mai riuscito veramente a decollare, lo vedi pronto e maturo per recepire, reggere questa così forte trasformazione?

"Vista da fuori, come ho fatto io in questi anni, mi verrebbe da dire che forse il nostro baseball non è ancora pronto totalmente. Però sono considerazioni che faccio senza avere la perfetta conoscenza delle situazioni. E' un discorso che mi riserverei di fare più profondamente quando avrò capito meglio le cose, quando le avrò vissute. Il tifoso forse potrebbe trovarsi un po' spiazzato da questa innovazione, ma non è detto che ciò sia negativo. Anzi, questo passo importante che il baseball italiano si accinge a fare potrebbe trasformarsi - per i tifosi, per tutti gli appassionati - in qualcosa di molto positivo, di stimolante, se gli attori sapranno interpretarlo nella maniera giusta".

Come te la immagini, soprattutto dal punto di vista tecnico, la prossima stagione?

"Tecnicamente qualcosa cambierà, con uno straniero in meno e con l'obbligo di un giocatore di scuola italiana in più. Ci sarà uno stimolo maggiore da parte delle Società ad investire sui settori giovanili, a coltivare nuove leve: e credo che questo sia un lavoro indispensabile. Poi, chiaro che ancora c'è bisogno dei "non Asi" e dei Comunitari e questo non è una nota negativa. Però è necessario, fondamentale pensare ad un cambio generazionale dei giocatori italiani. Il livello del campionato maggiore? Penso che sarà di buona qualità. L'importante è crearsi degli obiettivi anche se non ci saranno retrocessioni. Ecco perché dico che la nuova stagione della IBL va interpretata con un'altra mentalità. Prevedo la solita battaglia per i playoff e per il titolo".

In questo meccanismo, con ogni Club di IBL maggiore che avrà una sua seconda squadra sul tipo Triplo A, diventa interessante il fatto che i giocatori possono in qualunque momento della stagione salire o scendere

"Bè, questo è appunto il concetto fondamentale di franchigia. Altrimenti, non fosse così, non si chiamerebbe più franchigia ma sarebbe un semplicissimo accordo. Il concetto è quello di avere, ad esempio, un roster iniziale di 24 giocatori. Che possono poi essere sostituiti, cambiati con il passaggio di altri giocatori provenienti dall'altra Società in franchigia. Questo è un primo passo, per poi allargare un domani la franchigia: così da avere non soltanto la squadra di Second Division ma anche realtà di campionati minori. All'interno della propria franchigia tutte le Società primarie, cioè di First Division, si stanno già attrezzando per costituire una sorta di gruppo al di fuori del campionato. E' un bell'esperimento. Questa svolta epocale del baseball italiano di massimo livello stimolerà tutte le sue componenti a cercare di darsi obiettivi nuovi, e diversi dai soliti".

Veniamo alla Fortitudo Bologna. Campione d'Italia, vicecampione d'Europa, addirittura il fresco riconoscimento di "prima Società" nel ranking europeo in base ai punteggi di merito acquisti. Però... con diversi problemini e anche problemoni da risolvere: Austin rimane in America, Stocco pure, Pantaleoni ha scelto di giocare per San Marino, Liverziani è fra coloro che son sospesi... in attesa d'una sentenza. E lo sponsor che ancora non c'è. Situazione un tantinello inquietante. I guai non mancano. Ma è proprio questa la nuova grande sfida di Stefano Michelini?

"Sì, la prendo come tale. Nel senso che è tutt'altro che semplice sostituire un presidente che ha vinto lo scudetto, è arrivato in finale di Coppacampioni e ha la Società numero uno nel ranking europeo. Ma attenzione: non è semplice se la vittoria sportiva è sempre e soltanto l'unico metro per valutare il lavoro di una Società. I cicli finiscono. Probabilmente la Fortitudo Baseball ha finito un altro ciclo con lo scudetto del 2009. Ora se ne riapre un altro. Con problemi che, per quanto mi riguarda, sono differenti da quelli che c'erano quando dieci anni fa presi per la prima volta la guida del Club. Bene, è un'altra sfida. Chiaro che la prima cosa che m'interessa fare è un riordino economico-finanziario-amministrativo. Ci sono risorse da reperire. Ma anche una gestione da riguardare, nel senso di una ridistribuzione differente delle risorse. Questa non è minimamente una critica al precedente Presidente, sia chiaro. Semplicemente, è il momento di guardare i conti con un'attenzione maggiore".

Situazione-sponsor. Ci sono novità?

"La situazione è sempre quella. Non è rosea, ma io conto alla fine di riuscire in qualche modo a risolvere questo problema. L'UGF? Il contratto è scaduto. C'è in corso una trattativa. Però la realtà è che in questo momento siamo senza sponsor. In ogni caso, andremo avanti. Ho letto in qualche forum di voci inquietanti, ho letto che la Fortitudo campione d'Italia potrebbe non iscriversi al campionato. Smentisco nella maniera più categorica. Noi ci saremo. Con o senza sponsor".

Che tipo di squadra sarà quella del 2010?

"Faremo una formazione più giovane. Non potremo andare alla caccia dei migliori giocatori italiani, questo purtroppo lo debbo escludere, perché non ne abbiamo le potenzialità economiche. Dunque, non ci sarà la caccia ad un Beppe Mazzanti, piuttosto che a qualcun altro, per dire. Tuttavia cercheremo di costruire una squadra interessante, affidabile, con ampi margini di miglioramento. Una squadra che faccia parte di un progetto. Altro importante obiettivo sarà quello di dare un impulso al settore giovanile. Gli ultimi grandi giocatori che il vivaio della Fortitudo ha prodotto sono stati Lele Frignani, che smette, e Bidi Landuzzi che va avanti ma fra un anno potrebbe pure lui decidere di ritirarsi".

Il caso-Liverziani...

"Spero che venga presa in considerazione tutta la vita sportiva di un giocatore che è sempre stato un esempio di correttezza. Chiaro, è stato trovato "positivo" ad un controllo antidoping, non è un bell'episodio, ci sono dei regolamenti, ci sono delle sanzioni. Però ci sono sanzioni e sanzioni. Dipende da chi ha fatto cosa. Ecco, credo che si debba ragionare non soltanto sul singolo episodio ma valutando l'intero percorso sportivo di un atleta che si è sempre comportato in maniera esemplare. Ecco perché spero nelle attenuanti".

Senza Frignani, senza Pantaleoni e con il rischio di non avere Liverziani, la Fortitudo dovrà veramente ingaggiare diversi giocatori italiani. Anche perché diventerà obbligatorio, da norma federale, presentarne 6 e non più 5 nel lineup. Già la squadra della passata stagione non ne aveva molti...

"Stiamo appunto lavorando in questa direzione. Non siamo immobili. Abbiamo Christian Mura già molto attivo, è un dirigente capace, ha lavorato bene nelle stagioni scorse, sta lavorando bene. Sono felicissimo che Mura sia ancora con noi".

La squadra di Second Division, o di... Triplo A, della Fortitudo Bologna chi sarà?

"Sarà Castenaso. Nei prossimi giorni con la dirigenza del Castenaso metteremo giù un piano individuando i giocatori che intendiamo considerare potenziali giocatori da First Division".

E quella voce che dava Verona come seconda squadra in franchigia con Bologna?

"Non sono molto informato di questo. So che ci sono stati dei contatti, più che altro per verificare se esiste con il Club veneto l'opportunità di accordi di collaborazione al di fuori della franchigia".
Wadi
00giovedì 19 novembre 2009 15:09
Nanni confermato manager, Bologna a caccia di ASI

di Maurizio Roveri

Il GM Mura già attivo sul mercato. Matos verso la sua settima stagione consecutiva con la Fortitudo.
Cody Cillo intenzionato a rientrare.
Riconfermato Yulman Ribeiro, per Eddy Garabito c'è accordo di massima per il 2010


Comincia a diventare più blu il cielo sopra la Fortitudo Baseball. Il rinnovo delle cariche societarie per il prossimo quadriennio ha tolto il club bolognese campione d'Italia da una situazione di incertezza e di quasi immobilismo. Scelto Stefano Michelini come uomo-guida, con Luciano Folletti e Marco Macchiavelli vicepresidenti, la Fortitudo Baseball è già operativa su vari fronti. Il primo obiettivo - quello fondamentale, dal quale dipende tutto il resto - riguarda il reperimento delle risorse economiche. Caccia... spietata ad un main sponsor, che possa garantire al club interessanti investimenti e una saggia programmazione. Il nuovo presidente è fortemente impegnato in questa direzione. Contemporaneamente Michelini sta definendo l'organigramma societario, ovvero il Consiglio di Presidenza: la Fortitudo è impegnata a darsi una struttura ancor più solida e una organizzazione professionale, come il modello a Franchigie della nuova IBL (svolta epocale per il baseball italiano) richiede e impone.
Per quanto riguarda la costruzione della squadra, il general manager Christian Mura è già intensamente attivo sul "mercato". Soprattutto su quello italiano. La società biancloblù ha necessità di allungare e potenziare il suo cast di "asi" (atleti di "scuola" italiana). Va ricordato che dalla prossima stagione le squadre della IBL "First Division" avranno l'obbligo di schierare in campo un giocatore italiano in più (da 5 si passerà a 6), mentre verrà ridotto a 3 il numero di "visti" per gli extracomunitari.
Le voci sussurrano di riconferma per Jesus Matos (il veterano dominicano che è sempre lanciatore affidabile e che pertanto potrebbe essere a Bologna per la sua settima stagione consecutiva). Cody Cillo, il pitcher oriundo che l'anno scorso preferì giocarsi le sue carte negli Stati Uniti ma senza successo, ha dato la sua disponibilità a tornare a Bologna. E si aggiungerà, sul mound, al riconfermato "comunitario" Yulman Ribeiro.
C'è già un accordo di massima con Eddy Garabito, campione dominicano la cui utilità è stata determinante per lo scudetto vinto dalla Fortitudo nel 2008.
Il presidente Michelini in questi giorni si è incontrato con l'allenatore Marco Nanni, il cui contratto è in scadenza. L'incontro è stato positivo, praticamente l'accordo per la riconferma di Marco Nanni come manager della Fortitudo è stato raggiunto. Né poteva essere diversamente, considerato l'ottimo lavoro svolto da Nanni e dal suo staff tecnico.
Wadi
00mercoledì 16 dicembre 2009 19:17
Fortitudo, preso Reginato. In arrivo Santaniello

di Maurizio Roveri - baseball.it

Il 19enne catcher ed il seconda base di Caracas provengono dal Reggio Emilia. La società bolognese campione d'Italia ha inoltre acquistato dal Latina, a titolo definitivo, il lanciatore Ularetti



Fortitudo, fatti e... rumors. Mattia Reginato è già in biancoblù. Accordo raggiunto. Il giovane talento lanciato dal Latina, autore di un buon campionato a Reggio Emilia nella sua stagione da debuttante nell'Italian Baseball League, è il primo acquisto della società bolognese del presidente Stefano Michelini. Reginato, 19 anni, catcher e battitore designato, può essere utilizzato anche come esterno.
E sempre con il Latina è stato raggiunto l'accordo per l'ingaggio in via definitiva del lanciatore (classe 1989) Alessandro Ularetti.
Ma un altro giovane talento italiano sembra essere in arrivo a Bologna: è Livinston Santaniello, il ventiduenne seconda base che veniva dato per sicuro in Maremma alla corte di Ruggero Bagialemani ma che - invece - pare molto più vicino al club campione d'Italia. Santaniello sarebbe proprio ad un passo dalla firma. Autentica rivelazione della stagione scorsa, il giocatore schierato da leadoff nel lineup del Reggio Emilia ha chiuso la regular season 2009 con .278 di media battuta e .974 di media difesa.
E dunque la Fortitudo, a caccia di giocatori di "scuola" italiana, parte con il piede giusto. Christian Mura, l'uomo-mercato della Società, si sta muovendo con abilità. In stretta collaborazione con il manager Marco Nanni (premiato con il "Baseball.it Award 2009" come "allenatore dell'anno"), ovviamente riconfermato dalla Fortitudo con un contratto biennale. Seppure la dirigenza non sia ancora in grado di quantificare il budget che avrà a disposizione (stanno proseguendo le trattative per assicurarsi il main sponsor ed eventualmente altri partners) si lavora con una certa intensità sul mercato. E la squadra per la stagione 2010 è già in via di definizione.
Del cast che ha vinto lo scudetto nell'agosto scorso, con un finale di stagione esaltante, sono sotto contratto Fabio Milano (lanciatore), Alessandro Ularetti (lanciatore), Juan Pablo Angrisano (catcher), Juan Carlos Infante (interbase), Yulman Ribeiro (lanciatore), Stefano Landuzzi (esterno sinistro), Francesco Alaimo (interno). In via di rinnovo il contratto con Fabio Betto (lanciatore) e Joe Mazzuca (interno). Del roster per la prossima stagione presumibilmente faranno parte anche Breveglieri e Fornasari.
Per quanto riguarda i giocatori stranieri, la Fortitudo è intenzionata a tenersi stretta "mister utility" Eddy Garabito (esterno e interno) e i lanciatori Jesus Matos e Victor Moreno. Garabito potrebbe essere l'unico straniero della Fortitudo Bologna come position player. Infatti la presenza di due oriundi (italiani "non Asi"), Infante e Mazzuca, in coincidenza con l'obbligo di schierare dalla prossima stagione 6 giocatori di scuola italiana, spinge la società campione d'Italia verso una scelta obbligata. Vale a dire, quella di mantenere il doppio lanciatore straniero.
In realtà, per il rinnovo del contratto di Joe Mazzuca non c'è ancora nero su bianco, ma tutto lascia pensare che Mazzuca indosserà ancora la casacca biancoblù. La Fortitudo infatti non ha alcuna convenienza a "sacrificarlo" per uno straniero, poiché Joe diventerà giocatore di scuola italiana dal 2011. E dunque è meglio tenerselo stretto. Presumibilmente sarà proprio Mazzuca nella prossima stagione a difendere l'angolo caldo di terza base, lasciato da Giovanni Pantaleoni che ha firmato per San Marino.
Ovviamente il "mercato" della Fortitudo prosegue. Servono altri due "Asi" in position player (soprattutto un "legno" consistente, avendo la Fortitudo perduto Liverziani e Austin). Per il monte di lancio si ipotizza il ritorno di Cody Cillo, che andrebbe a far coppia con Ribeiro. Però sarebbe preferibile un buon lanciatore italiano, disponibile cioè per due partite anziché una. Infatti per "gara-3" potrebbe risultare insufficiente - di fronte ad eventuali contrattempi - un cast formato soltanto da Betto, Ularetti e Milano.
carlos.spencer
00giovedì 17 dicembre 2009 06:39
Re: Fortitudo, preso Reginato. In arrivo Santaniello
Wadi, 16/12/2009 19.17:


di Maurizio Roveri - baseball.it

Il 19enne catcher ed il seconda base di Caracas provengono dal Reggio Emilia. La società bolognese campione d'Italia ha inoltre acquistato dal Latina, a titolo definitivo, il lanciatore Ularetti



Fortitudo, fatti e... rumors. Mattia Reginato è già in biancoblù. Accordo raggiunto. Il giovane talento lanciato dal Latina, autore di un buon campionato a Reggio Emilia nella sua stagione da debuttante nell'Italian Baseball League, è il primo acquisto della società bolognese del presidente Stefano Michelini. Reginato, 19 anni, catcher e battitore designato, può essere utilizzato anche come esterno.
E sempre con il Latina è stato raggiunto l'accordo per l'ingaggio in via definitiva del lanciatore (classe 1989) Alessandro Ularetti.
Ma un altro giovane talento italiano sembra essere in arrivo a Bologna: è Livinston Santaniello, il ventiduenne seconda base che veniva dato per sicuro in Maremma alla corte di Ruggero Bagialemani ma che - invece - pare molto più vicino al club campione d'Italia. Santaniello sarebbe proprio ad un passo dalla firma. Autentica rivelazione della stagione scorsa, il giocatore schierato da leadoff nel lineup del Reggio Emilia ha chiuso la regular season 2009 con .278 di media battuta e .974 di media difesa.
E dunque la Fortitudo, a caccia di giocatori di "scuola" italiana, parte con il piede giusto. Christian Mura, l'uomo-mercato della Società, si sta muovendo con abilità. In stretta collaborazione con il manager Marco Nanni (premiato con il "Baseball.it Award 2009" come "allenatore dell'anno"), ovviamente riconfermato dalla Fortitudo con un contratto biennale. Seppure la dirigenza non sia ancora in grado di quantificare il budget che avrà a disposizione (stanno proseguendo le trattative per assicurarsi il main sponsor ed eventualmente altri partners) si lavora con una certa intensità sul mercato. E la squadra per la stagione 2010 è già in via di definizione.
Del cast che ha vinto lo scudetto nell'agosto scorso, con un finale di stagione esaltante, sono sotto contratto Fabio Milano (lanciatore), Alessandro Ularetti (lanciatore), Juan Pablo Angrisano (catcher), Juan Carlos Infante (interbase), Yulman Ribeiro (lanciatore), Stefano Landuzzi (esterno sinistro), Francesco Alaimo (interno). In via di rinnovo il contratto con Fabio Betto (lanciatore) e Joe Mazzuca (interno). Del roster per la prossima stagione presumibilmente faranno parte anche Breveglieri e Fornasari.
Per quanto riguarda i giocatori stranieri, la Fortitudo è intenzionata a tenersi stretta "mister utility" Eddy Garabito (esterno e interno) e i lanciatori Jesus Matos e Victor Moreno. Garabito potrebbe essere l'unico straniero della Fortitudo Bologna come position player. Infatti la presenza di due oriundi (italiani "non Asi"), Infante e Mazzuca, in coincidenza con l'obbligo di schierare dalla prossima stagione 6 giocatori di scuola italiana, spinge la società campione d'Italia verso una scelta obbligata. Vale a dire, quella di mantenere il doppio lanciatore straniero.
In realtà, per il rinnovo del contratto di Joe Mazzuca non c'è ancora nero su bianco, ma tutto lascia pensare che Mazzuca indosserà ancora la casacca biancoblù. La Fortitudo infatti non ha alcuna convenienza a "sacrificarlo" per uno straniero, poiché Joe diventerà giocatore di scuola italiana dal 2011. E dunque è meglio tenerselo stretto. Presumibilmente sarà proprio Mazzuca nella prossima stagione a difendere l'angolo caldo di terza base, lasciato da Giovanni Pantaleoni che ha firmato per San Marino.
Ovviamente il "mercato" della Fortitudo prosegue. Servono altri due "Asi" in position player (soprattutto un "legno" consistente, avendo la Fortitudo perduto Liverziani e Austin). Per il monte di lancio si ipotizza il ritorno di Cody Cillo, che andrebbe a far coppia con Ribeiro. Però sarebbe preferibile un buon lanciatore italiano, disponibile cioè per due partite anziché una. Infatti per "gara-3" potrebbe risultare insufficiente - di fronte ad eventuali contrattempi - un cast formato soltanto da Betto, Ularetti e Milano.




Buona la politica dei giovani, mi è sempre piaciuta. Una buona società dovrebbe fare sempre così: tanti giovani e gli stranieri, pochi ma fortissimi.


Wadi
00domenica 10 gennaio 2010 17:41
Un altro tassello per la Fortitudo targata 2010


Prosegue il percorso di costruzione della Fortitudo B.C. 1953 che affronterà la prossima stagione con una squadra profondamente rinnovata nell’organico, per difendere il tricolore conquistato nel 2009. Il progetto della società biancoblu prevede in particolare l’inserimento di giovani atleti di scuola italiana, veri e propri prospetti del baseball italiano. Intanto, sabato scorso, alle ore 12, sono iniziati a Casteldebole gli allenamenti per la stagione 2010, sotto la guida di Marco Nanni.

In questo contesto approda sotto le due torri Daniele Malengo, “utility player” (può difendere in vari ruoli, sia all’interno che all’esterno), non ancora ventunenne, proveniente dal Rovigo e reduce dalla prima stagione IBL in serie A1 nelle fila della De Angelis Godo. Davvero interessanti le cifre esibite dal ragazzo appena ventenne nell’anno del suo esordio nella serie maggiore, chiudendo con una media battuta vicina a .250 e oltre .300 come media arrivi in base, contribuendo con molta sostanza alla salvezza della formazione ravennate, nella quale ha ricoperto prevalentemente il ruolo di esterno.

Già membro dell’Accademia FIBS di Tirrenia (dal 2005 al 2008) e nel giro delle nazionali giovanili, Daniele ha esordito giovanissimo nel 2004 nel campionato di serie B, disputando tre stagioni nelle fila del Rovigo, per poi approdare nel 2007 in serie A2 con il Livorno, ricoprendo prevalentemente il ruolo di terza base. Nel 2008 ha disputato un’ottima stagione con il Marina di Ravenna, chiudendo il campionato con .361 di media battuta, nono assoluto del girone B di serie A2. A Bologna ritroverà Ularetti, Fornasari, Santaniello, Reginato, oltre a Alaimo e altri, per formare un gruppo di giovani atleti di grandi prospettive, pronti a dare il via ad un nuovo ciclo per la società biancoblu, che ci auguriamo ancora ricco di soddisfazioni come il precedente.

Proprio Riccardo Fornasari, ricevitore ed esterno appena diciannovenne, prodotto del vivaio della “Fortitudo Giovani”, con lunga milizia nelle fila del Longbridge 2000 “a farsi le ossa”, anch’egli fra gli “alunni” dell’Accademia, è promosso quest’anno in pianta stabile nel roster della Fortitudo, dopo aver esordito in prima squadra nel 2008. Nel 2009 il giovane atleta biancoblu è stato fra i protagonisti nelle fila del Castenaso, alternando nell’occasione, come consentito per le franchigie dal regolamento, qualche apparizione al Gianni Falchi. Nel Castenaso, Riccardo ha chiuso la stagione come secondo miglior battitore della squadra, nonché davanti a tutti i compagni come fuoricampo e punti battuti a casa.

Infine, il Manager Marco Nanni potrà fare affidamento quest’anno sul prezioso contributo di Mario Labastidas, coach venezuelano, molto esperto di baseball e profondo conoscitore dei nostri campionati, che frequenta da ben oltre un decennio. Labastidas ha vestito infatti per dodici stagioni la casacca del Modena, già come aiuto di Mauro Paglioli, ricordiamo la finale scudetto 2003 giocata proprio contro la Fortitudo, successivamente come Manager, prima di approdare la scorsa stagione in Maremma, con la Montepaschi Grosseto. Un innesto di qualità ed esperienza per lo staff tecnico biancoblu, pronto a guidare una squadra giovane ed agguerrita, che affronterà la prima divisione del rinnovato campionato IBL e l’European Cup con il tricolore cucito sul petto.




Dovrebbe arrivare anche Renè Mazzocchi, giovane lanciatore mancino, italo/venezuelano, di proprietà Fortitudo, ma in prestito negli ultimi 2 anni a Latina.
Mazzocchi ha giocato in Fortitudo, l'anno scorso, nel girone di qualificazione alla coppa dei campioni, a Matino (LE).
Wadi
00martedì 12 gennaio 2010 20:06
Jairo Ramos Gizzi in biancoblu

Maurizio Roveri - baseball.it


Dopo avere allungato le mani con tempismo e determinazione su tre giovani talenti fra i più interessanti del baseball italiano (il ventiduenne Livinston Santaniello, il diciannovenne Mattia Reginato e il ventenne Daniele Malengo, decisamente ottime scelte), la Fortitudo campione d'Italia potrebbe annunciare un nuovo acquisto nelle prossime ore. Stavolta il club biancoblù sceglie la strada dell'esperienza, avendo necessità di assicurarsi un battitore esperto e affidabile da inserire come "cleanup" nell'ordine di battuta.
Laddove nella vincente stagione 2009 c'era il grande Richard Austin (che ha deciso di rimanere in America per cominciare l'esperienza da allenatore-giocatore con i Rockford RiverHawks) presumibilmente ci sarà nella stagione 2010 il veterano Jairo Ramos. Un ex-idolo di Grosseto a disposizione di manager Marco Nanni e del suo staff (che si è ampliato con l'arrivo in questi giorni di Mario Labastidas).
Indiscrezioni che abbiamo raccolto in giro, fra Bologna e Grosseto, danno per certo che oggi la Fortitudo Baseball depositerà in Federazione il contratto già firmato da Jairo Ramos. La notizia non è stata ancora ufficializzata, forse perché il "prima base" italo-venezuelano potrebbe avere avuto una proposta dal Venezuela. Quel che è sicuro è che Jairo potrà giocare soltanto per la Fortitudo Bologna, se deciderà di tornare in Italia. Come è probabile.
Jairo non è più un giovanotto, ha trentotto anni e mezzo, però ha ancora la forza e i riflessi nel suo giro di mazza per "buttarla fuori".
Proprio nella sua ultima partita giocata allo stadio "Gianni Falchi" di Bologna, durante i Campionati Mondiali, Ramos ha colpito duro realizzando un imperioso fuoricampo al centro (pallina scaraventata sui 125 metri...). Una prodezza che riaprì la partita dell'Italia contro il Messico, illudendo gli azzurri, poi sconfitti alla fine. Quel 6-3 per i messicani sollevò rabbia e polemiche in manager Mazzieri per un arbitraggio che penalizzò l'Italia.
Jairo Ramos è mancino. Nato in Venezuela, a La Guaira, il 21 luglio 1971. E' protagonista sui diamanti del massimo campionato italiano dal 1998. Dodici stagioni difendendo i colori del Bbc Grosseto e diventando, della squadra maremmana, un giocatore fra i più carismatici. Prima base e battitore designato. I suoi "numeri" totali (regular season e playoff) in attacco: 592 partite giocate, 2.303 turni alla battuta, 762 battute valide, 160 doppi, 7 tripli, 72 fuoricampo. E poi: 457 punti battuti a casa, 401 punti realizzati, 1.152 totale basi, 303 strikeout, 25 basi su ball, 57 basi rubate su 71 tentativi. Medie e percentuali di 12 campionati in Italia: average 331; slugging 500; obp (percentuale di arrivi in base) 397.
Jairo Ramos Gizzi buon interprete anche in maglia azzurra. Ai Campionati Europei del 2001 ferce registrare un notevole 381 di media battuta e 435 di slugging percentual. E venne nominato come miglior prima base della competizione. Ai Giochi Olimpici del 2004 risultò il primo degli azzurri in OPS. Ai campionati Europei 2005 con le sue 15 battute valide, Jairo Ramos si piazzò al secondo posto dietro al tedesco Simon Guhring e si guadagnò un altro inserimento nell' All Star Team. Jairo ha indossato la maglia azzurra della Nazionale anche al World Baseball Classic del 2006.
Da sottolineare, in campionato, le straordinarie cifre di un Jairo Ramos già trentasettenne nella regular season 2008: average 342, slugging 555, obp 456.

Per quanto riguarda il monte di lancio, la Fortitudo potrebbe richiamare Victor Moreno come rilievo di Jesus Matos ricomponendo così l'affidabilissima coppia straniera dello scudetto 2009. Mentre, per i lanciatori oriundi e comunitari, è confermata la disponibilità di Cody Cillo al ritorno a Bologna. Però non è da escludere che la Fortitudo scelga la strada di portare al "Falchi" il ventunenne oriundo Renè Mazzocchi (l'anno scorso in prestito al Latina), braccio da strikeout, da utilizzare come rilievo di Yulman Ribeiro in gara2.
Wadi
00domenica 17 gennaio 2010 14:39
La Fortitudo Bologna campione d'Italia, dopo gli acquisti dei giovani Livinston Santaniello (seconda base), Mattia Reginato (catcher ed esterno), Daniele Malengo (esterno, ma anche utilizzabile in terza base e in prima base) e di un "califfo" come l'espertissimo Jairo Ramos (tutti ASI), ora concentra pensieri e sforzi sul settore più importante di qualsiasi squadra di baseball: il monte di lancio. Sembra quasi sicuro il ritorno a Bologna di "mister tranquillità", Victor Moreno, rilievo di grande classe che tornerà a far coppia con il sempre affidabilissimo Jesus Matos (protagonista dal 2004 sulla scena del "Falchi") nella partita dei pitcher stranieri. Per un Moreno che dice sì, c'è un Cody Cillo che pare aver cambiato idea. L'oriundo aveva dato la propria disponibilità al ritorno, anzi sembra che fosse già stato trovato l'accordo economico. Ma poi... Cillo ci ha ripensato, ha necessità di rimanere negli Stati Uniti, probabilmente per motivi di lavoro, e ha detto no. Illudendo ancora una volta la Fortitudo (l'aveva già fatto un anno fa...). Riconfermatissimo, ovviamente, Yulman Ribeiro bella rivelazione della stagione scorsa (considerando che ha 23 anni). Rilievo di Ribeiro presumibilmente sarà Renè Mazzocchi, 21 anni, braccio da strikeout, palla veloce, ma esperienza limitata. Viene dalla serie A2, era in prestito al Latina. Mazzocchi è oriundo, cioè un italiano "non Asi".
Il club del nuovo presidente Stefano Michelini è alla ricerca di un quarto lanciatore per la partita dei pitchers di scuola italiana. Tre sono pochi. Betto, Ularetti, Milano. Si starebbe molto più sereni con un quarto lanciatore. Un rilievo corto. Si pensa a Lucena, si pensa a Orta, si pensa a Nielsen. Ma è possibile che la Fortitudo trovi l'accordo con il veterano Ilo Bartolucci, ormai chiuso a Rimini. Sarebbe una soluzione interessante. Però a corteggiare Bartolucci c'è anche il Godo.


Maurzio Roveri - baseball.it
Wadi
00martedì 16 febbraio 2010 18:01
Cody Cillo torna a Bologna

di Maurizio Roveri

Si alternerà sul monte con Yulman Ribeiro nell'incontro dei "comunitari". Il ritorno con la maglia della Fortitudo dopo l'esperienza in Canada nei Calgary Vipers



Si è deciso, finalmente. E ha detto sì. Cody Cillo (9 partite vinte e 1 sola perduta nella regular season del campionato 2008, con l'ottimo 1.34 di ERA) torna a Bologna. Indosserà nuovamente la casacca della Fortitudo. Un protagonista ritrovato.
Perennemente indeciso su cosa scegliere per il suo domani, il forte pitcher oriundo sembrava perso anche per la stagione 2010 dopo aver cercato gloria (ma senza fortuna) in Golden League con il team di Calgary nel 2009.
Dapprima s'era reso disponibile, già ad inizio autunno. Poi ci ha ripensato facendo sapere - un mese fa o poco più - che sarebbe rimasto ancora negli Stati Uniti: sentiva ch'era venuto il momento di guardare oltre il baseball, e cercare di costruirsi il suo futuro professionale al di fuori dello sport.
Ma il general manager fortitudino Christian Mura non si è arreso. Ha continuato a pressarlo. Insisti e insisti, evidentemente Mura deve aver avuto argomenti convincenti. Strappando - alfine - quel "sì" che riporterà Cillo ad essere nuovamente interprete sulla collinetta del Gianni Falchi.
Bel colpo, da parte della Fortitudo campione d'Italia. Un regalo importante che il presidente Stefano Michelini fa al suo allenatore Marco Nanni.

Cody Cillo farà da rilievo a Yulman Ribeiro, il giovane venezuelano con passaporto portoghese che ne prese il posto l'anno scorso risultando la "rivelazione" del campionato e contribuendo in maniera sostanziosa alla conquista dello scudetto. Situazioni tattiche e di condizione di forma potrebbero portare, lungo il cammino della prossima stagione, Ribeiro e Cillo ad alternarsi nei ruoli di "partente" e di "rilievo". Quel che è importante per Marco Nanni è la certezza di avere a disposizione una coppia di lanciatori di massima affidabilità per gara2 (quella dei pitchers oriundi o comunitari). La presenza di Cody Cillo sarà particolarmente preziosa in prospettiva Coppa dei Campioni. Nella massima competizione europea per Club - è bene ricordarlo - il regolamento prevede l'utilizzazione di tre soli giocatori con passaporto straniero. E in Coppa sono considerati stranieri anche i giocatori comunitari. Non gli oriundi, i quali sono atleti in possesso del doppio passaporto. La Fortitudo, che comincerà la stagione 2010 con un solo giocatore straniero in "position player" (cioè l'esterno-utility Eddy Garabito), avrà dunque l'opportunità di schierare in Coppa dei Campioni tre lanciatori del calibro di Jesus Matos (straniero), Victor Moreno (straniero) e - appunto - l'oriundo Cody Cillo. Oltre ovviamente all'espertissimo italiano Fabio Betto, che è sempre una garanzia. Non è da escludere però che Nanni possa preferire Yulman Ribeiro (che ha più inning nel braccio) a Moreno. Si vedrà. E' un discorso prematuro. C'è ancora tanto tempo prima degli appuntamenti con la Coppacampioni.

Torniamo al presente e alla notizia del giorno, il ritorno di Cillo. Un protagonista recuperato, in una squadra che - per motivi diversi - ha perduto personaggi di spessore come Claudio Liverziani, Richard Austin, Lele Frignani, Giovanni Pantaleoni.
I rapporti con Cillo si erano incrinati, un anno fa, circa di questi tempi. Cody aveva "dato buca" e la Fortitudo - che su di lui ovviamente puntava molto - l'aveva presa male. Molto male. Soprattutto perché l'italoamericano aveva avvertito quasi all'ultimo momento che non sarebbe ritornato a Bologna. Sorpresa, disappunto, rabbia in Fortitudo. La società non se l'aspettava e l'imbarazzo era evidente. Di colpo la squadra di Marco Nanni veniva a trovarsi senza un importante punto di riferimento: il suo affidabile lanciatore "partente" di gara2. Cillo aveva scelto di rimanere in Nordamerica, voleva giocarsi le sue carte nell'Organizzazione professionale dell'Independent. Accettando la proposta del Calgary Vipers (Golden Baseball League). Inseguiva un sogno, Cody. Ma le cose, poi, non sono andate bene come sperava. La Fortitudo, invece, superato il disappunto per quel no di Cillo, era stata abilissima a catturare dal campionato spagnolo il ventitreenne Yulman Ribeiro (capace addirittura di non fare rimpiangere Cillo). E' la Fortitudo che, strada facendo, è cresciuta e che - con l'inserimento a giugno del bomber Richard Austin - ha aggiunto potenza e consistenza. Fino al trionfo finale quando ha meso la firma sull'ottavo scudetto della sua storia.

Ed ecco che, qualche mese fa, Cody Cillo si rifa vivo. Il ventinovenne pitcher italoamericano nativo di Brunswick, nel Maine, riallaccia i contatti con la Fortitudo. In particolare con il general manager Christian Mura, al quale è legato da profonda amicizia. Infatti fu proprio Mura che ebbe l'intuizione e il merito di portare Cillo nel 2006 in Italia, a Godo (in quel periodo l'attuale dirigente della Fortitudo era ancora un giocatore, ma era lui - con i suoi contatti e le sue conoscenze - a portare avanti il "mercato" del club romagnolo, facendo praticamente le... prove tecniche per quello che sarebbe poi diventato il suo nuovo lavoro nel baseball).

Sì, ma, forse sì, forse no, no. Costantemente indeciso, Cillo. Dopo aver dato la disponibilità al ritorno, ci ripensa. E fa capire che non torna. Non può. Cerca un lavoro al di fuori del baseball. Però lascia aperto uno spiraglio. La crisi economica, che si fa sentire pesantemente anche negli Stati Uniti, rende molto arduo il suo tentativo di trovare una sistemazione stabile. A questo punto Cody Cillo rompe gli indugi. Decide di giocare ancora a baseball. La proposta della Fortitudo è buona. Il baseball bolognese è pronto a riabbracciare uno dei migliori lanciatori passati dai diamanti italiani negli ultimi anni.

Matos e Moreno in gara1; Ribeiro-Cillo in gara2. La Fortitudo sta decisamente bene sul monte di lancio nelle prime due partite. Considerando che in caso di necessità può essere a disposizione anche René Mazzocchi, interessantissimo pitcher oriundo, 21 anni, "palla veloce", la stagione scorsa in prestito al Latina. Presumibilmente Mazzocchi giocherà nel Castenaso (il club di IBL2 della franchigia-Fortitudo) ma sarà a disposizione di manager Nanni ogni volta che se ne renderà necessario.
Un punto interrogativo invece riguarda la gara dei lanciatori di scuola italiana. I dubbi non sono chiaramente legati alla qualità, che è ottima, bensì alla quantità. Tre soli lanciatori "asi" (Betto, Ularetti, Milano) sono pochi per affrontare una stagione molto impegnativa. Marco Nanni spera che a nessuno venga neppure un... raffreddore.

E dunque la Fortitudo Bologna, chiamata a difendere il titolo di campione d'Italia inseguendo nel contempo il sogno di conquistare la Coppa dei Campioni, si presenterà al via della stagione con questo roster:
LANCIATORI: Matos, Moreno, Ribeiro, Cillo (all'occorrenza Mazzocchi), Betto, Ularetti, Milano (all'occorrenza, presumiamo, Pritoni del Castenaso).
CATCHERS: Angrisano, Reginato (che sarà utilizzato anche da esterno).
INTERNI: Jairo Ramos (prima base oppure DH), Santaniello, Mazzuca, Infante, Alaimo.
ESTERNI: Landuzzi, Garabito, Reginato, Malengo (utilizzabile anche DH e in prima base), Fornasari.

Nel corso della stagione, e la situazione economica del Club lo permetterà, non è da escludere il tesseramento di un quarto giocatore straniero: presumibilmente un battitore di potenza.

Il campionato di IBL1 avrà inizio nei giorni 1,2 e 3 aprile. I campioni d'Italia debutteranno affrontando i Godo Knights.



I tricolori della Fortitudo Bologna contro i Godo Knights, i vice campioni della T&A San Marino in casa del Cariparma, il Montepaschi Grosseto contro la Telemarket Rimini e la Danesi Nettuno che ospita allo "Steno Borghese" i Catania Warriors.
Questo il programma della prima giornata di andata della Italian Baseball League 2010 il cui calendario è stato ufficializzato oggi dalla Commissione Organizzazione Gare della FIBS.
La regular season della IBL inizierà il primo aprile per concludersi il 10 luglio. Ci sarà una sosta, nel week end del 3, 4 e 5 giugno per la disputa dei gironi di qualificazione del Campionato Europeo per Club, che vedono impegnate Fortitudo Bologna, Telemarket Rimini e T&A San Marino.
Mercoledì 4 agosto, dopo la disputa dell'Europeo per nazioni, avrà inizio il girone di semifinale. Infine, le Italian Baseball Series che si disputeranno venerdì 27, sabato 28 agosto; giovedì 2, venerdì 3, sabato 4 settembre; venerdì 10 e sabato 11 settembre (al meglio dei sette incontri).
L'orario di gara indicativo è quello serale (ore 20.30 o 21) ma le società hanno facoltà di disputare la giornata di gara con un doppio incontro al sabato (ore 16 o 20.30-21), oppure di invertire il campo nella gara del giovedì sera. Tutti i commenti verranno raccolti dalla Commissione Organizzazione Gare nell'arco di due settimane e verrà quindi successivamente pubblicato un calendario con gli orari effettivi di disputa delle gare, che terrà conto anche degli anticipi televisivi. Gli orari di inizio delle partite saranno al centro della riunione delle società IBL, prevista per le ore 15 di venerdì 19 febbraio presso la sede della FIBS Toscana in via Milton, a Firenze.

Questo il calendario della regular season IBL 2010:

1a giornata (Andata: 1,2,3 aprile; Ritorno: 20, 21, 22 maggio)

Cariparma-T&A San Marino
Montepaschi GR-Telemarket RN
Fortitudo Bologna-De Angelis Godo
Danesi Nettuno-Catania Warriors

2a giornata (Andata: 8, 9, 10 aprile; Ritorno: 27, 28, 29 maggio)

T&A San Marino-Fortitudo
Montepaschi -Danesi
Catania Warriors-CariParma
De Angelis-Telemarket

3a giornata (Andata: 15, 16, 17 aprile; Ritorno: 10, 11, 12 giugno)

Cariparma-Montepaschi
De Angelis-T&A
Fortitudo-Catania Warriors
Telemarket-Danesi

4a giornata (Andata: 22, 23, 24 aprile; Ritorno: 17, 18, 19 giugno)

T&A-Telemarket
Montepaschi GR-Fortitudo
Danesi-Cariparma
Catania Warriors-De Angelis

5a giornata (Andata: 29 e 30 aprile e 1 maggio; Ritorno: 24, 25, 26 giugno)

Telemarket-Cariparma
De Angelis-Montepaschi
Fortitudo-Danesi Nettuno
T&A-Catania Warriors

6a giornata (Andata: 6, 7, 8 maggio; Ritorno: 1, 2, 3 luglio)

Telemarket-Catania Warriors
Montepaschi-T&A
Cariparma-Fortitudo
Danesi-De Angelis

7a giornata (Andata: 13, 14, 15 maggio; Ritorno: 8, 9, 10 luglio)

Catania Warriors-Montepaschi
Fortitudo-Telemarket Rimini
T&A-Danesi
De Angelis-Cariparma
Wadi
00venerdì 19 marzo 2010 00:48
Unipol e Fortitudo inaugurano un nuovo ciclo

di Maurizio Roveri

Illustrato oggi a Bologna il progetto per restare al vertice a lungo anche in futuro. UGF Assicurazioni è ancora lo sponsor per il 2010. La Coppa Campioni grande sogno della squadra di Nanni

La cittadella torreggia, maestosa ed elegante, sui due lati di via Stalingrado. Con i suoi edifici dal linguaggio razionale e sintetico, e l'impatto volumetrico del nuovo insediamento di "Porta Europa". E' la cittadella dell'Unipol. A Bologna. Struttura suggestiva e funzionale che perfettamente si inserisce nell'immaginario di città europea - metropolitana e sostenibile - che Bologna rappresenta. Unipol Gruppo Finanziario è un autentico colosso. Il Gruppo opera nei servizi assicurativi, nel settore banca-assicurazione ed in quello bancario.
E' qui, nella cittadella di questo importante polo assicurativo, bancario e finanziario, che è stata presentata la Fortitudo Baseball della stagione 2010. La società campione d'Italia sarà ancora accompagnata, lungo il suo interessante cammino, da Unipol. Con il marchio UGF Assicurazioni. Un rapporto che ha portato a risultati particolarmente felici nel 2009, con la conquista dello scudetto, la finale di Coppa dei Campioni (persa di un soffio...) e il prestigioso primo posto nel ranking europeo sulla base dei risultati dell'intera stagione. Performance che il presidente della Fortitudo Baseball, Stefano Michelini, ha voluto ricordare. Con legittimo orgoglio, perché è stata una stagione di grande spessore e di intense emozioni.
Ma Fortitudo e Unipol sono già proiettate nel futuro. Sta per cominciare (il primo aprile, dal "Falchi", con la diretta televisiva della prima partita contro i Godo Knights) un nuovo campionato. Anno decisamente particolare, il 2010, per via della formula assolutamente innovativa per l'Italia del campionato a franchigie. Sul modello americano, con il campionato di massima serie (la IBL1) a rappresentare la "nostra" Major League e dove ciascuno degli otto club maggiori sarà in stretta collaborazione con una società della IBL2 (una sorta di "Triplo A"). Con giocatori che possono salire e scendere, in base alle necessità della franchigia. Non ci saranno retrocessione dalla IBL1, né promozioni e retrocessioni per quanto riguarda la IBL2. Si tratta di un qualcosa di straordinariamente innovativo e rivoluzionario. Clamorosa novità per lo sport italiano. Il baseball apre una nuova strada.


E in quest'anno di profondi cambiamenti la Fortitudo Baseball ha scelto di partire con un "progetto", investendo su giovanissimi talenti di "scuola" italiana. Una strada che la Fortitudo Baseball ha deciso di percorrere, per aprire un nuovo ciclo dopo aver perduto personaggi importanti (Austin, Liverziani, Frignani, Pantaleoni) del tradizionale "zoccolo duro" della squadra. Rinnovamento, ma con sapienza. Rinnovamento attraverso scelte molto interessanti. Così indosseranno la prestigiosa casacca biancoblù alcuni fra i più promettenti "prospetti" del baseball italiano: Mattia Reginato (19 anni), Livinston Santaniello (22 anni), Daniele Malengo (20 anni), Riccardo Fornasari (19 anni), ed è stato riscattato (e dunque acquistato in via definitiva) il lanciatore Alessandro Ularetti (20 anni) che -nella sua seconda stagione in IBL a Bologna- verrà maggiormente coinvolto e valorizzato. Ad assicurare, comunque, concretezza e personalità alla squadra, e consistenza al line-up, ci sarà tutto il "mestiere" di un vecchio drago come il trentottenne Jairo Ramos Gizzi, veterano di "scuola" italiana che nella sua lunga carriera nel nostro Paese (a Grosseto) ha dimostrato -spesso- di saper fare la differenza nei momenti decisivi.
"Oggi inizia un nuovi ciclo, con una squadra notevolmente modificata e ringiovanita nel suo organico tecnico" ha affermato il presidente Michelini. Proseguendo, con realismo e prudenza: "E' possibile che i risultati non arrivino subito. Ma stiamo impostando un team che, se le cose andranno come ci aspettiamo, potrà in un futuro non lontano rimanere a lungo ai vertici del baseball nazionale".
Con questo discorso Stefano Michelini (tornato da qualche mese alla guida del club biancoblù) ha messo le mani avanti. "Anche i piedi e il naso...", ha aggiunto scherzosamente. Fa bene lo staff dirigenziale e tecnico a non esporsi più di tanto. E' un atteggiamento saggio. Si è felici per il "mercato" che è stato realizzato, c'è la massima fiducia nei giovani talenti acquistati, al tempo stesso c'è la consapevolezza che si tratta di ragazzi diciannovenni, ventenni e che l'esperienza non si improvvisa (soprattutto in uno sport complesso e intelligente come il baseball, che richiede esperienza. E l'esperienza la si acquisisce col tempo, giocando).


Dunque, niente proclami. Tuttavia Stefano Michelini non vuole neppure porre limiti ai sogni. Ecco allora il presidente lanciare un messaggio: "Poiché nello sport sognare fa bene, pensare alla Coppa dei Campioni come ad un obiettivo possibile aiuta ad alimentare autostima ed entusiasmo. Che sono sempre state, per noi, due grandi risorse". La Coppa dei Campioni. Brucia, brucia ancora terribilmente quella sconfitta (0-1) nella finale del giugno 2009 contro il Nettuno a Barcellona.
"Alla Final Four di Barcellona vogliamo tornarci", esclama il capoallenatore Marco Nanni. Che quell'episodio fortunato non l'ha digerito. La Coppa Campioni è alla vostra portata? è stato chiesto al manager biancoblù. "E' sicuramente un nostro obiettivo", la risposta chiara e immediata di Marco Nanni.
L'entusiasmo, la freschezza dei giovani hanno già contagiato Stefano "Bidi" Landuzzi. Che raccoglie dall'amico Lele Frignani (ritiratosi al termine della vincente stagione scorsa) il testimone di capitano. E il trentottenne Bidi è carico, motivatissimo. "Noi veterani siamo pronti, disponibilissimi ad aiutare i giovani ad inserirsi nel modo migliore nella nostra famiglia. Al tempo stesso i ragazzi, con il loro entusiasmo, la loro voglia di imparare e di emergere, danno a noi veterani stimoli importanti".
La famiglia. La compattezza del gruppo. Sono queste le risorse che hanno portato la Fortitudo Baseball ad essere "la squadra del decennio". Quella che ha vinto di più in Italia nel periodo 2001-2009. Sempre competitiva, sempre nei playoff.


A fare gli onori di casa, nella sala-riunioni di Unipol Gruppo Finanziario, un emozionato Federico Corradini. Già, il popolare Kiko. Personaggio che è stato fra i più grandi lanciatori nella storia del baseball italiano. Ha vinto tanto con la Fortitudo. Ma Corradini ha ricordato anche di quando arrivò giovanissimo da Verona, nel 1970, chiamato per un provino da Angelo Zara che era il presidente dell'altra squadra di Bologna. E quella squadra si chiamava Unipol. Federico Corradini non si è più mosso da Bologna. E' diventato una stella del baseball. Cominciò a lavorare, giovanissimo, e proprio in Unipol. Strada facendo, ha messo su una bella famigliola. Le sue notevoli capacità professionali e la rigorosa serietà nel lavoro gli hanno fatto guadagnare grande stima e lo hanno portato ad essere, ora, il vicedirettore generale di UGF (con mandato per l'area tecnica assicurativa). Al suo fianco, in conferenza stampa, c'era Franco Ellena, l'altro vicedirettore generale UGF (con mandato per le reti commerciali). Determinante per il rinnovo della sponsorizzazione di Unipol per la Fortitudo Baseball è stato Maurizio Castellina, che di Unipol Gruppo Finanziario è il Direttore del Bilancio.


Test precampionato. Domenica la Fortitudo UGF Assicurazioni sarà impegnata a Collecchio in un quadrangolare. Affronterà (se la pioggia non farà brutti scherzi...) il Sala Baganza nella prima partita, e successivamente la vincente della sfida fra il Cariparma e Collecchio. L'impegno pre-season più importante, più indicativo per il club biancoblù, e anche il più sentito, sarà in programma il 27 e 28 marzo. Si tratta del Torneo Blue F Ball. Oltre alla Fortitudo, vi parteciperanno San Marino, Rimini e Parma.
carlos.spencer
00venerdì 19 marzo 2010 05:19
Re: Unipol e Fortitudo inaugurano un nuovo ciclo
Wadi, 19/03/2010 0.48:


di Maurizio Roveri

Illustrato oggi a Bologna il progetto per restare al vertice a lungo anche in futuro. UGF Assicurazioni è ancora lo sponsor per il 2010. La Coppa Campioni grande sogno della squadra di Nanni

La cittadella torreggia, maestosa ed elegante, sui due lati di via Stalingrado. Con i suoi edifici dal linguaggio razionale e sintetico, e l'impatto volumetrico del nuovo insediamento di "Porta Europa". E' la cittadella dell'Unipol. A Bologna. Struttura suggestiva e funzionale che perfettamente si inserisce nell'immaginario di città europea - metropolitana e sostenibile - che Bologna rappresenta. Unipol Gruppo Finanziario è un autentico colosso. Il Gruppo opera nei servizi assicurativi, nel settore banca-assicurazione ed in quello bancario.
E' qui, nella cittadella di questo importante polo assicurativo, bancario e finanziario, che è stata presentata la Fortitudo Baseball della stagione 2010. La società campione d'Italia sarà ancora accompagnata, lungo il suo interessante cammino, da Unipol. Con il marchio UGF Assicurazioni. Un rapporto che ha portato a risultati particolarmente felici nel 2009, con la conquista dello scudetto, la finale di Coppa dei Campioni (persa di un soffio...) e il prestigioso primo posto nel ranking europeo sulla base dei risultati dell'intera stagione. Performance che il presidente della Fortitudo Baseball, Stefano Michelini, ha voluto ricordare. Con legittimo orgoglio, perché è stata una stagione di grande spessore e di intense emozioni.
Ma Fortitudo e Unipol sono già proiettate nel futuro. Sta per cominciare (il primo aprile, dal "Falchi", con la diretta televisiva della prima partita contro i Godo Knights) un nuovo campionato. Anno decisamente particolare, il 2010, per via della formula assolutamente innovativa per l'Italia del campionato a franchigie. Sul modello americano, con il campionato di massima serie (la IBL1) a rappresentare la "nostra" Major League e dove ciascuno degli otto club maggiori sarà in stretta collaborazione con una società della IBL2 (una sorta di "Triplo A"). Con giocatori che possono salire e scendere, in base alle necessità della franchigia. Non ci saranno retrocessione dalla IBL1, né promozioni e retrocessioni per quanto riguarda la IBL2. Si tratta di un qualcosa di straordinariamente innovativo e rivoluzionario. Clamorosa novità per lo sport italiano. Il baseball apre una nuova strada.


E in quest'anno di profondi cambiamenti la Fortitudo Baseball ha scelto di partire con un "progetto", investendo su giovanissimi talenti di "scuola" italiana. Una strada che la Fortitudo Baseball ha deciso di percorrere, per aprire un nuovo ciclo dopo aver perduto personaggi importanti (Austin, Liverziani, Frignani, Pantaleoni) del tradizionale "zoccolo duro" della squadra. Rinnovamento, ma con sapienza. Rinnovamento attraverso scelte molto interessanti. Così indosseranno la prestigiosa casacca biancoblù alcuni fra i più promettenti "prospetti" del baseball italiano: Mattia Reginato (19 anni), Livinston Santaniello (22 anni), Daniele Malengo (20 anni), Riccardo Fornasari (19 anni), ed è stato riscattato (e dunque acquistato in via definitiva) il lanciatore Alessandro Ularetti (20 anni) che -nella sua seconda stagione in IBL a Bologna- verrà maggiormente coinvolto e valorizzato. Ad assicurare, comunque, concretezza e personalità alla squadra, e consistenza al line-up, ci sarà tutto il "mestiere" di un vecchio drago come il trentottenne Jairo Ramos Gizzi, veterano di "scuola" italiana che nella sua lunga carriera nel nostro Paese (a Grosseto) ha dimostrato -spesso- di saper fare la differenza nei momenti decisivi.
"Oggi inizia un nuovi ciclo, con una squadra notevolmente modificata e ringiovanita nel suo organico tecnico" ha affermato il presidente Michelini. Proseguendo, con realismo e prudenza: "E' possibile che i risultati non arrivino subito. Ma stiamo impostando un team che, se le cose andranno come ci aspettiamo, potrà in un futuro non lontano rimanere a lungo ai vertici del baseball nazionale".
Con questo discorso Stefano Michelini (tornato da qualche mese alla guida del club biancoblù) ha messo le mani avanti. "Anche i piedi e il naso...", ha aggiunto scherzosamente. Fa bene lo staff dirigenziale e tecnico a non esporsi più di tanto. E' un atteggiamento saggio. Si è felici per il "mercato" che è stato realizzato, c'è la massima fiducia nei giovani talenti acquistati, al tempo stesso c'è la consapevolezza che si tratta di ragazzi diciannovenni, ventenni e che l'esperienza non si improvvisa (soprattutto in uno sport complesso e intelligente come il baseball, che richiede esperienza. E l'esperienza la si acquisisce col tempo, giocando).


Dunque, niente proclami. Tuttavia Stefano Michelini non vuole neppure porre limiti ai sogni. Ecco allora il presidente lanciare un messaggio: "Poiché nello sport sognare fa bene, pensare alla Coppa dei Campioni come ad un obiettivo possibile aiuta ad alimentare autostima ed entusiasmo. Che sono sempre state, per noi, due grandi risorse". La Coppa dei Campioni. Brucia, brucia ancora terribilmente quella sconfitta (0-1) nella finale del giugno 2009 contro il Nettuno a Barcellona.
"Alla Final Four di Barcellona vogliamo tornarci", esclama il capoallenatore Marco Nanni. Che quell'episodio fortunato non l'ha digerito. La Coppa Campioni è alla vostra portata? è stato chiesto al manager biancoblù. "E' sicuramente un nostro obiettivo", la risposta chiara e immediata di Marco Nanni.
L'entusiasmo, la freschezza dei giovani hanno già contagiato Stefano "Bidi" Landuzzi. Che raccoglie dall'amico Lele Frignani (ritiratosi al termine della vincente stagione scorsa) il testimone di capitano. E il trentottenne Bidi è carico, motivatissimo. "Noi veterani siamo pronti, disponibilissimi ad aiutare i giovani ad inserirsi nel modo migliore nella nostra famiglia. Al tempo stesso i ragazzi, con il loro entusiasmo, la loro voglia di imparare e di emergere, danno a noi veterani stimoli importanti".
La famiglia. La compattezza del gruppo. Sono queste le risorse che hanno portato la Fortitudo Baseball ad essere "la squadra del decennio". Quella che ha vinto di più in Italia nel periodo 2001-2009. Sempre competitiva, sempre nei playoff.


A fare gli onori di casa, nella sala-riunioni di Unipol Gruppo Finanziario, un emozionato Federico Corradini. Già, il popolare Kiko. Personaggio che è stato fra i più grandi lanciatori nella storia del baseball italiano. Ha vinto tanto con la Fortitudo. Ma Corradini ha ricordato anche di quando arrivò giovanissimo da Verona, nel 1970, chiamato per un provino da Angelo Zara che era il presidente dell'altra squadra di Bologna. E quella squadra si chiamava Unipol. Federico Corradini non si è più mosso da Bologna. E' diventato una stella del baseball. Cominciò a lavorare, giovanissimo, e proprio in Unipol. Strada facendo, ha messo su una bella famigliola. Le sue notevoli capacità professionali e la rigorosa serietà nel lavoro gli hanno fatto guadagnare grande stima e lo hanno portato ad essere, ora, il vicedirettore generale di UGF (con mandato per l'area tecnica assicurativa). Al suo fianco, in conferenza stampa, c'era Franco Ellena, l'altro vicedirettore generale UGF (con mandato per le reti commerciali). Determinante per il rinnovo della sponsorizzazione di Unipol per la Fortitudo Baseball è stato Maurizio Castellina, che di Unipol Gruppo Finanziario è il Direttore del Bilancio.


Test precampionato. Domenica la Fortitudo UGF Assicurazioni sarà impegnata a Collecchio in un quadrangolare. Affronterà (se la pioggia non farà brutti scherzi...) il Sala Baganza nella prima partita, e successivamente la vincente della sfida fra il Cariparma e Collecchio. L'impegno pre-season più importante, più indicativo per il club biancoblù, e anche il più sentito, sarà in programma il 27 e 28 marzo. Si tratta del Torneo Blue F Ball. Oltre alla Fortitudo, vi parteciperanno San Marino, Rimini e Parma.





Avevo letto di questa possibilità un paio di giorni fa. Che dire... bella notizia!!!! [SM=g1405985] [SM=g1405985] [SM=g1405985]


Wadi
00venerdì 19 marzo 2010 09:37


Finalmente pubblicizzeranno con cartelloni, in giro per la città e sui mezzi pubblici.
Opera grafica di Cuche/Danila, del forumRB
Wadi
00venerdì 26 marzo 2010 17:41
Fortitudo, parte il "nuovo corso"
di Maurizio Roveri

Persi big come Liverziani, Austin, Frignani e Pantaleoni, la società campione d'Italia ha cambiato "filosofia" investendo sui giovani talenti, che saranno i campioni del domani. Nasce, a Bologna, un "progetto"


Progetto. E' il sostantivo più gettonato, di questi tempi, nella casa della Fortitudo Baseball. Progetto. Per indicare un'idea, un piano di sviluppo, una programmazione. Progetto. Per preparare una strategia che guardi anche al futuro, non più soltanto all'immediato. Progetto è una parola che ha quasi un senso di "nuovo", qui.

In passato, dapprima per scelta e successivamente per necessità, la Fortitudo Baseball ha sempre puntato su giocatori maturi, esperti, importanti, affermati. Capaci di garantire grande competitività alla squadra. Così, nel 2002 arrivò a Bologna, da Rimini, il campione novarese Claudio Liverziani, il giocatore italiano più forte dalla metà degli anni novanta, una carriera in campionato da 1053 battute valide, 88 fuoricampo, 335 di media-battuta, 510 di percentuale slugging. E restringendo il discorso alle otto stagioni vissute in Fortitudo, dal 2002 al 2009, i "numeri" di Liverziani parlano di 448 partite giocate, 509 battute valide, 44 homerun, 444 basi su ball ottenute, soltanto 25 errori difensivi (nessuno negli ultimi due campionati!). Ancor prima di Liverziani, a Bologna c'erano già personaggi come Dallospedale (dal 1998 al 2006), Betto (arrivato nel 1999), Milano (2001).
E ancora. Nel 2003 da Grosseto l'arrivo di un grande esterno-centro come David Rigoli. Rimasto fortitudino fino al termine della stagione 2005. Esattamente come il lanciatore Rolando Cretis. E per la stagione 2004 la Fortitudo realizzò l'acquisto di Giovanni Pantaleoni e di un pitcher straniero ormai diventato mitico a Bologna: Jesus Matos. E' doveroso ricordare anche l'indimenticabile e indimenticato Robert Fontana. Poi, l'arrivo di altri big come Kelli Ramos, Jorge Nunez, Wadi Almonte, addirittura un ex-majorleaguer come Jason Conti (ricordato però per essere stato un grande flop), Connell, Bautista, Austin, gli oriundi Cillo, Mazzuca, Angrisano. Fino a Moreno, Ribeiro, Infante, Garabito, importanti inserimenti nella Fortitudo straordinaria del 2009. Quella dei 51 fuoricampo. Quella che ha vinto lo scudetto con una serie finale esaltante.

Non si può, ovviamente, discutere le scelte di un Club che negli ultimi 7 anni ha vinto 3 scudetti! E che vanta l'etichetta di "Club del decennio" nel massimo campionato italiano, considerando i titoli tricolori, le Coppe Italia, le partite vinte, la costante partecipazione ai playoff. Ed è il Club che ha fatto due finali di Coppa dei Campioni (seppur perdute). Un Club che attualmente figura al numero 1 nel ranking europeo, in base ai risultati acquisiti in Italia e in Europa. La Fortitudo Baseball è abituata a stare ai vertici. Tuttavia... mancava qualcosa d'importante. Mancava, in Fortitudo, una "vera" programmazione. Intesa come processo di sviluppo, di valorizzazione dei giovani talenti, la capacità di vedere oltre l'immediato.

NUOVA FILOSOFIA - Già, una programmazione. Per costruire. Costruire qualcosa che possa crescere, anno dopo anno. Investire. Investire saggiamente su "prospetti" interessanti. Valorizzarli. E, dunque, costruirseli in casa i campioni. Ecco la missione. Che parte, con il secondo decennio degli anni Duemila.
In realtà, qualche felice intuizione c'è stata nelle ultime due stagioni. Quando nel 2008 si è andati a "pescare" dalla serie A2 Juan Pablo Angrisano, sapendo che nella stagione successiva sarebbe stato utilizzabile da "asi" (e Pablo, infatti, ha "fatto la differenza" l'anno scorso...). Un anno fa la Fortitudo allungava le mani su Yulman Ribeiro, lanciatore comunitario ventitreenne, e su Alessandro Ularetti diciannovenne talento di Latina, azzurro, gioiellino cresciuto all'Accademia FIBS di Tirrenia. Ma soltanto adesso si può veramente parlare di "progetto". Un passo che, prima o poi, andava fatto. E questo è il momento. Di colpo, dopo il felicissimo e vincente campionato scorso, la Fortitudo Baseball s'è trovata dolorosamente orfana di Richard Austin (che ha scelto di rimanere in America), Claudio Liverziani (squalificato per due anni perché trovato positivo ad un controllo antidoping), il capitano Lele Frignani (che ha cessato l'attività agonistica), Giovanni Pantaleoni (passato al San Marino) e Matt Stocco. Praticamente, di quelli dello "zoccolo duro" (cioè gli italiani carismatici da una vita in Fortitudo) sono rimasti solo Bidi Landuzzi, Betto e Milano.

Come a dire: con lo scudetto 2009, si è chiuso un ciclo. OK - ha pensato la dirigenza biancoblù - allora ne apriremo un altro. Prepariamo il terreno per un altro ciclo. E' con questo "nuovo spirito", presumibilmente favorito dal ritorno di Stefano Michelini alla guida della Società, che la Fortitudo ha investito su Livinston Santaniello (22 anni), Mattia Reginato (19 anni), Daniele Malengo (20 anni). Poi, ha riscattato il lanciatore Alessandro Ularetti (20 anni) che ora è tutto della Fortitudo e ha chiamato in prima squadra - dopo l'esperienza di Castenaso - Riccardo Fornasari (20 anni, esterno e ricevitore), un prodotto del settore giovanile biancoblù. Sono tutti italiani. E vanno a formare con il ventiquattrenne Francesco Alaimo un interessantissimo cast di giovani talenti "asi". Da far crescere. Da valorizzare. Da far diventare - col tempo - dei campioni. Si può. Questo è il nuovo corso della Fortitudo.
E l'esperienza? Per cercare di coprire il vuoto lasciato da Austin e da Liverziani nel ruolo di prima base e particolarmente nella posizione di cleanup dell'ordine di battuta, è stato tesserato il trentottenne Jairo Ramos. Un "vecchio drago" trentottenne che cambia casacca per la primissima volta dopo 12 anni di Grosseto (762 battute valide e 457 RBI). E poi, c'è ancora il mestiere degli affidabilissimi "fortitudini doc" Landuzzi, Betto, Milano, Matos. Nonché la classe di Garabito, Moreno, Infante, Mazzuca, Angrisano e del rientrante Cillo.
Analizziamola, settore per settore, la Fortitudo UGF Assicurazioni in vista della stagione 2010.

LANCIATORI - Il cast è un po' corto, ma di indubbia qualità. Jesus Matos sarà il partente di gara1 per la settima stagione consecutiva. Suo rilievo l'eccellente Victor Moreno visto l'anno scorso. Per gara2 altra bella coppia: Yulman Ribeiro e Cody Cillo. Sono in quattro, però c'è un quinto pitcher a "coprire" i titolari e a dare tranquillità allo staff tecnico: lui è René Mazzocchi, oriundo, mancino, palla veloce, 21 anni, lasciato al Castenaso (società di IBL2 in franchigia con la Fortitudo) ma a disposizione di manager Marco Nanni ogni volta che ce ne sarà bisogno. Per quanto riguarda la partita dei lanciatori "asi", qui la coperta è corta. Il valore dei veterani Betto e Milano è indiscutibile, Ularetti verrà maggiormente responsabilizzato e coinvolto rispetto alla stagione scorsa. Ma l'interrogativo è inevitabile: che cosa succederà in caso di contrattempo? Nel caso di una indisponibilità prolungata di uno di loro? Uhm, c'è da farsi venire il mal di testa al solo pensiero. Castenaso può offrire Pritoni, per un paio di inning decorosi. Potrebbe bastare?

RICEVITORI - Pablo Angrisano è il miglior catcher della IBL. Reginato è giovane giovane, in un ruolo-guida che richiede esperienza, però ha talento e tanta voglia di emergere.

INTERNI - Jairo in prima, Santaniello in seconda, Mazzuca in terza. E al centro del diamante Juan Carlos Infante. Che è il miglior interbase italiano. Per tutti. Ma... non per il CT azzurro Mazzieri che, al Mondiale, lo ha utilizzato in altri ruoli. Chissà perchè.
Piccolo punto interrogativo per Mazzuca, al quale è stato chiesto di cambiare ruolo e dovrà abituarsi in fretta a difendere l'angolo caldo di terza base (che era il regno di Giovanni Pantaleoni). Manager Nanni sta cercando di impostare Daniele Malengo come prima base, per permettere a Jairo Ramos - di tanto in tanto - di concentrarsi esclusivamente sul ruolo di battitore designato.

ESTERNI - Landuzzi a sinistra e Garabito al centro sono grandi certezze. A destra, laddove c'era il super Liverziani, si alterneranno Malengo, Reginato, Fornasari.

ATTACCO - E' evidente che il line up non è più quello della squadra campione d'Italia. Senza il diabolico "bastone" di Austin e di Liverziani, la Fortitudo perde di potenza. E non poco... I 51 homers della stagione scorsa rimarranno un ricordo. Tuttavia, la freschezza, la fisicità e l'entusiasmo dei giovani Santaniello, Reginato, Malengo, Fornasari dovrebbero assicurare un gioco più veloce, più aggressivo sulle basi. Dunque, strategie diverse.

IN SINTESI - E' una Fortitudo che sembra meno consistente rispetto a quella dei giorni ruggenti della stagione scorsa. Però è interessante. Decisamente una squadra interessante.
Wadi
00domenica 28 marzo 2010 20:32
BLUE F-ball, torneo pre campionato, a Castenaso.

Semifinale Fortitudo - Parma - 13-0


Finale Fortitudo - San Marino - 12-3



Giovedì 1° aprile ore 20:30, stadio Gianni Falchi, Bologna. Opening game Italian Baseball League, Fortitudo Bologna (campione d'Italia) vs Godo Knights.


Fortitudo-Ascom, accordo per rilanciare il baseball (di Maurizio Roveri)
Wadi
00lunedì 29 marzo 2010 20:31
Ugf Bologna, mazze già calde

di Maurizio Roveri - baseball.it

Nel torneo "Blue F Ball" dimostrazione di grande efficacia della squadra fortitudina campione d'Italia: 13-0 al Cariparma, poi in finale 12-3 contro San Marino.
Infante (3 HR in 2 partite) premiato come MVP del torneo


Vi ricordate la Fortitudo tempestosa dell'agosto 2009 nella serie per lo scudetto? Era la squadra che in cinque gare realizzò 40 punti, 59 battute valide, fabbricando 16 "extrabase" (9 doppi e 7 fuoricampo). Ebbene, i campioni d'Italia si sono riproposti in questa dimensione, quando mancano pochi giorni all'avvio del nuovo campionato. Sono già "calde" le mazze bolognesi. E lo si è visto in maniera perentoria, anzi dire imperiosa, nel Torneo Interconsult-Blue F Ball che è andato in scena sul diamante di Castenaso (per l'impraticabilità del "Gianni Falchi", a rischio anche per l'apertura del campionato). Nel tradizionale torneo pre-season bolognese, considerato come prova generale per la stagione che avrà inizio il primo di aprile, la Fortitudo targata UGF Assicurazioni s'è presentata in maniera esplosiva. Impressionando per intensità, concretezza, efficacia. Pur dovendo rinunciare all'influenzato Eddy Garabito, la squadra guidata da Marco Nanni ha sconfitto 13-0 il Cariparma sabato e poi ha inflitto un energico 12-3 al San Marino nella finale di domenica pomeriggio. Venticinque punti totalizzati in due gare, con Juan Carlos Infante bocca da fuoco, autore di 3 fuoricampo. Un profondo homer da 2 punti nella gara di sabato, addirittura due i fuoricampo messi a segno dall'interbase italovenezuelano nella finale: uno da battitore mancino e uno da battitore destro. Anche Joe Mazzuca ha spedito la pallina oltre la recinzione del "Teseo Bondi" di Castenaso.
Applausi per i giovani talenti inseriti quest'anno. Daniele Malengo, Mattia Reginato, Livinston Santaniello hanno brillato con i loro slanci, la loro aggressività, la loro voglia di emergere. Ragazzi di personalità. Malengo scatenato sabato (un triplo e un doppio) e anche Santaniello (doppio). Reginato in evidenza domenica nella finale sia in attacco (un doppio e un singolo) sia in difesa nel ruolo di catcher. Prestazioni convincenti pure da parte dei giovani della stagione scorsa: Ularetti sul monte di lancio e Alaimo per l'intensità delle corse sulle basi.
Dai giovani ad un... veterano che è "giovane" nello spirito e ora particolarmente motivato nella sua nuova dimensione di capitano della squadra campione d'Italia: Stefano Landuzzi. "Bidi" trascinatore (quanto Infante), straordinariamente efficace domenica nel box di battuta con un triplo e ben 5 punti battuti a casa.
Essenziale, concreto, utile, Jairo Ramos ha dimostrato la sua affidabilità. Un usato... sicuro per questa Fortitudo che sembra in grado d'essere produttiva e potente in attacco anche nella stagione che la vedrà orfana di due bombardieri come Austin e Liverziani.
A provocare qualche inquietudine c'è stato soltanto l'infortunio che ha coinvolto, in finale, Juan Pablo Angrisano. Una dolorosa botta al tallone, che già era sofferente nei giorni scorsi. Dovrebbe trattarsi di tallonite. Oggi o domani si saprà se il forte catcher dei "tricolori" potrà essere a disposizione di manager Nanni per il primo trittico di campionato. Domani verranno valutate anche le condizioni del "Falchi": a causa di una falda acquifera il terreno ha ceduto e si prodotto un dislivello nella zona degli esterni. Il calendario, in apertura della IBL First Division, mette i campioni d'Italia di fronte ai Godo Knights. Le due società si erano accordate per l'anticipo televisivo di giovedì allo stadio del baseball di Bologna, spostando al sabato (ore 19) la partita di Godo. Questo programma ora potrebbe subire una variazione: nel caso che il "Falchi" bolognese risultasse indisponibile, l'intero trittico potrebbe essere spostato nella cittadella ravennate. E dunque il campionato della UGF Assicurazioni comincerebbe con una inversione del campo. Chiaro che, in tal caso, le tre partite del girone di ritorno si giocherebbero tutte a Bologna.
Wadi
00giovedì 1 aprile 2010 10:18
Stefano "Bidi" Landuzzi:"Ecco la mia Fortitudo"

di Maurizio Roveri

La storia di "Bidi" il fedelissimo: all'età di 37 anni diventa ufficialmente stasera (in Bologna contro Godo) il nuovo capitano del Club biancoblù, del quale fa parte da 23 stagioni


C'è qualcosa che accomuna Franco Colomba, l'allenatore del Bologna Calcio, a Stefano Landuzzi detto "Bidi" umile interprete dello sport della mazza e del guantone.
Il tecnico dei rossoblu è stato invitato stasera allo stadio "Gianni Falchi", il tempio del baseball bolognese, per lanciare simbolicamente la prima pallina del nuovo campionato IBL. Il campionato della rivoluzione, il campionato del modello a franchigie, un campionato destinato ad aprire una pagina storica per questo sport in Italia.
Franco Colomba è un'immagine di bolognesità, anche se le sue radici sono grossetane (toh, terra di baseball...). Interessante prospetto del calcio italiano, arrivò nella città delle Due Torri ch'era diciottenne o poco più. Stagione 1973. A parte un paio di campionati in prestito, ha sempre indossato i colori rossoblu. Fino ai primi anni Ottanta. Centocinquantanove partite. Guadagnandosi sul campo l'ammirazione e la simpatia della gente, per la sua fedeltà, per il suo stile. Poi, da giocatore e successivamente da tecnico, ha girato diversi angoli d'Italia. E finalmente il 20 ottobre 2009, ha potuto afferrare quel sogno che inseguiva da tanto tempo: diventare allentore del "suo" Bologna.
Stefano Landuzzi, bolognesissimo, è un fortitudino doc. Scoprì il baseball che era ancora un "cinno" (termine dialettale per indicare un ragazzino, poco più d'un bimbetto), abitava vicino al "Falchi" e l'influsso dello stadio del baseball era decisamente forte in quegli anni: le gesta di battitori tempestosi come Roberto Bianchi e Ricky Matteucci coinvolgevano abbastanza la città. E nel cortile del palazzo dove stava Bidi i bambinetti trovavano divertente e stimolante giocare con mazza, guantone e con quella palletta con le cuciture rosse. Preferendo quel gioco, anziché dare i soliti calci ad un pallone. A "landuzzino" non piaceva tanto studiare, cosicché spesso sgattaiolava fuori di casa e correva in cortile, e ogni giorno il baseball lo appassionava sempre di più. Poi, fece un corso in parrocchia. Fino ad arrivare al settore giovanile della Fortitudo. Le partite (assieme ai fratelli Frignani) nel mitico "Falchino", storico diamantino a due passi dal campo dei campioni della serie A, i primi preziosi insegnamenti degli allenatori che erano Paolo Frignani (il papà di Fabio e Lele) ed Ermanno Barbieri. A fine allenamento, tutti a correre al Falchi a vedere i "grandi", ad ammirare i vari Zunino, Dumouchelle, Radaelli, Andrea Landuzzi, Matteucci, Bianchi, Messori.
Una carriera tutta in biancoblù, quella di Stefano Landuzzi. Cuore fortitudino.
Terminato il settore giovanile, Bidi indossa la casacca della prima squadra. Succede nella stagione 1991. Ha diciott'anni. E si presenta nella maniera più clamorosa: battendo un gran fuoricampo al suo primissimo turno di battuta nella massima serie! La butta fuori addirittura su un lancio di uno dei lanciatori più affermati del campionato, quel Paolo Cherubini che allora giocava per l'ambiziosa Mediolanum.
Già lo chiamavano "Bidi". Un soprannome nato quando giochicchiava a baseball nel cortile, perché canticchiava in continuazione una canzoncina che faceva... Bidi Bodi Bu ed era la sigla in Tv d'una pubblicità dei materassi Permaflex.
Bidi, vecchia quercia, è ancora in pista. Sedici stagioni (una è stata completamente saltata per un infortunio) di serie A. E' stato un ottimo catcher. Ora è un eccellente esterno sinistro. Ha indossato la maglia azzurra della Nazionale maggiore, partecipando addirittura ad una Olimpiade: quella di Sidney. C'è un episodio della carriera che Bidi ricorda molto volentieri: una partita fra Italia e la mitica Seleccion di Cuba. Al Falchi. Loro, i cubani campioni del mondo, schieravano sul monte di lancio uno straordinario talento, José Contreras, successivamente diventato una "star" della Major League statunitense indossando le divise dei New York Yankees, dei Chicago White Sox per lungo tempo e, dalla stagione scorsa, di Colorado. Ebbene, quella sera bolognese si accese una magìa e la mazza dell'umile Landuzzi confezionò una battuta valida contro il grande Contreras, che sembrava intoccabile...
Da ventitre anni, cioè da quando debuttò nel settore giovanile, Stefano Landuzzi detto Bidi è fedele alla casacca Fortitudo. Sempre al servizio del gruppo. Con ammirevole dignità. Con la "F" ha vinto 3 scudetti, nello spazio che va dal 2003 al 2009.
E ora che è trentasettenne diventa capitano della "sua" Fortitudo. Afferrando il testimone che gli ha passato l'amico d'infanzia, e di tante avventure in diamante, Lele Frignani. Un ruolo che, prim'ancora di Frignani, è stato di un altro giocatore-simbolo della Bologna del baseball: il grande Riccardo "Ricky" Matteucci (1299 battute valide in carriera!).
Questa sera, nella partita d'apertura della stagione al Falchi, nell'anticipo televisivo che opporrà la Fortitudo UGF Assicurazioni ai Godo Knights, sarà per Bidi Landuzzi una serata indimenticabile. Gonfia di emozioni.
Sentirsi capitano di un club al quale ha dato tutta la sua vita d'atleta dev'essere veramente qualcosa di speciale.
"Una soddisfazione immensa, lo confesso, questo incarico che mi è stato dato. Bellissimo, per me che da 23 anni indosso questa maglia. So che è un ruolo importante e di notevole responsabilità, soprattutto ora che si apre un nuovo corso. Sono pronto. La Fortitudo che si presenta al via della stagione 2010 è una squadra rinnovata, una squadra che ha perso giocatori importanti dopo la vittoriosa cavalcata dell'anno scorso e che inizia un nuovo cammino partendo dall'inserimento di giocatori giovani molto interessanti. E' dunque un gruppo che deve crescere, che dovrà diventare sempre più compatto mese dopo mese. Il ruolo di capitano sarà proprio quello di fare da collegamento fra la nuova generazione e il resto della squadra, con l'aiuto anche degli altri giocatori di vasta esperienza come Fabio Betto, Jairo Ramos, Fabio Milano. Noi dovremo trasmettere ai giovani la mentalità della Fortitudo, un club abituato ad essere competitivo ad alto livello".
"Sono convinto che la Fortitudo farà belle cose anche quest'anno. I ragazzi che sono arrivati sono i migliori prospetti in circolazione. Sono giocatori che hanno già avuto esperienze l'anno scorso in A1: Reginato e Santaniello hanno giocato a Reggio Emilia, Malengo a Godo. Sarà un campionato importante per Ularetti, alla sua seconda stagione con noi. E anche per Alaimo. Dopo il campionato in A2 con Castenasso, entra nel roster della prima squadra Fornasari. Che è un buon prodotto del settore giovanile della Fortitudo".
"E' vero, del gruppo che ha vinto il titolo di campione d'Italia nell'agosto 2009 non ci sono più Liverziani, Austin, Pantaleoni, Frignani, Stocco. Però c'è stato il ritorno importante di un ottimo lanciatore come Cody Cillo, c'è stato l'arrivo di un giocatore espertissimo e affidabile come Jairo Ramos. Siamo riusciti a tenere ancora personaggi come Matos, Moreno, Garabito, Infante, Angrisano, Ribeiro, Mazzuca".
"Chiaro - prosegue Bidi Landuzzi - che dispiace enormemente non vedere con noi Claudio e Daniele, che ora credo abbiano in mente un progetto per insegnare la tecnica del baseball ai bambini. E sono sicuro che lo sapranno fare benissimo. Ma noi dobbiamo guardare avanti, bisogna andare avanti. La Società ha capito questo, ha fatto investimenti importanti su giocatori giovani e di talento. L'importante è il gruppo. La Fortitudo deve continuare ad essere una bella famiglia: questa è sempre stata la nostra forza".

Stasera gara1, quella dei lanciatori stranieri, sotto gli occhi delle telecamere RAI. Sulla collinetta del Falchi, in casacca biancoblù per la settima stagione consecutiva, Jesus Matos. Il re dello slider. A fargli da rilievo è pronto l'affidabilissimo Victor Moreno, il cui apporto nella stagione scorsa è stato estremamente prezioso.
Con molta curiosità vedremo e verificheremo i nuovi lanciatori stranieri del Godo: Robert Palencia e Keith Ramsey. Con eventuale chiusura del greco Pete Sikaras, oggetto del desiderio di tutti (anche della Fortitudo...) durante il periodo del "mercato" ma rimasto ancora fedele ai Goti.
Serata speciale. Alle 20,30 con la "Festa del baseball". Poi il lancio della prima pallina, che partirà dalla mano dell'allenatore del Bologna Calcio. E alle 21 la primissima sfida di quella che è la stagione della rivoluzione.
|=Valentino=|
00giovedì 1 aprile 2010 20:34
Mi ricordavo della sfida di stasera, ma sono talmente cotto che ormai vado a dormire.

sono a pezzi..
fossadeileoni89
00giovedì 1 aprile 2010 22:33
se organizzate una sera vengo pure io a vedermi il baseball italiano
Wadi
00venerdì 2 aprile 2010 09:02
Opening Day, Bologna okay
di Maurizio Roveri

Sconfitto per 4-1 il Godo nella partita inaugurale della nuova IBL. Applausi per Jairo Ramos (3 su 4, con 2 pbc), il solito grande Jesus Matos e uno spettacolare Infante



Opening day del primo campionato in Italia impostato sul modello delle franchigie. Come negli Stati Uniti. Ciascuno degli otto Club di IBL First Division ha per partner un Club di IBL Second Division. Non ci sono retrocessioni dalla massima serie (sarà la lotta - appassionante - per lo scudetto ad attirare esclusivamente l'attenzione). Passaggio libero di giocatori tra due squadre della stessa franchigia. Una formula straordinariamente innovativa per lo sport italiano. Sotto questo aspetto la Federazione guidata da Riccardo Fraccari è all'avanguardia. L'obiettivo della FIBS è poter arrivare ad un radicale cambiamento di mentalità.
Questa stagione rivoluzionara del "batti e corri" è partita ieri sera da Bologna, dallo stadio "Gianni Falchi", tempio della Fortitudo campione d'Italia. I biancoblù di manager Marco Nanni (allenatore dell'anno per il 2009) in scena contro i Godo Knights, cavalieri coraggiosi della cittadella in provincia di Ravenna, unico caso di una frazione (Godo fa parte del Comune di Russi) che già da alcuni anni riesce dignitosamente a competere nella massima serie. Piccola, ma attiva società, con tanto entusiasmo, diverse iniziative, capace di sposare un progetto interessantissimo costruendo con Verona la franchigia in assoluto più interessante.
E la piccola Godo non ha sfigurato, ieri sera, nell'impatto con i campioni d'Italia i quali hanno proposto un Jesus Matos tonico e consistente (come se il tempo non passasse mai per lui), un Jairo Ramos che è l'immagine della concretezza e un Juan Infante spettacolare che si prodotto in un paio di "numeri" difensivi alla Derek Jeter.
Il 4 a 1 finale ha confermato la qualità, l'organizzazione, lo spessore, la mentalità della squadra bolognese. Al tempo stesso, è un risultato che non svilisce il Godo. La squadra allenata quest'anno da Steve Weidner ha tenuto decorosamente il campo. Senza essere veramente pericolosa, ma anche senza farsi travolgere. Non permettendo al più forte club bolognese di sprigionare tutta la propria potenzialità.
Fortitudo essenziale. Non esplosiva, non brillantissima, comunque solida, sicura, tranquilla. Fortitudo che, come un pugile dalla mentalità vincente, non ha portato tanti colpi ma... li ha portati buoni. Efficaci. Al momento giusto.
Soprattutto, Fortitudo che ha concesso il minimo agli avversari. Dimostrando d'essere un gruppo compatto, che sa stare in campo con equilibrio ed essere concreto pur avendo perso campioni come Liverziani, Austin, Pantaleoni, Frignani.

NEL SEGNO DI MATOS E JAIRO - Jairo Ramos ha portato a Bologna la sua profonda conoscenza del gioco del baseball, la sua sapienza tattica, la sua personalità e la vastissima esperienza di chi sui "diamanti" c'è da una vita. L'ex-grossetano si è presentato al suo nuovo pubblico e lo ha fatto nella maniera più convincente. Facendo cose giuste e utili, ogni volta che servivano. Questo è il pregio dei campioni. Capire sempre qual è la cosa migliore da fare per aiutare la squadra a vincere. E' un giocatore pratico, Jairo Ramos. Per questo lo hanno voluto a Bologna. Si è presentato al "Falchi" con 3 valide su quattro turni nel box di battuta. E soprattutto con 2 punti spinti a casa. Al primo inning, dopo un singolo di Juan Infante sul quale Santaniello metteva le ali arrivando fin sul cuscino di terza base, ecco - semplice e puntuale - la "battuta utile" di Jairo Ramos. Una battuta intelligente in campo opposto, non una "valida", ma sufficiente a spingere Santaniello a casabase per l'1-0.
Robert Palencia, venezuelano di Maracay, lanciatore partente dei "cavalieri" di Godo, e una ordinata difesa, permettevano alla formazione romagnola di non concedere altri punti sul secondo, terzo e quarto attacco di Bologna. Palencia aveva qualche problemino di controllo, la palla gli rimaneva alta, lanciava qualche "ball" di troppo (rispetto a quello che è il suo report), tuttavia erano appena 3 le battute valide subite da Palencia in 4 innig. E' uomo da palla veloce, il venezuelano. E Godo restava in partita.
Il quinto attacco della Fortitudo UGF Assicurazioni era però fatale, sia al Godo, sia al suo lanciatore partente. Il gruppo di manager Nanni aspettava con pazienza il momento giusto per colpire con effiacia. E arrivavano, infatti, quei momenti: un paio di incertezze difensive del Godo (messo sotto pressione) e il calo di un Palencia in affanno. In sequenza: passaggio gratis per Reginato (colpito) in prima base, poi un lancio pazzo (Reginato va in seconda), base intenzionale a Garabito (dopo l'out di Landuzzi), scelta difesa su Santaniello per l'eliminazione di Garabito in seconda. Con due out, Infante batteva in diamante conquistandosi con un gran tuffo una battuta valida interna che fruttava il punto di Reginato. Poi, ancora lui: Jairo Ramos: lucido, freddo, cinico, opportunista. Singolo al centro e punto di Santaniello. Godo in difficoltà. Il giovane catcher Sabbatani mancava la palla su una sventolata a vuoto di Mazzuca e Infante ringraziava andando a confezionare il punto del 4-0.
Fuori Palencia (che però non è niente male) al termine del quinto inning. Lo rilevava Keith Ramsey, mancino californiano, dalla palla meno veloce e tuttavia lanciatore fastidoso con tutte quelle curvette e quegli effetti. Infatti, contro Ramsey la Fortitudo non ha prodotto punti. Sono stati invece i romagnoli a mettere a segno il punticino della bandiera, una "consolazione" arrivata nel sesto turno d'attacco su un errore dell'esterno sinistro Landuzzi. "Bidi" ha 37 anni ma gambe che ancora corrono forte, anzi fin troppo: la spinta eccessiva lo ha portato troppo avanti rispetto a dove stava scendendo la pallina. Un incidente di percorso, per Landuzzi che solitamente è impeccabile da esterno sinistro. Così Tanesini ha firmato l'1-4.
Se Jairo Ramos si è presentato in maniera felice al suo nuovo pubblico, Jesus Matos si è ripresentato per la settima stagione consecutiva sulla collinetta del Falchi.
Ed è sempre lui. Il maestro del controllo. Il re dello slider. Un vincente. Classe ed esperienza. Jesus ha fatto girare la testa ai battitori del Godo. Alternando diversi lanci: sliders, fastball, anche un po' di curve e di cambi. Palle dritte forti. E micidali slider che entravano negli angoli della zona dello strike, ora a sinistra, ora a destra. Ingannando, oppure rubando il tempo, ai battitori avversari. Matos in sette riprese lanciate ha realizzato 7 strikeout (senza neanche forzare più di tanto...). Concedendo appena 2 battute valide e 1 base su ball. PGL 0.
Da un pitcher... intoccabile ad un altro intoccabile. Victor Moreno. E' salito sul monte a rilevare Matos per gli ultimi due inning. Impressionante. Tre strikeout imperiosi. Nessuna valida concessa, nessua base su ball concessa, nessun punto concesso e, ovviamente, 0 di pgl. Che cosa si vuole di più dalla vita?
In verità, ieri sera al Falchi, abbiamo... scoperto un pitcher mancino. Franco Colomba. L'allenatore del Bologna Calcio, invitato dalla Fortitudo Baseball a lanciare simbolicamente la prima pallina dell'opening game, ha eseguito con apprezzabile coordinazione il caricamento e con la mano sinistra si prodotto in un lancio non potente ma decisamente preciso. Buon controllo, mister.
Wadi
00venerdì 2 aprile 2010 09:03

Io, stasera, penso di tornare al Falchi per gara2.
Wadi
00sabato 3 aprile 2010 23:08

Gara 1: 4a1 vincente Jesus Matos
gara 2: 14a0 vincente Yulman Ribeiro
gara 3: 9a3 vincente Fabio Betto
Wadi
00lunedì 12 aprile 2010 17:41
2° settimana 8 aprile 2010 - 10 aprile 2010
T&A SM
UGF Assicurazioni BO 08/04 (20.30)
a Bologna

5 - 0 09/04 (20.30)
a Serravalle

5-2 10/04 (20.30)
a Serravalle

2-3
Montepaschi GR
Danesi Caffè NET 08/04 (21.00)
a Grosseto

3-0 09/04 (21.00)
a Grosseto

1-2 10/04 (21.00)
a Grosseto

4-1
CT
Cariparma PR 09/04 (20.30)
a Palermo

2-13 (7°) 10/04 (15.30)
a Palermo

4-14 (7°) 10/04 (20.30)
a Palermo

5-15 (8°)
De Angelis GD
Telemarket RN 08/04 (19.30)
a Godo

0-2 09/04 (19.30)
a Godo

0-8 10/04 (19.30)
a Godo

4-6
GP W L .PCT GB HOME AWAY
Telemarket Rimini 6 5 1 .833 -- 0 - 0 5 - 1
Cariparma Parma 6 4 2 .667 1.0 1 - 2 3 - 0
UGF Assicurazioni Bologna 6 4 2 .667 1.0 2 - 1 2 - 1
T&A San Marino 6 4 2 .667 1.0 1 - 1 3 - 1
Danesi Caffè Nettuno 6 3 3 .500 2.0 2 - 1 1 - 2
Montepaschi Grosseto 6 3 3 .500 2.0 3 - 3 0 - 0
Catania 6 1 5 .167 4.0 0 - 3 1 - 2
De Angelis Godo 6 0 6 .000
Wadi
00venerdì 16 aprile 2010 14:37


www.fortitudobaseball.org/index.php?mact=News,cntnt01,detail,0&cntnt01articleid=268&cntnt01origid=81&cntnt01detailtemplate=Dettaglio%20News%20senza%20sommario&cntnt01ret...

IL PROGRAMMA DEL WEEKEND

•Cariparma Parma – Montepaschi Grosseto
(Parma, 16 aprile ore 20.30, 17 aprile ore 15.30 e 20.30)
•De Angelis Godo – T&A San Marino
(San Marino, 15 aprile ore 21*; Godo, 16 e 17 aprile ore 20.30) * diretta RaiSportPiù
•UGF Ass. Fortitudo Bologna – Scacchiera dell’Etna Paternò
(Bologna, 16 aprile ore 20.30, 17 aprile ore 15.30 e 20.30)
•Telemarket Rimini – Danesi Nettuno
(Rimini, 16 aprile ore 20.30, 17 aprile ore 15.30 e 20.30)

La classifica



Telemarket Rimini 833 (5-1)
Ugf Assicurazioni 667 (4-2)
T&A San Marino 667 (4-2)
Cariparma Parma 667 (4-2)
Danesi Nettuno 500 (3-3)
MontePaschi Grosseto 500 (3-3)
Scacch. Etna Paternò 167 (1-5)
De Angelis Godo 0 (0-6)
Wadi
00lunedì 26 aprile 2010 09:50
La UGF Assicurazioni Fortitudo Bologna torna dalla insidiosa trasferta di Grosseto con un bilancio positivo di due vittorie e una sconfitta, che la confermano capolista, in compagnia di San Marino e Parma, con i Titani a prevalere per 2 a 1 nel derby contro il Rimini e i ducali a conquistare una prestigiosa “tripletta” sul campo del Nettuno. A completare il quadro il 2 a 1 del Godo sul campo di Palermo, ottenendo le prime due vittorie stagionali e raggiungendo il Paternò in classifica. I risultati hanno confermato il trend delle prime tre giornate di campionato, con la zona playoff saldamente occupata dalle squadre già protagoniste nella scorsa edizione, in pratica una post season da giocare sulla via Emilia, con una sola deviazione di 20 Km. verso il Monte Titano. Il Grosseto ed il Nettuno, che avevano l’occasione di ospitare due “confronti diretti” per accorciare la classifica, hanno fallito l’obiettivo, i laziali clamorosamente, evidenziando lo straordinario stato di forma della compagine parmigiana, e si trovano ora, le due squadre tirreniche, a dover affrontare in salita i prossimi impegni. Chissà se nelle tre giornate che mancano alla fine del girone d’andata i confronti diretti potranno determinare una classifica più fluida e se le due squadre attardate potranno almeno ridurre il divario, tenuto conto che per esempio i toscani debbono ancora incontrare i due “fanalini di coda”.
Le tre partite che hanno visti protagonisti biancoblu bolognesi e biancorossi maremmani hanno proposto un copione molto differente. A posteriori si può dire che a rompere l’equilibrio fra le due formazioni è stato l’ultimo inning di gara2, quando la UGF Fortitudo, segnando 4 punti al malcapitato Gutierrez (da segnalare un triplo a basi piene di Infante), ha ribaltato le sorti di un incontro che pareva segnato, dopo aver a lungo subito la supremazia del partente Cooper. Cillo ha festeggiato il primo successo personale, dopo aver rilevato ottimamente un Ribeiro che stava pagando caro un calo avvenuto al quarto inning, che aveva procurato 4 punti ai toscani. La gara dei lanciatori stranieri si è invece risolta nelle prime riprese a favore dei biancoblu, che hanno proposto un Matos in grande spolvero, ottimamente rilevato con salvezza da Moreno, mentre dall’altra parte la MontePaschi ha pagato caro il disastroso avvio di Figueroa (punito da Infante, Garabito, Malengo e Alaimo), e a nulla è servito il successivo rilievo eccellente di Diaz. Mai in partita i bolognesi, infine, in gara3, dominata da Riccardo De Santis, che ha visto la prima sconfitta stagionale per Fabio Betto. A giustificare il risultato di 8 a 1 a favore dei maremmani non basta la serata negativa del pitcher bolognese, che alla fine ha concesso solo due punti guadagnati, ma pesano alcuni gravi errori della difesa e un attacco poco consistente. Sconfitte come queste sono sempre difficili da digerire, ma bisogna considerare che la squadra si è probabilmente presentata alla terza partita stanca fisicamente e mentalmente, dopo i primi due successi conquistati, e corta nell’organico, visto il perdurare degli infortuni, che hanno impedito a Malengo di disputare gara2 e gara3, per il riacutizzarsi di un dolore costale, mentre Reginato si è dovuto arrendere dopo poche riprese di gara2 per il persistere del dolore al polso che lo tormenta dal primo weekend. Nel prosieguo del torneo bisognerà lavorare sull’attacco, che ha concluso il trittico con un deludente .202 di media battuta, con i soli Infante, Mazzuca, Angrisano e Alaimo a toccare il tetto di 3 valide, e soprattutto sulla difesa, che torna dalla Maremma con altri 6 errori sul groppone.

In seconda divisione, seconda “doppietta” consecutiva della Fortitudo Castenaso, che ha espugnato il campo di Livorno per 10 a 0 (“completa shutout” di Pritoni, con 2 valide e 2 basi ball concesse, 3 su 5 e 3 RBI per D’Amico) e 8 a 6 (vittoria di Mazzocchi, che ha rilevato Dall’Olio, 4 su 4 e 3 RBI per lo scatenato D’Amico). Ora la classifica vede il Castenaso ricoprire il secondo posto solitario, a una sola lunghezza dal Riccione, con 6 vinte e 2 perse.


I risultati del weekend
Telemarket Rimini – T&A San Marino: 1 a 2 (2-4; 6-5; 0-5)
Montepaschi Grosseto – UGF Ass. Fortitudo Bologna: 1 a 2 (1-4; 4-5; 8-1)
Danesi Nettuno – Cariparma Parma: 0 a 3 (0-5; 4-7; 0-6)
Scacchiera dell’Etna Paternò – De Angelis Godo: 1 a 2 (2-3; 14-4; 8-14)

La classifica
T&A San Marino 750 (9-3)
Ugf Assicurazioni 750 (9-3)
Cariparma Parma 750 (9-3)
Telemarket Rimini 667 (8-4)
MontePaschi Grosseto 417 (5-7)
Danesi Nettuno 333 (4-8)
De Angelis Godo 167 (2-10)
Scacch. Etna Paternò 167 (2-10)
carlos.spencer
00lunedì 26 aprile 2010 13:03
Avevo capito che Nettuno avesse fatto uno squadrone... [SM=g1405996] [SM=g1405996] [SM=g1405996] [SM=g1405996]
Wadi
00lunedì 26 aprile 2010 13:33

Così sembrava, tutti atleti esperti, tra i quali Lino Connell, 37 anni venezuelano, da noi 2 anni fa, espertissimo e grande conoscitore del gioco.
...gli mancano per infortunio Peppe Mazzanti ed altri 2 titolari...
Mai sottovalutare Nettuno, che il weekend prossimo sarà qui a Bologna.
Wadi
00lunedì 3 maggio 2010 09:23
risultati 5^ giornata
Parma-Rimini 2- 8 5-0 1- 7
Godo-Grosseto 1-12 0-5 9-10
Bologna-Nettuno 5- 2 15-11 0-12
S.Marino-Catania 11- 1 2-1 11- 7


T&A SAN MARINO BASEBALL 15 12 3 800
UGF ASS.NI BOLOGNA 15 11 4 733
CARIPARMA PARMA 15 15 10 5 666
TELEMARKET RIMINI 15 10 5 666
MONTEPASCHI GROSSETO 15 8 7 533
DANESI NETTUNO B.C. 15 5 10 333
SCACCHIERA PATERNO’ 15 2 13 133
DE ANGELIS GODO 15 2 13 133
Wadi
00venerdì 14 maggio 2010 10:13

Bologna, SuperMatos e 14 valide
di Maurizio Roveri

www.baseball.it/leggi_articolo.asp?id=18742
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