Esonerato Zdenek Zeman

La Stella Rossa di Belgrado, e` ultima in classifica e la dirigenza serba ha deciso di esonerare Zdenek Zeman. Il tecnico boemo ha indubbiamente pagato un avvio di campionato deludente che vede la squadra serba, dopo tre giornate, all`ultimo posto con un solo punto e staccata dai rivali cittadini del Partizan, che guidano la classifica, di otto lunghezze. Una carriera davvero controversa quella di Zeman, che `esplode` in Italia alla fine degli anni 80, quanto l`allenatore e` alla guida del Foggia, portandolo in serie A, mantenendo il massimo campionato per altre tre stagioni e sfiorando anche l`accesso in Coppa Uefa. Tante le squadre e tante le panchine che hanno visto la presenza di Zeman in Italia, ma tanti anche gli esoneri a Parma, Napoli, Salernitana, Lecce, con la Lazio, mentre l`esperienza sulla panchina della Roma, si e` conclusa anticipatamente, pare per decisione dello stesso Zeman, che viene sostituito da Fabio Capello.

Ultima panchina italiana quella del Lecce, sulla quale e` rimasto dal giugno al dicembre 2006, esattamente fino alla vigilia di Natale, quando la societa` salentina, visto gli scarsi risultati, decide di esonerarlo mentre Zeman si trova in vacanza a Praga. Ora l`avventura a Belgrado, dove Zeman era arrivato nel giugno di quest`anno per sostituire Aleksandar Jankovic. Un`avventura durata poco e chiusasi con l`ennesimo esonero.

sempre e comunque uno dei più grandi.

Zdenek Zeman ha parlato alla Gazzetta dello Sport dell'esperienza appena terminata alla guida della Stella Rossa di Belgrado: "Chiariamo che non sono stato esonerato: ho risolto il contratto con la società serba. E' stata una soluzione che ho cercato, quando ho capito che i giocatori non mi seguivano. Ho parlato con chi gestisce il club e abbiamo deciso di chiudere anticipatamente il rapporto. A qualcuno, però, piace dire che sono stato esonerato e che stavolta non c'entra Moggi. E nessuno evidenzia la crisi economica della Stella Rossa, che vive il momento peggiore della sua storia. La Stella Rossa mi aveva chiesto di creare disciplina, in campo e fuori. Fissate le regole, non sono state rispettate. Aveva senso restare? Ora tornerà di moda la storia che il mio calcio è superato, che magari anche i tecnici serbi sanno tutto dei miei schemi; sarò bersaglio della solita campagna diffamatoria: la chiamo campagna 'moggiana'. Cosa farò ora? Potrei allenare subito, però non faccio programmi. Seguirò più da vicino la serie A. L'Inter resta la favorita, anche se bisogna vedere come i tanti giocatori si adatteranno ai metodi di Mourinho. Se c'è il rischio che 'The Special one' faccia la mia fine? No, perché in Italia c'è la cultura del lavoro".