Ed eccolo il presidente in un intervista

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Merendeiro
00sabato 30 ottobre 2010 16:52
Che lascia poco spazio ai commenti.
Stralcio di un intervista all'UNIONE SARDA

«Poche cose ma significative: da quando sono entrato io, l'affitto viene regolarmente pagato. E viene pagata anche la rata del mutuo. Eppure, ricevo un'ingiunzione di sfratto.

Una domanda: dove sono i soldi del mutuo? Non li ho trovati, chiederò alla Guardia di Finanza di cercarli».



Che cosa l'ha incoraggiata in questo periodo?

«

L'affetto dei tifosi. Sono straordinari, mi hanno sempre detto di andare avanti, mi hanno dimostrato fiducia. Questo è stato un grande aiuto».



E cominciano le bordate, è già da Cazzola che la storia della ristrutturazione di Casteldebole salta fuori..
Io penso dai rumors,voci di portici sussurri di corridoio che :

IMBERTATI ?



sulmona rossoblu
00sabato 30 ottobre 2010 17:00
ho letto l'intervista

grande pres................
Drome.
00sabato 30 ottobre 2010 18:48
Il link dell'intervista? Anche se gli stralci sono molto significativi sarebbe molto interessante leggere il testo integrale...
Drome.
00sabato 30 ottobre 2010 18:55
Trovata:
www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/201428

Calcio, domani c'è Cagliari-Bologna
Per Porcedda è il derby del cuore

Dopo una full-immersion emiliana (prima la contestatissima partita con la Juventus, quella del rigore fasullo a Krasic, poi quella faticosissima con il Modena in Coppa Italia), Sergio Porcedda, cagliaritano, salito sul gradino più alto del glorioso Fc Bologna 1909, è tornato alla base.

Giura di non sentire la tensione («per il momento») e di avere altro a cui pensare che alla partita di domani, quando, al Sant'Elia, per la prima volta nella storia della serie A, si troveranno di fronte due presidenti sardi. Cagliaritani, per la precisione. «Io, soprattutto, perché è vero che i miei genitori sono di Sanluri, ma è anche vero che sono nato e cresciuto a Cagliari». Barricato nel suo ufficio. Porcedda ha di fronte a sé una grande mole di lavoro da svolgere. Va bene il calcio, ma c'è anche tutto il resto.

Presidente, sicuro di non essere emozionato?

«Per adesso, sì. La tensione inizierà a salire sabato pomeriggio, quando andrò a trovare la squadra in albergo. Domenica sarà al massimo. Sino a quel momento, lavoro e mi godo qualche scampolo di tempo con la mia famiglia».

In questi mesi, quante volte si è chiesto: ma chi me lo ha fatto fare?

«Diverse volte. Ma adesso è un momento positivo».

Di negativo che cosa ha vissuto in questo lasso di tempo?

«Mi permetta di dire che spesso i giornalisti hanno, diciamo così, esagerato. Io sono una persona seria, che sta lavorando duramente per riportare il Bologna ai livelli che gli competono».

Si riferisce alla questione dell'Irpef non pagata?

«Può capitare di trovarsi di fronte a difficoltà impreviste. Il momento di sofferenza è già passato, le cose procedono secondo i piani. Il mio errore è stata l'eccessiva sincerità, che mi ha spinto a parlare di questo argomento. Fossi stato zitto, non se ne sarebbe accorto nessuno».

E dello sfratto dal centro sportivo di Casteldebole deciso dal tribunale che cosa dice?

«Poche cose ma significative: da quando sono entrato io, l'affitto viene regolarmente pagato. E viene pagata anche la rata del mutuo. Eppure, ricevo un'ingiunzione di sfratto. Una domanda: dove sono i soldi del mutuo? Non li ho trovati, chiederò alla Guardia di Finanza di cercarli».

Che cosa l'ha incoraggiata in questo periodo?

«L'affetto dei tifosi. Sono straordinari, mi hanno sempre detto di andare avanti, mi hanno dimostrato fiducia. Questo è stato un grande aiuto».

Come giudica la sua campagna acquisti?

«Ho ingaggiato venti giocatori, dal momento che la società non ne aveva praticamente nessuno. Faremo una scrematura e a gennaio ne arriveranno di nuovi. Io non mi fermo».

Perez è stato il suo colpo migliore?

«Un acquisto enorme».

E Di Vaio?

«Un grande, non si discute, ma c'è un altro giocatore che mi ha sorpreso per spessore umano e capacità tecniche».

Vale a dire?

«Portanova, ho per lui una stima infinita».

Quella che non ha avuto per Colomba, esonerato alla vigilia dell'inizio del campionato.

«Una persona squisita. Ma noi abbiamo una squadra di giovani, serviva un allenatore capace di insegnare calcio».

Cioè Malesani.

«Esatto, un professore, laureato in calcio. E una persona straordinaria, originale e schietta».

Cosa ha provato quando Krasic è volato in area e l'arbitro ha assegnato il rigore?

«Vergogna per Agnelli. Mi domandavo come avrebbe giustificato il comportamento del suo giocatore».

Non mi pare si sia stracciato le vesti.

«Né lui né Marotta. È l'arroganza del potere. Ricordo che Francescoli, in una partita delicatissima per il Cagliari, a Lecce, cadde in area e, rialzatosi, disse all'arbitro che non era rigore. Altra classe».

Ha parlato con Cellino?

«Non lo sento da molto, ma lo stimo e gli auguro le migliori fortune».

Come si sta comportando la “banda dei sardi”, ovvero Silvino Marras e Marcello Sanfelice?

«Marras è il mago dei conti, sta operando in una situazione complessa e otterrà grandi risultati. Sanfelice è eccezionale, non c'è bisogno di aggiungere altro».

Carmine Longo non è sardo ma quasi.

«Grande conoscitore di calcio, ho grande stima per lui».

Domani con chi andrà allo stadio?

«Sicuramente con mio figlio Andrea. E forse esordirà mia figlia Francesca».

Che tiferanno per...?

«Per il babbo, naturalmente».

IVAN PAONE

Sabato 30 ottobre 2010 07.30
(Ovosodo)
00domenica 31 ottobre 2010 08:19
Grande Pres ... bello il giudizio su Agelli e Marotta .. non le manda a dire ..
Drome.
00domenica 31 ottobre 2010 11:42
Comunque Porcedda è un grande. Quasi quasi fondo i Porcedda Boys!!!
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