questo energumeno...CHE ORA E' CAMBIATO, dopo i fatti di Catania e' il soggettino che ha ucciso L'ispettore Raciti, scagliando IN ARIA, come ha detto lui, un lavello e centrando l'ispettore...
Parla Speziale: «L’ispettore Raciti era un eroe»
06 agosto 2008
«L’ispettore Filippo Raciti era e resta un eroe, un servitore dello stato morto in servizio»: lo ha affermato Antonino Speziale, uno dei due giovani indagati per la morte del poliziotto, avvenuta il 2 febbraio 2007 durante gli scontri nel derby Catania-Palermo.
Speziale, che è tornato in libertà dopo 18 mesi di carcerazione preventiva per il reato di resistenza aggravata a pubblico ufficiale per gli scontri al Massimino, incontrando i giornalisti nello studio dell’avvocato Giuseppe Lipera, ha ribadito di «essere innocente e di non avere niente da temere. Mi dispiace per Raciti e la sua famiglia - ha aggiunto - suo marito era un eroe, morto mentre faceva il suo lavoro, ma non sono stato io a ucciderlo».
Il giovane ha ribadito di «non avere mai visto le forze dell’ordine come rivali. Ho commesso errori - ha ammesso - ma per me i poliziotti sono padri di famiglia che fanno il loro lavoro come tanti altri». Ai tifosi ,Speziale ha lanciato un appello: «Chi va allo stadio non credo lo fa con l’intento di scatenare violenza - ha detto - ma quello che è accaduto è una brutta strada, bisogna stare attenti a non combinare guai».
«Sono innocente»
«Del 2 febbraio dell’anno scorso ho ricordi molto labili, quello che è successo non lo ricordavo completamente, poi mi sono visto nel filmato...»: questa la versione di Speziale sugli scontri al Massimino nel derby Catania-Palermo. «È vero, ho preso il sottolavello - ha ammesso Speziale - ma l’ho gettato in aria per togliermelo dalle mani e quando l’ho lanciato non c’erano esponenti delle forze dell’ordine». Speziale ha ribadito di «essere innocente e tranquillo» e di «avere saputo della morte di Raciti soltanto il giorno dopo. Non ho pensato in alcun modo di poter essere coinvolto dalla magistratura».
Speziale ha parlato anche della sua esperienza in carcere e in un centro di recupero: «Sono cresciuto molto - ha detto - e sono maturato, perché adesso mi sento più sereno». Sul suo futuro, il giovane ha detto di «non avere timore del parere della gente o dell’opinione pubblica perché sono innocente, e chi è innocente - ha osservato - non ha paura di niente».