Siamo in dirittura d'arrivo! Da FRB!
Menarini dà l'ok alla cessione del Bologna
Rezart Taçi: non ci saranno problemi, mancano solo dettagli
Rezart Taçi
SESTOLA — «So che da voi c’è un detto: non dire gatto se non l’hai nel sacco. La trattativa non è chiusa, ma siamo vicinissimi, mancano solo i dettagli». Sono queste le parole con cui nella tarda serata di ieri Rezart Taçi commentava l’avanzamento della trattativa con il Bologna. Il petroliere albanese era a Milano, come pure Renzo Menarini. I due si sono incontrati, hanno parlato lungamente e l’accordo per la cessione dell’80% del Bologna all’imprenditore amico del premier Sali Berisha, di Silvio Berlusconi e del Milan è ormai in dirittura d’arrivo. «Le firme non ci sono ancora — continuava Taçi — ma i Menarini sono brave persone e non dovrebbero esserci problemi. Se sarò a Bologna domani? Non credo perché i proprietari del Bologna avevano un qualche impegno, ma lunedì spero di poter mangiare qualcosa di buono da voi». Questione di ore, al massimo di qualche giorno e si saprà che fine farà il Bologna, ma il solco è tracciato. Al petroliere abbiamo anche (ri)chiesto se esistono problemi di soldi, se il prezzo che i Menarini vogliono spuntare sia troppo alto, ma la risposta è stata secca: «No, nessun problema sui soldi, siamo già d’accordo, mancano solo altre piccole questioni, ma sono dettagli che dovremmo risolvere al più presto». Taçi spazza via i dubbi che stavano sorgendo nelle ultime ore, perché ieri si sentiva abbastanza convinto di chiudere la trattativa, dopo aver lasciato nei giorni scorsi ai suoi consulenti il compito di studiare i conti del Bologna.
SOLDI E CARICHE- L’accordo sull’offerta pare essere stato raggiunto per poco più di 20 milioni, ma c’è da definire come dividersi le cariche. E su questo pare che Menarini stia trattando per rimanere con uno o più uomini all’interno del quadro dirigenziale. Magari la persona di riferimento potrebbe essere proprio la figlia Francesca. La trattativa con il petroliere ha bruciato la concorrenza tutta. Pure Claudio Sabatini ha presentato a Casteldebole un’offerta per rilevare il club, senza però trovare terreno fertile. Il Geometra aveva già scelto da tempo a chi cedere l’80% delle sue quote. È Rezart Taçi, l’uomo che più gli dà sicurezza. Per due motivi, principalmente: la disponibilità di denaro e la garanzia del Milan. Sui soldi, si è scritto. Non sono un problema. Il petrolio regala una fonte di guadagno sicura, e quindi al Bologna un futuro e obiettivi lontani dalla precarietà passata e dall’incertezza presente. Lo stesso Ariedo Braida (ds del Milan) nelle ultime ore andava confidando ai suoi amici più stretti che il Bologna farebbe un affarone affidandosi all’imprenditore albanese. Poi ci sono le garanzie. I legami politico-calcistici sono raccomandazioni di livello che il Geometra, da buon costruttore, sta tenendo in considerazione. Come non farlo, poi. Il petroliere era a pranzo con Berlusconi lunedì, non uno qualunque. Strategicamente, non è una bagatella. Conta, e non poco, il legame di rispetto e collaborazione che c’è tra il petroliere e la proprietà di uno dei club più titolati del mondo e con un enorme peso economico e politico in Italia. La sicurezza, insomma, di non lasciare in mano la società a uno sconosciuto che viene dal nulla è più che mai la priorità del Geometra e della figlia, che non vorrebbero dover subire, dopo le recenti contestazioni, anche ulteriori critiche per aver abbandonato il club in mano a un affarista qualunque. Rezart Taçi, non sembra quel tipo di uomo. E le dovute rassicurazioni sono arrivate anche a Casteldebole.
Francesca Blesio
Guido De Carolis
22 luglio 2009