Re:
Gengis-mita-kat, 20/11/2010 14.43:
guarda ti rispondo riportando il fondo di Bruno Bartolozzi su Stadio di oggi che, secondo me, è totalmente, completamente, assolutamente condivisibile:
DOVETE FARE CHIAREZZA
A Bologna i tifosi vogliono sapere quante speranze ci sono di restare in piedi. E noi con loro. Niente altro, Delle sorti dei Menarini, se hanno mai ricevuto i soldi o se ne riceveranno, del destino di Porcedda, se tornerà mai a Bologna vestito da Obama durante il prossimo Carnevale o da Diabolik non frega niente a nessuno. Interessa semmai capire cosa nasconda quella compravendita così strana sulla quale affiorano dubbi legali al buon senso: cambiali invece dei soldi, fidejussioni che chiamano in causa il venditore anche dopo la firma. Come mai viene ceduta una società strategica come il Bologna, del valore di venti milioni di euro in modo così (possiamo dirlo) allegro? Chi sono i mediatori che hanno favorito l'operazione, mentre a imprenditori bolognesi è stata negata la possibilità di accedere a questa trattativa? Quali sono le persone che hanno presentato Porcedda a Menarini? A quali interessi fanno riferimento? Cosa nascondono davvero quelle carte? Sono nodi che permetteranno, se sciolti, di spianare la strada al successore della buia epoca Cazzola-Menarini-Porcedda. Perchè ora davvero bisogna cambiare pagina, altrimenti, come è accaduto di anno in anno, da Cazzola a oggi, si cercheranno compratori esotici mentre la società si avvicina alla scomparsa.
Qui c'è una conduzione che resta misteriosa: le azioni del Bologna sono rimbalzate sempre tra sodali. In qualche caso non conoscenti, ma pur sempre sodali. Prima la staffetta tra Cazzola-Menarini, poi la staffetta Menarini-Porcedda. Chi entra c'era già, chi vende non molla mai tutto. Perchè?
Su questa gente restano tanti dubbi; ma la città su di loro ha già emesso una sentenza prima di altri che lo fanno per mestiere. Risposte e non dubbi arrivano invece dai protagonisti di questa vicenda che ci piaccioni di più: i calciatori rossoblu. La squadra si è riunita per trovare forza nei suoi valori e ha deciso di impegnarsi a salvare la stagione. Lo hanno promesso Di Vaio e gli altri a loro stessi e quindi alla città. E questo a noi basta. Da qui si riparte. E' il grande patrimonio, insieme alla passione dei tifosi, per permettere nelle porssime ore di aprire l'unica vera operazione di salvataggio del Bologna.
...quest'articolo, per me, sarebbe da scolpire nella pietra...
Ecco brava, anche io ho molto apprezzato questo articolo!
Nessuno mi toglie dalla testa che in questa situazione puzzi più il venditore del compratore!
Ma evidentemente quelli che hanno l'occhio lungo e avevano capito tutto fin da subito, vogliono o possono vedere solo ciò che pare a loro.
Forza signori giornalai,, sguinzagliamo le conoscenze degli amici degli amici, andiamo a fondo non solo sull'acuisto del Bologna, ma anche sulla cessione!
Che, come potrebbe sembrare, non sono affatto la stessa cosa!
Come si dovrebbe impedire l'accesso allo stadio a Porcedda, lo si dovrebbe impedire anche agli "ingenui"!