Virtus, Holland chiede tempo: ci stiamo annusando
19/09/2007 09:22
L'attaccante principe dello scorso campionato sorvola sugli ultimi ko dei bianconeri
- Corriere di Bologna -
Attaccante principe del campionato, sceltosi da solo il destino abbassando le pretese per cimentarsi con l'Eurolega, Delonte Holland è, oggi, l'appiglio numero uno per la Virtus in divenire, ancora troppo lontana dal traguardo tecnico pensato in estate. Grande finisseur, fra i pochi a sapersi costruire un buon tiro, Holland è il primo spartiacque dell'anno potendo, lui solo, vincere qualche partita anche durante i lavori in corso per dar fiato alla truppa. E si sa quanto, per quest'ambiente, conti partire bene.
«È presto — racconta il bomber — per dire qualcosa. La chimica arriverà con calma e quella stiamo cercando. Mi
piace l'attacco, il sistema che il coach sta abbozzando. Ci sono situazioni, finalmente, e per me è il top perché non dovrò passare il tempo a dribblare tutti come a Varese. Stavolta accanto ho un play da Nba come Conroy: è eccitante giocare con lui, è un piccolo Jason Kidd». Volendo, ci sarebbe da organizzare un simposio sull'anima nera della Virtus, sulla scelta d'avere quattro esterni americani (l'ultimo, Anderson, è in arrivo) che Pillastrini ha difeso come un dogma. È tranquillo, lui, nel concedere tempo anche a quelli che nel coro, ora, ci stanno davvero poco (vedi Spencer). E Sabatini guarda al futuro e alla crescita. Per tutti, tanto, ci sono i punti e gli spunti di Holland, che non potranno essere sempre la panacea degli eventuali mali d'una squadra che finora ha perso in ogni contesto.
«Ci stiamo annusando, conoscendo. Il gruppo è buono e credo che la cosa importante, ora, sia capire i compagni. Il primo passo è mettersi insieme, non fare i figli. Siamo quasi al completo, vedo un gruppo che sa giocare e un bel po' di talento sul perimetro. Ma la "carta" non vince le partite, dobbiamo farlo noi».
Lui, lo slogan «lasciateci perdere» non sa nemmeno cosa significhi. Per Holland c'è la Virtus, l'Eurolega, le vittorie. «Quest'estate ho atteso, ero attento a tutto. Ma avevo grande rispetto di questo club e dell'opportunità di giocare in Europa. Sapevo che sarebbe stato un gruppo di top players e sono venuto a portare il mio contributo. Dicono che sono sbruffone, ma non è vero: penso di saper giocare, credo in me e nel lavoro che stiamo facendo. Non deluderemo».
Daniele Labanti
evvai !!!