Qualche giornale inizia ad indagare...
Verso il Cda, Guaraldi alla conta
Giallo sull'aumento di capitale
Dubbi sul centro tecnico: non tutti i soci sapevano dei 1.600.000 euro che il Bologna deve pagare per i terreni agricoli di proprietà di uno dei soci
di SIMONE MONARI
Lo leggo dopo
Il giorno dell'intesa sul nuovo ceontro rossoblù
Quanti saranno i soci del Bologna che decideranno di mettere mano al portafogli? E soprattutto: lo farà il presidente Guaraldi, che detiene la maggioranza assoluta del club? È uno degli interrogativi del prossimo Cda di Bologna 2010, la società che controlla il Bfc. L'appuntamento è a Casteldebole per le 9 di martedì 20. "L'aumento di capitale è già stato deliberato - ha detto Guaraldi alla stampa -, basterà solo versarli, quei soldi". Non meno di 5 milioni, si stabilì la scorsa primavera. Per farlo servirà però l'ok dell'assemblea dei soci. Non è un caso che nell'ordine del giorno del prossimo Cda si dica che ne sarà presto convocata una. Rivela però un socio: "L'aumento di capitale non è stato deliberato, non esiste alcuna delibera, semplicemente se ne parlò". Un altro socio conferma: "Ci fu un'adesione verbale". Coi tempi che corrono investire sul pallone piace a pochi. In caso di necessità, però, par di capire che qualcuno non si tirerà indietro. L'asse Guaraldi-Rimondi è forte, Morandi, pur defilato, potrebbe dare una mano. Pavignani sembra più incerto. I piccoli sono contrari.
C'è un altro tema caldo, che è quello del centro tecnico. Non tutti sapevano del milione e 600mila euro che il Bologna deve pagare per i 22,4 ettari di terreni agricoli di proprietà di uno dei soci rossoblù, Gian Paolo Rimondi e del suo collega Chiarlone. E molti fanno capire che vorranno
disporre, su tutto l'affare, di cifre meno vaghe. Tanto più ora che la squadra è penultima e i tifosi dei club hanno chiesto di accantonare il progetto immobiliare per rinforzare l'organico. "Quando ne discutemmo - rivela un altro socio - non avevamo mica questi problemi". Guaraldi martedì ha parlato di una spesa complessiva fra i 15 e i 16 milioni.
A giorni si incontrerà con un dirigente del Credito Sportivo. La banca è in grado, nonostante il commissariamento, di finanziare quel progetto. O una parte di esso. Ma, come sottolineava di recente il vicepresidente della Provincia Giacomo Venturi, "occorreranno delle fideiussioni a garanzia dell'operazione". Guaraldi ha conteggiato, per il mutuo ventennale del Bologna, 800 mila euro di rata annua. Così fosse, la banca dello sport si limiterebbe a prestare i soldi a tasso zero, o giù di lì. Già attiva in città con mutui sulle opere della Unipol Arena e del PalaDozza, proprio quest'ultimo precedente allerta, col Comune costretto a versare al Credito sportivo 6.5 milioni che toccavano invece alla Fortitudo di Sacrati. Il che conferma che nessuno fa beneficenza e a tempo debito passa all'incasso.
(15 novembre 2012)