Carlos Santana «La fede mi ha aiutato»

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Wadi
00martedì 7 ottobre 2008 14:17
Il noto chitarrista messicano Carlos Santana, in un'intervista rilasciata a Rolling Stone, racconta il suo rapporto con Dio e il desiderio di diventare ministro religioso quando lascerà la musica.

Sogna un futuro da pastore d'anime in una chiesa delle Hawai, ricalcando la scelta fatta dal suo collega Little Richard; «Smetterò di suonare a 67 anni - racconta a Rolling Stone - e mi dedicherò a quello che davvero desidero fare».

Carlos Santana, una vita spesa tra le note della sua chitarra, decine di dischi di gran successo e milioni di copie vendute, negli anni settanta fu seguace, insieme a sua moglie, del guru Sri Chinmoy; dopo dodici anni, delusi dalle dottrine del guru, i coniugi Santana smisero di frequentarlo.

Sempre alla ricerca del trascendente, Santana, nell'intervista rilasciata pochi giorni fa, precisa «Credo che Dio mi abbia dato il dono di comunicare anche senza la mia chitarra e l'abilità di svelare alla gente alcune parti della Bibbia che riguardano la colpa, il peccato, il giudizio e la paura».

Non pago dei continui successi discografici, in questo periodo è impegnato con il tour "Live Your Light" e la prossima uscita del doppio cd "Multi-dimensional warrior", l'artista desidera occuparsi maggiormente della sua fede e del rapporto con Dio e parla del dolore provato per la fine del suo matrimonio, durato 34 anni, e del conforto trovato nella fede «che mi ha aiutato a scacciare pensieri di suicidio», e ricordando l'amara esperienza ha concluso che «ciò che ho imparato è che bisogna passare per la notte più oscura dell'anima per arrivare alla luce più intensa del giorno».




Nelle Hawai..... secondo me nel Bronx a NY o a Crenshaw a L.A., troverebbe più anime da redimere.
carlos.spencer
00martedì 7 ottobre 2008 14:19
Re:
Wadi, 07/10/2008 14.17:

Il noto chitarrista messicano Carlos Santana, in un'intervista rilasciata a Rolling Stone, racconta il suo rapporto con Dio e il desiderio di diventare ministro religioso quando lascerà la musica.

Sogna un futuro da pastore d'anime in una chiesa delle Hawai, ricalcando la scelta fatta dal suo collega Little Richard; «Smetterò di suonare a 67 anni - racconta a Rolling Stone - e mi dedicherò a quello che davvero desidero fare».

Carlos Santana, una vita spesa tra le note della sua chitarra, decine di dischi di gran successo e milioni di copie vendute, negli anni settanta fu seguace, insieme a sua moglie, del guru Sri Chinmoy; dopo dodici anni, delusi dalle dottrine del guru, i coniugi Santana smisero di frequentarlo.

Sempre alla ricerca del trascendente, Santana, nell'intervista rilasciata pochi giorni fa, precisa «Credo che Dio mi abbia dato il dono di comunicare anche senza la mia chitarra e l'abilità di svelare alla gente alcune parti della Bibbia che riguardano la colpa, il peccato, il giudizio e la paura».

Non pago dei continui successi discografici, in questo periodo è impegnato con il tour "Live Your Light" e la prossima uscita del doppio cd "Multi-dimensional warrior", l'artista desidera occuparsi maggiormente della sua fede e del rapporto con Dio e parla del dolore provato per la fine del suo matrimonio, durato 34 anni, e del conforto trovato nella fede «che mi ha aiutato a scacciare pensieri di suicidio», e ricordando l'amara esperienza ha concluso che «ciò che ho imparato è che bisogna passare per la notte più oscura dell'anima per arrivare alla luce più intensa del giorno».




Nelle Hawai..... secondo me nel Bronx a NY o a Crenshaw a L.A., troverebbe più anime da redimere.




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