..con un occhio al Toro
Foschi: «A Firenze il Toro deve dare tutto» invia
Il ds parla anche di mercato:
«Eder? Buon giocatore»(infatti ora tutti su Eder..come dicevo tanti mesi fà...)
TORINO, 28 aprile - Rino Foschi sprona il Torino in vista della trasferta di Firenze. Una gara che, dopo la vittoria contro il Siena, potrebbe rappresentare la definitiva svolta della stagione granata. In più, per il ds del Toro si tratta di una sorta di “derby” personale, dal momento che il suo omologo della Fiorentina, Pantaleo Corvino, è da sempre un suo acerrimo rivale in sede di calciomercato. Di questo e di altri argomenti, Foschi ha parlato in una lunga intervista con il sito sportivo siciliano melitoonline. Ecco i brani più interessanti del colloquio.
Quanto è stata importante la vittoria del Toro contro il Siena?
«È stata una vittoria importante perché la sconfitta contro il Milan è stata pesante. Però va detto che il Milan è in un momento abbastanza felice, è una cosa che ci ha fatto male. Abbiamo vinto contro il Siena ma non abbiamo risolto i nostri problemi, dobbiamo affrontare queste partite con la massima concentrazione per ottenere la salvezza».
Con quale spirito i granata si presenteranno a Firenze?
«Sarà una grande gara, difficilissima, andremo a giocarcela con uno spirito combattivo. Saremo in un ambiente particolare, dovremo giocare al massimo per centrare il nostro obiettivo».
Per lei sarà un derby personale con Corvino?
«No. Corvino è un amico. Con la Fiorentina abbiamo fatto tante cose insieme, ci siamo scambiati giocatori: Balzaretti a Palermo, Santana alla Fiorentina. La Fiorentina è un’ottima società, come il Palermo. Non è un derby ma un incontro tra due dirigenti che si stimano».
È uscita un’indiscrezione di mercato secondo la quale Palermo e Genoa sarebbero sulle tracce di Eder, lo porterebbe a Torino?
«Eder è un grosso giocatore, l’ho seguito per un po’, è un ottimo giocatore, giovane, chi è che non lo vorrebbe? È un giocatore di prospettiva molto importante».
In Sudamerica si parla tanto di Eduardo Salvio. Lo conosce?
«Si che lo conosco. Questo è un giocatore importantissimo, ho letto che lo sta cercando il Palermo, se lo prenderà sarà un colpo più importante di quelli fatti in questi anni».
IL CASO ROSINA
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AUDIO CAIRO: «Combattiamo» Camolese: Il Toro vuole lottare TORINO, 28 aprile - Sempre meno Rosina, sempre più rosario: di insolenze e di insolvenze, giacché comunque vada il capitano del Torino è sempre al centro dell’attenzione anche quando non riesce ad adempiere i suoi soliti compiti. Adesso è certificato: il Signor Benjamin Malaussene è un personaggio superato, buono soltanto per i libri di Pennac. Il vero capro espiatorio ormai è un altro beniamino: appunto Rosina, capace suo malgrado di passare dallo status di idolo incontrastato a bersaglio di qualsivoglia critica. Da un eccesso all’altro: ma anche questo è amore, anzi proprio a questo porta l’eccessivo amore.
DA TUTELARE - Inutile girarci attorno: ad Alessandro Rosina è sempre piaciuto catalizzare l’attenzione dei tifosi e della critica. Le responsabilità non sono mai state un problema, figurarsi un peso, negli scorsi anni al Toro: però è anche vero che gli riusciva molto, esattamente al contrario di ciò che gli sta capitando in questa stagione. E non soltanto per colpa sua. La sequela di acciacchi e un rendimento di tutta la squadra largamente inferiore alle aspettative hanno acuito l’evidente involuzione di Rosina, scatenando l’inferno contro il capitano: se prima gli era concesso e perdonato tutto, ora qualsivoglia pretesto è valido per metterlo in croce. Era un fiore, restano le spine. Chi vive attorno al giocatore, chi ne cura gli interessi garantisce sulla serenità del capitano. Buon per il Toro se fosse davvero così: la realtà, come spesso accade, sta invece nel mezzo. Non si può sostenere che questo accanimento continuo non abbia neppure scalfito Rosina, ugualmente come sarebbe esercizio superficiale far pagare a tali critiche il conto della deludente annata del fantasista. Il capitano è ragazzo orgoglioso e sensibile: e Cairo, che ormai lo conosce come pochi, ha da settimane compreso come il Toro tutto debba fare quadrato attorno a Rosina per proteggerlo. E’ un patrimonio della società e un capitale tecnico irrinunciabile: va tutelato. Il presidente domenica sera è stato molto abile nel dissipare le resistenti perplessità dopo l’incomprensione di fronte alla Maratona, prima della partita, con i tifosi. E altrettanto lucidi e sagaci si sono rivelati l’allenatore Camolese e i compagni che si sono palesati al cospetto dei media: da Bianchi a Stellone. Una coesione, un efficace gioco di squadra che è stato particolarmente apprezzato da Rosina e dal suo entourage.
sarebbe meglio che Rosina sia considerato il meno possibile da Camolese, preferisco che non giochi, lo temo molto...