Sabatini: 'Con noi ha chiuso'
Boykins fugge negli Usa. Sabatini: 'Con noi ha chiuso'
EARL BOYKINS è sul mercato. Non solo, il play dovrebbe essere già negli Usa perché non ne ha voluto sapere di sottostare alle direttive del club bianconero. Una 'fuga' che ha mandato su tutte le furie il patron virtussino Claudio Sabatini, già arrabbiatissimo nel dopo gara della partita di Natale Virtus-Ferrara. «Anche il suo atteggiamento durante il match è stato imbarazzante, incomprensibile e poco sopportabile». Un vero e proprio sciopero bianco. Viene, però, da chiedersi che cosa abbia motivato questo atteggiamento da parte di Boykins? «Giovedì la solita sessione di tiro del pregara è terminata circa a mezzogiorno — prosegue Sabatini — e lì Boykins ci ha comunicato di aver acquistato i biglietti dell'aereo e che sarebbe andato negli Stati Uniti per rimanerci ben quattro giorni, nonostante due settimane fa gli avessimo negato il permesso. Non è l'unico a lavorare molto lontano da casa ne è stato l'unico a presentarci una richiesta analoga. A tutti abbiamo detto no, lui non è diverso dagli altri, anzi proprio da uno che guadagna tanti soldi non ci saremmo mai aspettati che ci mettesse davanti al fatto compiuto.Noi abbiamo mantenuto la nostra posizione e il risultato tutti lo hanno visto o dai teleschermi di Sky o sui seggiolini della Futurshow Station».
Tra il primo e secondo tempo lei è sceso negli spogliatoi, ha parlato con la squadra o con Boykins per chiedere spiegazioni o per mediare?
«Assolutamente no. Ha parlato solo l'allenatore e non c'era bisogno di aggiungere altro, io sono in perfetta sintonia con lui. Dopo la gara, poi, mi sono confrontato con Boniciolli e ho deciso che non solo è sul mercato ma che fino quando non trova un acquirente, lui starà in tribuna. La sua esperienza con la maglia della V nera è terminata».
Boykins e Blizzard: messi insieme fanno qualcosa come due milioni di euro fuori squadra, non le sembrano un po' troppi?
«La cifra è inferiore, poi qui tutti si dimenticano che i contratti non sono solo a senso unico, ma hanno due parti. Se vorranno giocare inqualche altra squadra dovranno trovare o chi mi paga il loro il buyout oppure lo pagheranno direttamente loro. Non penso nè a reintegrare Brett ne a trovare un accomodamento con Boykins, come ho fatto con Blizzard fisserò un buyout anche per lui. Se nessuno li vuole dovranno riflettere sull'opportunità che hanno sprecato. Io ho solo il problema della scelta migliore, già dalla sera di Natale il mio cellulare continuava a squillare e tutti avevano qualcuno da offrirmi. Utilizzeremo il tesseramento jolly ma non abbiamo fretta, il nuovo giocatore non è detto arrivi in tempi brevi».
Non la preoccupa il rischio di giocare tra dieci giorni a Siena con Koponen unico playmaker?
«Al contrario sono molto più sereno e penso che si alzino le nostre probabilità di disputare una buona gara. La mia impressione è che senza Boykins avremmo vinto sia a Caserta che contro Teramo. A fronte di un ingaggio la cui cifra la mia azienda fatica a guadagnare in due anni, io in campo ho visto spesso manifestazioni di insofferenza. Anche a Pesare la palla non la passava mai. La prima cosa da fare per adattarsi è quella di avere la voglia di farlo, non ci sono altre strade. A tutti vengono chiesti sacrifici a favore della squadra, chi li fa esegue il suo dovere, chi non li fa non può passare da privilegiato, ne prenderci in giro».
27/12/2008 09:43 - Il Resto del Carlino - Massimo Selleri