noo, basta antisportivi, e' un altro uomo...
LA PRESENTAZIONE DEL CENTRO CROATO «Batto Repesa, batto tutti»
Bagaric scatenato dopo il ritorno: «In Fortitudo per vincere sempre»
di Claudio Limardi
Dalibor Bagaric, dopo una trattativa nata e morta più volte durante tutta l'estate, alla fine è tornato in Fortitudo. Può ricapitolare quanto è successo?
« Ho giocato le qualificazioni olimpiche con la Croazia ma quando è arrivato il momento di andare a Pechino sono stato tagliato dal coach, che naturalmente era Jasmin Repesa. Sono tornato a Zagabria e mi sono allenato da solo prima di ricevere una proposta da Atlanta. E' il sogno di tutti giocare nella miglior lega del mondo e così ho voluto andare a vedere cosa ci fosse per me. Sono stato quattro settimane con gli Hawks, mi sono allenato, ho trovato persone gentili e un club organizzato. Ma ad una settimana dall'inizio del training camp vero e proprio, a fine settembre, ho deciso di tornare indietro. In parte perché la mia famiglia preferiva così e in parte perché a 28 anni non me la sentivo di giocare 2 o 3 minuti a partita come probabilmente sarebbe successo in America. La verità è che voglio giocare, non è più come quando avevo 20 anni ed ero ai Bulls. Al rientro ho riallacciato i contatti con la Fortitudo. Avevo altre opportunità ma la Fortitudo in Europa è sempre la mia prima scelta. Io appartengo a questa società e a questi tifosi. Lo scorso anno abbiamo fatto i playoff in extremis, stavolta possiamo fare meglio, comunque ho il dovere di provarci».
Ma com'è stata la storia della sua trattativa con la Fortitudo a metà estate?
«Zoran Savic mi ha fatto un'offerta già all'inizio dell'estate, non abbiamo mai smesso di parlare. Ho preso tempo perché volevo vedere cosa sarebbe successo in America. Ma dopo sei anni in Europa,
il mio stile di gioco si è europeizzato tra Grecia, Spagna e Italia. Ho capito che la Nba, quel tipo di basket, oggi non fa per me . Ma con la Fortitudo i contatti non si sono mai interrotti».
Repesa l'ha tagliata dalla Nazionale. Può vendicarsi in tempi brevi perché la Fortitudo giocherà con Roma già alla seconda di campionato.
«Ma io voglio battere tutti, non solo Roma o solo Repesa. Sarà una partita importante e difficile ma non ho bisogno di motivazioni supplementari. Giocherò contro Primoz Brezec, che è un mio amico e contro il quale ho giocato per la prima volta 10 o 11 anni fa. Ma in campo non penserò a quanto sia bravo come persona, penserò solo a batterlo ».
Lo scorso anno ha finito la stagione in quintetto. Sakota le ha spiegato che ruolo adesso?
«No, sono appena arrivato e mi sono solo allenato. Non sono tornato perché ritengo che l'allenatore mi farà giocare di più. Sono tornato perché questa è casa mia e vorrei aiutare la Fortitudo a fare meglio dell'anno passato quando è accaduto di tutto, cambio di allenatore, di giocatori, eccetera ».
Eppure la aspetta un campionato più difficile.
«Non solo: abbiamo anche un calendario durissimo, Roma e Siena nelle prime cinque giornate. Ma le squadre vanno affrontate tutte e quanto al campionato è ovvio che noi, Virtus, Treviso dovremmo fare meglio di un anno fa. E anche Milano lo farà. Ma Siena e Roma restano le squadre da battere ».
Guardando al roster che idea ha della Fortitudo?
«Siamo una squadra molto fisica, non solo grazie a noi lunghi ma anche a uno come Jamont Gordon. Abbiamo un grande playmaker come Huertas e giocatori di talento come Qyntel Woods e Joseph Forte. Ci servirà un mese per trovare continuità ma spero lo stesso di partire meglio. Certo, con questi giocatori dovremo ricordarci di giocare anche in difesa non solo in attacco.
Quanto a me prometto di limitare i falli stupidi e di non discutere più con gli arbitri, è l'ora di sfruttare meglio il mio potenziale. Non posso garantire nulla invece sui falli antisportivi: spesso gli arbitri cadono nella trappola di chi, toccato, vola come se cadesse dal terzo piano, urlando. Spero di essere capito meglio».