SABATINI E ROMAGNOLI ANNUNCIANO LA FUSIONE
(01/04/2013 14.50.24)
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Senza nessun preavviso, benchè Bologna sia la città dei portici e quindi degli spifferi, che la conferenza stampa indetta oggi fosse qualcosa di importante era preventivabile già solo dal luogo prescelto (a Palazzo D’Accursio) ancora prima di sapere che ci fosse la congiunzione tra Claudio Sabatini, AD Virtus Pallacanestro, e Giulio Romagnoli, presidente della Biancoblu. E quello che è stato raccontato, di fatto, diventa un pezzo di storia del basket bolognese: le due realtà, infatti, andranno a fondersi a breve. Non sarà quella Virtudo di cui si favoleggiava una quindicina di anni fa, ma comunque dal prossimo anno Bologna avrà una nuova realtà, unica, che almeno in teoria – e con il benestare del Comune – cercherà di essere nuovamente leader non solo in Italia, ma anche in Europa.
“Buongiorno a tutti, e speriamo che sia davvero un buon giorno - esordisce Claudio Sabatini, a parlar per prima scherzando sul fatto che, in classifica e gerarchia, la Virtus venga prima della BBB - Ci scusiamo per la giornata di festa e perché abbiamo rinviato per un attimo le gite di Pasquetta, ma siamo qui a darvi conto di una decisione che nasce da tanta sofferenza, perché sappiamo cosa lasciamo dietro di noi senza avere le garanzie di cosa andiamo a fare. Ma sappiamo anche che queste precedenti non erano strade ancora percorribili: la crisi, le difficoltà, e tante cose che hanno messo me e Giulio a discutere di problemi simili ci hanno portato ad avere idee condivise su alcuni argomenti. Come la ricerca del pubblico, che in questi anni siamo stati costretti a cercare con promozioni e comunque senza particolari incidenze sul botteghino, o le accuse di non essere ‘la vera Virtus’ o ‘la prossima Fortitudo’ da parte dei detrattori. O, più facilmente, la mancanza di risultati. Per cui abbiamo pensato che l’unione fa la forza, a maggior ragione se l’unione arriva da due realtà che ormai non possono più definirsi nemiche. Da troppi anni a Bologna manca la rivalità tra Virtus e Fortitudo, l’unico vero e proprio antagonismo è quello tra diverse anime del pubblico fortitudino, per cui i tempi sono maturi per superare queste asperità. E’ caduto il muro di Berlino, insomma, e facciamolo cadere anche qua”
Parola poi a Giulio Romagnoli. “Sia io che Claudio avevamo da tempo questo progetto di una società sportiva con una forte base di imprenditori pronti a mettere il tappeto economico su cui costruire tutto il resto. In questi anni ho sentito la parola ‘Fondazione’ da entrambe le parti, e svariati industriali si sono chiesti se a chiedere loro un contributo fosse la Virtus, la Biancoblu o chi altri. Dando l’idea di una divisione che non aiutava certo la raccolta di fondi. Poi, quando abbiamo pensato ad unire le due realtà, eravamo convinti che ci avrebbero presi per matti. Ma se, e lo dico con tutto il dispiacere possibile, oggi il mondo del basket non può più guardare alle ripicche da cortile e alla storia: chi vuole mettere dei soldi oramai non lo fa più per passione o per il colore delle magliette, ma perché cerca un minimo ritorno e, possibilmente, di non buttare via denari. E, sorprendentemente, l’idea di una realtà unica che superasse le precedenti denominazioni ha messo tutti d’accordo. Con il nostro sbigottimento, ma potremo partire da un budget che, davvero, ci fossimo presentati come Virtus, o come Fortitudo, non avremmo mai avuto. E tanti ci hanno detto ‘se vi siete coalizzati, sapendo la storia che c’è dietro, non può essere una presa in giro’. Per cui, ci siamo fatti forza giorno dopo giorno, e ora possiamo ufficializzare la cosa”
La nuova entità farà la serie A, a quanto pare con un budget di primissimo piano, e nascerà dalla fusione effettiva tra Virtus Pallacanestro e Biancoblu Basket Bologna, con un un nuovo codice di affiliazione (“così da chiudere definitivamente con il passato”, dice Romagnoli) che verrà richiesto – per legge, si dovrebbe partire con quello attuale della Virtus, ereditato dal Progresso Castelmaggiore - e nome che, probabilmente, sarà Bologna Basket. Il motivo lo spiega lo stesso Sabatini: “Vogliamo essere la squadra di pallacanestro della città, senza esclusione di nessuno, e così magari facciamo anche un po’ di pubblicità a quel sito che da anni ci segue senza lesinare critiche. Ma non avremo le maglie arancioni come sono loro: rosso e blu, anche per richiamare la squadra di calcio. E proprio verso il calcio vogliamo rivolgerci, perché in tutta Europa ci sono realtà polisportive dove calcio, pallacanestro e anche altri sport minori sono tutti racchiusi sotto uno stesso tetto. Vista la situazione attuale, le sinergie non possono non esserci, anche con gli sport maggiori, perché non possiamo permetterci di disperdere risorse”.
Il campo di gioco sarà la Unipol Arena, che verrà ricolorata di rosso e blu proprio in onore di questa nuova entità. E, al rischio che la gente possa vivere con disaffetto la creatura, risponde Sabatini: “C’è stato un tempo in cui Virtus e Fortitudo lottavano per i primi posti in Eurolega. Ora quello che avevamo in mano, io e Giulio, non avrebbe permesso in tempi non dico lunghi, ma lunghissimi, di tornare a quei livelli. Magari all’inizio ci saranno perplessità, ma speriamo con i risultati sul campo di convincere tutti. A Milano non esiste una vera seconda squadra da oltre trent’anni, ma quano la squadra vince il Forum fa oltre diecimila presenti: faremo così anche noi, magari con qualche scudetto in più”.
Ancora presto per stendere l’elenco dei soci che faranno parte della società così come quello che sarà l’organigramma (anche se una idea è quella di dare la presidenza onoraria alla figura del Sindaco di Bologna, già da Virginio Merola, e tenerla fissa anche in seguito, per evidenziare il rapporto che ci sarà tra la pallacanestro e il Comune), mentre i primi nomi caldi per la panchina sono quelli dei due top oggi liberi o liberabili, ovvero Simone Pianigiani e Dusko Ivanovic. La scelta verrà fatta in tempi rapidi, così da poter già dai prossimi giorni lavorare sulla squadra.
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