Addio Loi, leggenda del pugilato

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|=Valentino=|
00domenica 20 gennaio 2008 19:29


L'ex campione aveva 78 anni
ROMA
L’ex campione del mondo dei pesi welter, Duilio Loi, è scomparso oggi all’età di 78 anni. L’ex pugile triestino si è spento nella casa di riposo Padre Pio di Tarzo, in provincia di Treviso. Il 4 gennaio 2005 era stato inserito nella Hall of Fame del pugilato.

In tredici anni Loi è riuscito ad arrivare al titolo di campione d’Italia, quello europeo fino a quello mondiale. Passato al professionismo nel 1948, tre anni più tardi a Milano, riuscì a laurearsi campione italiano dei pesi leggeri. Ma Loi puntava alla corona continentale e dopo aver fallito nel ’52 (fu sconfitto ai punti dal danese Jorgen Johanssen), ci riprovò due anni più tardi: il 6 febbraio 1954 la rivincita con il danese fu a favore di Loi, che divenne così campione europeo. Il titolo lo difese contro Visentin, il francese Herbillon, Garbelli, Ferrer, lo spagnolo Hernandez, il francese Chiocca e Vecchiatto.

Ma l’apice della sua carriera lo raggiunse nel 1960: il primo settembre allo stadio San Siro davanti a oltre 53.000 spettatori per un incasso record di oltre 100milioni di lire, Loi strappa al portoricano Carlos Ortiz (che lo aveva battuto due mesi prima) la corona iridata dei pesi welter dopo 15 riprese. La ’bellà si tenne il 15 maggio 1961 sempre a Milano e il pugile triestino si confermò il più forme. Nello stesso anno Loi pareggiò il match con lo statunitense Eddi Perkins, che però poi riuscì a togliergli il titolo (14 settembre 1962). Ma solo per poco, perchè Loi avrebbe riconquistato la corona tre mesi più tardi, chiudendo nel 1963 la carriera in bellezza.

Ma gli ultimi anni della vita di Loi sono segnati dalla malattia e dal declino: colpito dal morbo di Alzheimer, il pugile triestino non è riuscito nell’ultima impresa. Ad aggravare la sua precaria situazione di salute anche le difficili condizioni economiche: Loi viveva infatti fino al 2000 con una pensione di 600 mila lire. Dopo la morte di Tiberio Mitri, anche lui caduto in disgrazia e finito in miseria, la figlia di Loi, Bonaria, aveva chiesto un intervento del governo per «salvare» il papà.

Ed era arrivato il vitalizio che aveva permesso al pugile - diventato anche presidente della Fap, federazione autonoma sindacato ex pugili - di vivere gli ultimi anni della sua vita con meno disagio. Ma la malattia è stata più forte e gli ha inflitto l’unico ko della sua vita.
PG01
00lunedì 21 gennaio 2008 10:27
onore e rispetto per il campione. che riposi in pace.

meno per la figlia.
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