COMMENTI ALLE VARIE PARTITE:
MILANO-FERRARA
Carife, il realismo di Valli: 'A Milano ce la siamo giocata ma per vincere qui dobbiamo fare un altro piccolo salto di qualità'
Perdere, ovvio, non fa mai piacere; soprattutto se si ha la sensazione di aver gettato al vento una bella occasione. Ma la faccia di Giorgio Valli a fine partita non è per nulla nera. Per il coach della Carife c’è molto da salvare nel match giocato dai suoi: «Contro un avversario nettamente più forte da ogni punto di vista, i miei ragazzi hanno comunque avuto il merito di rimanere sempre in partita. Certo, sul più due a pochi minuti dalla fine abbiamo avuto le occasioni per chiudere la partita, e non l’abbiamo fatto; con tutto il rispetto per la difesa aggressiva di Milano, direi che abbiamo fatto tutto noi, perdendo palloni che potevamo e dovevamo gestire meglio. Però dico anche che siamo arrivati a giocarcela fino in fondo per pochi episodi, e questo non va sottovalutato. Solo dodici mesi fa non ci saremmo nemmeno immaginati di poter fare una partita di questo livello in trasferta».
Valli si sofferma anche sugli errori: «Siamo stati poco lucidi, abbiamo perso palle banali. Ci siamo comportati da squadra che si sentiva aggredita, affrettando le giocate e dimenticandoci di dare la palla dentro a Jamison. Sarebbe servita un po’ più di pazienza e leadership. D’altronde, tutti i nostri esterni titolari sono nuovi, e credo sia necessario un periodo di adattamento. Senza dimenticare che Grundy ha avuto problemi fisici, e Zanelli non era in grado di scendere in campo».
Dal presente al futuro: «Naturalmente, c’è ancora molto lavoro da fare per vincere in trasferta contro certe squadre; dobbiamo fare un altro piccolo salto di qualità; soprattutto dobbiamo imparare ad essere più forti mentalmente. Facciamo tesoro della lezione di oggi, e cominciamo a concentrarci sulla partita con Cremona, che è molto più importante per il nostro campionato».
Non stava bene, ha stretto i denti, ha dato tutto. Grundy, da buon combattente, non è contento di sé e del risultato: «La partita non l’abbiamo interpretata male, ma abbiamo avuto troppi alti e bassi. Dobbiamo fare di più. Io voglio fare molto di più per la mia squadra». Sul piano tecnico? «Siamo andati bene sotto il profilo difensivo, mentre abbiamo commesso errori nel passarci la palla e nell’esecuzione dei tiri». E contro una corazzata come Milano è tutto più difficile: «Incontrare squadre come Milano ci fa diventare più duri, ci migliora. Poi è chiaro che sarebbe sempre meglio tornare a casa con i due punti».
L’Armani Jeans riabbraccia il suo pubblico dopo la pessima partenza di Varese e conferma tutte le difficoltà di questo periodo. Meccanismi ancora tutti da perfezionare soprattutto in fase difensiva e molta discontinuità in attacco, le ovvie difficoltà derivano anche dall’assenza di un leader prolifico e straripante come Hawkins. Peraltro decisivo è stato il finale tutto rabbia di Finley che ha dimostrato una promettente quanto conosciuta personalità. L’inizio di gara è un po’ fredda per Milano che subisce l’inizio senza riverenza di una Ferrara lanciata dall’ex Sangarè da un Grundy molto ispirato. L’Armani prova ad alzare il ritmo e la circolazione di palla di Finley e compagni consente comodi appoggi a Petravicius che mette a referto 10 punti nel solo primo periodo per il 20-16 con cui i padroni di casa chiudono il primo quarto. L’attacco milanese conserva la stessa fluidità anche all’inizio del secondo periodo con Mancinelli e Mordente che siglano il massimo vantaggio biancorosso, 28-19. L’Armani di questo inizio stagione non è certamente la stessa macchina difensiva dello scorso anno e Ferrara nel coglie i limiti, un paio di ottimi rimbalzi d’attacco e 6 punti di Farabello regalano il primo vantaggio agli emiliani, 33-34. Minimo scarto che la squadra di coach Valli mantiene sino a metà gara dopo la tripla fallita da Mancinelli sulla sirena. Dopo la pausa l’Armani riprova lo strappo con la verve di Finley che sfrutta la forza di Maciulis che abusa di Jackson e trova punti importanti. E’ Mike Hall a dare la spinta con due triple per il nuovo più 9, 56-47, a metà della terza frazione. Si risveglia finalmente proprio Jackson, sin li “depotenziato” dalla staffetta predisposta da coach Bucchi, e la Carife torna ad un passo sfiorando il sorpasso, allungo gettato letteralmente al vento da una indecisione fatale di un impacciato Salvi. Errori banali che lo stesso Salvi replica copiosamente anche in apertura dell’ultima frazione ma Milano non solo non approfitta ma sbaglia l’impossibile in attacco cercando soluzioni complesse. Armani in totale stato confusionale, solo due punti in 5 minuti, e la Carife sembra sul punto di volare via con Grundy che è letteralmente imprendibile, 58-60. Ferrara ha nelle mani più volte il colpo del KO ma Jackson mette sul ferro 3 conclusioni e Milano resta aggrappata alla partita con i libri di Petravicius e Acker, 61-60 a 3.45 dalla fine. Finale difficile per i padroni di casa che si aggrappano a Finley che mette 4 punti di fila, Farabello risponde ma la Carife pasticcia troppo in fase offensiva. Ancora Finley recupera un preziosissimo rimbalzo d’attacco ed a 7 secondi dal termine sigilla la sofferta vittoria milanese con i liberi della staffa. Successo importante per la squadra di patron Armani, soprattutto alla luce delle evidenti difficoltà di chimica della squadra che è alla ricerca di una identità dopo i molti cambiamenti di questa estate. Può rammaricarsi e molto invece coach Valli, la Carife ha buttato possessi decisivi con tiri insensati, decisiva la giornata negativa di Jackson che ha patito la marcatura di Maciulis e Hall nel finale.
Quintetto ideale: Finley, Farabello, Grundy, Acker,Petravicius
MVP: Grundy – Gara di grande produttività offensiva per l’ex teramano che ricuce sempre tutti i tentativi di allungo di Milano.Pericoloso sino al termine viene forse un po’ dimenticato dai compagni che preferiscono puntare le ultime carte su Jackson.
Bucchi: Abbiamo fatto noi la partita, controllando il vantaggio pur con alcune sciocchezze; ancora ci manca l’abilità per cercare di “stendere l’aversario” e in questo dobbiamo crescere. Abbiamo concesso tiri, in momenti decisivi per un nostro eventuale allungo, che il nostro sistema di difesa non prevede di concedere. Sono errori che dobbiamo eliminare col tempo e col lavoro. Già rispetto alla prima giornata siamo riusciti a dare la palla dentro e soprattutto abbiamo lavorato meglio a rimbalzo, specie rispetto ai primi due quarti. Per cui ci sono tanti aspetti positivi, oltre ad alcuni negativi. Finley ha giocato bene, sa perfettamente qual è il suo ruolo, deve dare ritmo alla squadra, per questo è stato meglio oggi con 11 punti che settimana scorsa cn 28. Quando tiri da due con l’88% e il 67% nei primi due quarti vuol dire che la squadra è in ritmo perfetto. È normale che un gruppo che ancora non si conosce faccia fatica a entrare in ritmo e che ci sia ancora qualcosa da sistemare; poi ovviamente c’è chi fa più fatica e chi meno, ma è normale, succede in tutte le squadre, serve tempo. Vorremmo far circolare un po’ di più la palla e soprattutto correre di più in contropiede, ma questo ovviamente dipende dalla difesa, che non finisce col tiro degli avversari, ma con la palla catturata, e questo ancora dà qualche problema. Mi piacerebbe acquisire la mentalità difensiva che avevamo lo scorso anno, spero di riuscire a ridare quell’impronta che ci ha permesso di sopperire a tante mancanze. Il pubblico ha fischiato quando nel finale ho tolto Mancinelli per Hall. Non è una bocciatura per Mancio, semplicemente conosco Mike e so quanto può essere importante nel finale, mentre Mancio ancora non lo conosco. Ho voluto andare sul sicuro, forse il pubblico si è dimenticato di quanto è stato importante Hall in molti finali di partita della passata stagione.
Valli: Per l’ennesima volta abbiamo perso con Milano all’ultimo minuto, anche se oggi abbiamo giocato alla pari contro una squadra nettamente più forte di noi. Sono contento perché siamo riusciti a ricucire i vari allunghi dell’Armani Jeans e addirittura a passare in vantaggio verso la fine. Bisogna ricordare che siamo anche squadra nuova sul perimetro, il che porta a inesperienza, specie contro una difesa fisica, e poca lucidità; con tutti i meriti di Milano, abbiamo sbagliato noi cose banali, con Jackson e anche con Grundy, che non era al meglio. Ci siamo anche dimenticati di Jamison, insomma, abbiamo fatto quello che fanno le squadre aggredite che non sanno come reagire. Però ci sta, dobbiamo fare passi avanti per poter giocare in trasferta con queste squadre: fisicità e lucidità soprattutto. Ora abbiamo Cremona, partita molto importante per il nostro campionato. Forse non siamo pronti mentalmente per vincere su certi campi, dobbiamo riuscire a essere più cinici e anche più cattivi, menare un po’ di più. Nel momento di difficoltà di Milano non siamo riusciti a chiudere, pur avendo tante buone occasioni, sbagliate banalmente.
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Alex Acker pare che stia salendo di livello: partita totale per lui stasera. Fonte:
www.olimpiamilano.com
Alex Acker pare che stia salendo di livello: partita totale per lui stasera. Fonte:
www.olimpiamilano.com
PAGELLE
AJ Milano
Acker: 7. Partita convincente dell’esterno americano, che si prende iniziative in attacco e segna anche due liberi importanti nel finale, per un totale di 14 punti, 6 rimbalzi e 5 assist.
Mancinelli: 6,5. Positivo quando è in campo, il problema è che Bucchi tende a tenerlo di fianco a sè in panchina per parecchio, forse troppo, tempo: solo 14 minuti, con 7 punti e 4 rimbalzi.
Hall: 6,5. Assente per lunghi tratti, si risveglia nel terzo quarto con due triple importanti e con un canestro nel finale. Chiude con 10 punti e 7 rimbalzi.
Maciulis: 5,5. Troppo alterno: in difesa alterna una buona presenza a errori banali, specie a rimbalzo; in attacco ci prova, specie nel terzo quarto, ma conclude poco: dalla lunetta gli unici 4 punti della sua partita.
Mordente: 6. Generoso è il termine forse più adatto per un giocatore che si prende poche responsabilità ma che riesce a essere utile con le piccole cose (5 punti, 6 rimbalzi e 3 assist).
Finley: 7. Segna meno della metà dei punti rispetto a una settimana fa, ma rende il doppio: agli 11 punti, di cui 6 importantissimi nei minuti finali, aggiunge 8 assist e una buona gestione della squadra.
Bulleri: 5. Costruisce poco, e non è una novità: regista non lo è mai stato. Il problema è che non fa nemmeno quella che dovrebbe essere la sua specialità, ovvero canestro: solo 2 punti con un misero 1/5 al tiro.
Rocca: 5. Commette il terzo fallo dopo appena 16 minuti di partita; il quarto a 2 minuti dalla fine del terzo quarto: è quanto basta per autoescludersi dalla gara.
Petravicius: 7. Primo quarto monumentale da 10 punti, poi viene un po' dimenticato dai compagni, ma chiude comunque con 14 punti e 6 rimbalzi.
Carife Ferrara
Jamison: 6. È grande e grosso e sotto canestro fa il suo dovere, anche se un po’ a sprazzi e con la mano un po’ quadrata: 8 punti con 4/9 al tiro e solo 2 rimbalzi catturati.
Farabello: 7. Si fa sempre trovare libero da dietro l’arco e il risultato sono 12 punti, ma soprattutto unan tripla importantissima per il sorpasso a meno di due minuti dalla fine, che però non basta a regalare ai suoi la vittoria.
Nnamaka: 4. Sembra quasi un fantasma che vaga smarrito per il campo: 0 punti e solo 3 rimbalzi catturati per il lungo di Ferrara.
Salvi: 4. Vale lo stesso che per il suo collega di reparto Nnamaka: se va meglio a rimbalzo (9), perde 3 palloni uno più imbarazzante dell’altro.
Jackson: 6. Un po’ in ombra per lunghi tratti della gara, si risveglia un po’ nel finale ma non è sufficiente; deve elevare il suo rendimento per poter essere il leader di questa squadra. Chiude con 12 punti e 3 assist, ma con 3/12 dal campo e 4 perse.
Mazzola: 6. Nei pochi minuti in campo dà quello che può, ovvero intensità, e cattura un buon rimbalzo offensivo.
Sacchetti: 5,5. Corre molto in contropiede ma tutto sommato incide poco.
Grundy: 7,5. È l’uomo Carife per tutto l’arco della gara: 23 punti con 6 rimbalzi e 4 assist (e nemmeno una palla persa) per 29 di valutazione e soprattutto è un punto di riferimento costante per i suoi compagni, che si affidano a lui nei momenti caldi della partita.
Sangaré: 5,5. Avrebbe potuto essere lo scenario perfetto per la “vendetta” dell’ex, scaricato in estate dopo la più che discreta stagione passata, ma forse per l’emozione, forse per la voglia che lo porta a strafare, la sua gara è piuttosto modesta: 7 punti con 1/6 da tre, un solo assist e 3 palle perse.
PESARO-SIENA
DALMONTE (Scavolini Spar)
La nostra energia difensiva è cresciuta rispetto alla prima giornata. Abbiamo fatto dei passi avanti e ho rivisto la squadra della regular season, del resto l’intensità negli allenamenti non ci è mai mancata. Difensivamente abbiamo fatto un buon lavoro, il fatto che siamo riusciti a recuperare dal -18 al -1 è un segnale importante soprattutto dal punto di vista mentale.
In difesa avevo scelto di rischiare il tiro di Stonerook e chiudere gli angoli che di solito sono terreno di conquista per Domercant, Sato e Hawkins, che non hanno prodotto le loro solite cifre. Purtroppo abbiamo pagato a caro prezzo gli 1 vs 1 di Lavrinovic, che ha giocato in maniera inusuale ma efficace. In attacco abbiamo sofferto la loro fisicità ma abbiamo sempre mantenuto l’equilibrio. Hanno dedicato attenzioni importanti a Green sfruttando il fatto di poter rischiare qualcosa sotto canestro, devo dire che al riguardo Shaw ha fatto una partita eccezionale. Come ha detto un mio collaboratore, stasera non c’è nulla di cui essere felici ma c’è motivo per essere soddisfatti.
PIANIGIANI (Montepaschi Siena)
Sono soddisfatto per aver vinto mantenendo sempre il controllo in un campo non facile come quello di Pesaro. Abbiamo avuto degli alti e bassi all’interno della partita ma è normale per gli assetti che ho cambiato nel primo tempo, per il minutaggio che doveva dare a giocatori che hanno avuto problemi fisici.
Dobbiamo ancora imparare a non sprecare il vantaggio nei minuti finali per non dare mai coraggio all’avversario. A quel punto abbiamo dovuto sfruttare le nostre certezze come il mismatch di Lavrinovic nei confronti del suo marcatore. In realtà siamo cambiati più di quanto sembra e dobbiamo imparare a conoscerci, sfruttando maggiormente ad esempio il nostro vantaggio fisico per conquistare più falli. Eurolega nostro primo obiettivo? Mai detto. Uno dei nostri obiettivi è riconfermare l’ottimo campionato dell’anno scorso anche se sarà difficilissimo ripetersi. In Eurolega ci sono almeno 10 squadre costruite con budget importanti per vincere, noi vogliamo arrivare in primavera e giocarci le nostre carte.
PESARO – Forse Siena è battibile. Come intelligentemente ha ammesso Pianigiani in conferenza stampa, al termine della vittoria della Montepaschi sul campo di Pesaro per 67-80, sarà difficile concludere la stagione con una sola sconfitta come successo nella scorsa regular season.
La Scavolini Spar di Dalmonte ha dimostrato a tutti che Siena, sebbene sia ancora la squadra che difficilmente non rivincerà lo scudetto, è un po’ meno “marziana” e più “umana”.
Nella seconda giornata di campionato all’Adriatic Arena si è vista una Montepaschi dominare il primo quarto e metà dell’ultimo. Pesaro, priva di Williams per motivi ancora ignoti e, probabilmente, di una guardia per scelta tecnica, gioca una gara gagliarda e si dimostra capace di risalire dal -18 di metà del secondo quarto fino al -1 di metà terzo quarto. Siena si riporta poi a +8 a fine terzo quarto e chiude senza strafare a +13. Ordinaria amministrazione? Può darsi. Così come può darsi che qualche giocatore aveva la testa altrove, e così anche un gruppo collaudato può avere degli sbandamenti e girare a vuoto per qualche minuto.
Alla fine è il solito Lavrinovic a togliere le castagne dal fuoco, sfruttando la fragilità di un inconsistente Allred (davvero non c’era niente di meglio sul mercato per sostituire Williams?) e il mismatch nei confronti di Flamini. Il lituano ferisce proprio mentre Pesaro ritrova coraggio e porta a compimento una rimonta a cui nemmeno il più sprovveduto dei tifosi poteva pensare. Green sguscia rapido nelle maglie difensive mentre Shaw sgomita in maniera commovente al cospetto dei giganti verdi. Anche Hicks, tornato mattatore, fa centro da ogni dove. Siena ringrazia il suo totem e può così respirare ricacciando Pesaro a -8 a fine terzo quarto (52-60), mentre nel settore ospite c’è agitazione e deve intervenire la polizia per raffreddare gli animi.
A quel punto Pesaro è in riserva e il marcatissimo Green non può rifare i miracoli di Avellino. Quando cala il sipario ci sono applausi per tutti perché il peso welter Pesaro ha avuto il coraggio di mettere le mani addosso al peso massimo Siena e farla lavorare fino alla fine per portare via i due punti. Se poi la panchina di Dalmonte produce 10 punti contro i 40 di quella ospite non si fa fatica a capire quali sono gli obiettivi a cui le due squadre possono puntare.
In attesa di capire cosa affligge Williams (pare che in settimana debbano arrivare dei responsi medici importanti), di capire il comportamento della società una volta noti i responsi medici, di capire cosa impedisca l’ingaggio di una guardia tiratrice che, a detta di tutti gli addetti ai lavori, le manca, la truppa biancorossa dovrà affrontare la Benetton a Treviso. Non sarà una passeggiata e, in caso di sconfitta, la quarta giornata di campionato in casa con Cantù potrebbe avere già un peso tremendo.
Per la Montepaschi, invece, un inizio di stagione come da pronostico, morbido se si pensa che, al momento, proprio Napoli e Pesaro sembrano essere le due squadre più in difficoltà per vari motivi. Per i giudizi su Siena bisogna aspettare i primi test europei.
NAPOLI-AVELLINO
Esordio casalingo amaro al PalaBarbuto per la Martos Napoli sconfitta dall'Air Avellino (nella foto Brown marcato da Kruger) per 58-82 (14-25, 30-46, 40-67 i parziali dei quarti). Il primo canestro della gara è di Mario Gigena per il 2-0 che si rivelerà l'unico vantaggio della squadra di casa nell'arco dei 40'. Allunga subito Avellino che al 4' è avanti di 8 punti (4-12). A 1'10” dalla fine del primo quarto l'Air è a +17 (8-25), poi la Martos mette a segno un parziale di 6-0 per il 14-25 con il quale si conclude la prima frazione della gara.
Canestro di Tsaldaris ad inizio secondo quarto per il -9 della Martos Napoli (16-25), ma l'Air Avellino riagguanta subito il vantaggio in doppia cifra (20-38 al 7', 30-46 all'intervallo lungo). Ospiti avanti di 22 punti al 4' (32-54) e di 24 all'8' (37-61). Il terzo quarto si chiude sul 40-67. Ultima frazione con l'Air Avellino che allunga fino al +36 (42-78).
Il commento di Cesare Pancotto, allenatore dell'Air Avellino. "E' stata una prova di forza e di maturità. Abbiamo giocato senza Troutman e Casoli ma senza piangerci addosso abbiamo cercato dentro di noi la forza per giocare questa partita. E' stata soprattutto la difesa a farci vincere questa partita: grazie alla difesa abbiamo guadagnato il primo vantaggio e poi non abbiamo permesso a Napoli di ridurre lo svantaggio. Grande la prestazione di Lauwers e di Brown".
Il commento di Franco Marcelletti, allenatore della Martos Napoli. "Abbiamo perso la partita in difesa e su questo sarà importante lavorare. Sotto di 30 punti non abbiamo fatto i falli giusti. Abbiamo concesso ad Avellino il 71% da due e questo grida vendetta. L'unica cosa che mi è piaciuta di questa partita è stato l'atteggiamento dei giovani Aprea e Domenicone. Ora attendiamo l'arrivo di Jones ma ci sarà da lavorare anche con lui non avendo mai giocato in Italia come tanti altri nostri giocatori".
Il primo a presentarsi in sala stampa è Cesare Pancotto, con poca voce racconta: “Oggi abbiamo scavalcato delle insidie importanti. Abbiamo giocato la prima partita in trasferta senza poter utilizzare Troutman e Casoli, ma i ragazzi sono stati molto bravi e con una grande difesa abbiamo portato a casa questi 2 punti. Oltre a Lauwers (premiato come MVP della partita), voglio fare i complimenti a Dylewicz e Brown perché hanno giocato molto bene. Nelson purtroppo sta pagando l’adattamento al campionato italiano, ma credo che nelle prossime partite vedrete tutte le sue qualità”.
CREMONA-CANTU'
E’ un Andrea Trinchieri stravolto dopo la vittoria della sua NGC Cantù sul difficile campo di Cremona (nella foto Jeffers a canestro): ”Abbiamo vinto e perso più volte la partita. A un certo punto eravamo sotto di diciotto ed era chiaramente una brutta situazione, ma onestamente loro, tra secondo e terzo quarto, avevano fatto una striscia di undici tiri da tre punti su dodici tentativi. E’ una cosa cha ammazzerebbe un elefante. Noi abbiamo provato a fare di tutto per fermare questa scarica di triple, poi abbiamo scelto un quintetto più grosso, abbiamo cambiato la difesa sul pick e roll, dove all’inizio siamo stati imbarazzanti e poi abbiamo subito anche canestri difficili. Scegliendo questa opzione un po’ conservativa, e decidendo di non muovere tanto i lunghi, abbiamo fatto perder loro un po’ di ritmo, li abbiamo costretti a fare più palleggi che passaggi e siamo tornati in partita”.
“Siamo stati bravi” – continua il coach canturino – “a crederci anche a tre secondi della fine dei supplementari, quando Green ha fatto una vera e propria “magata”. Il designato a ricevere l’ultima rimessa era infatti Mazzarino, ma la pallacanestro è un gioco di letture e siamo andati da Jerry, che ha fatto un tiro difficile, ma che prova spesso, e ci ha cavato le castagne dal fuoco. Torniamo a casa con una vittoria importantissima”.
Grande rammarico per Stefano Cioppi: “Purtroppo mastichiamo molto, molto amaro. Se Gary (Forbes, ndr) non va a rimbalzo d’attacco sul libero sbagliato da Brown la partita è finita sul più uno per noi. Purtroppo quando abbiamo avuto la possibilità di ammazzare la partita abbiamo un po’ mollato in difesa, e su questo dovremo ragionarci molto, anche se mi sembra che molti punti li abbiamo subiti a gioco fermo. Ci sono state delle situazioni in attacco invece dove abbiamo preso dei tiri molto buoni e questi non sono entrati. Ma questa è la pallacanestro. Se dobbiamo poi trovare quello che non va è che su quei buoni tiri, sbagliati, spesso abbiamo subito contropiede. Altra cosa da sottolineare questa settimana sarà che negli ultimi minuti la palla, a differenza di quasi tutto il resto della partita, si è mossa poco. Resta il fatto che non posso essere scontento perché i ragazzi hanno giocato bene la partita; quando si perde sugli episodi bisogna anche accettare la sconfitta e lavorare”.
MONTEGRANARO-CASERTA
Grande soddisfazione in casa Sutor dopo la prima vittoria. Una soddisfazione che si percepisce dalle parole entusiaste di coach Frates: "siamo molto contenti perchè ci tenevamo davanti ai nostri tifosi. Volevamo vincere e lo abbiamo fatto mostrando intensità, temperamento ma anche grande personalità, rimanendo concentrati nonostante la loro rimonta. Una personalità mostrata in particolare da Maestranzi sull'ultimo tiro, si vede che è un ragazzo con grande leadership. Dobbiamo migliorare però sulla continuità in difesa e imparare a limitare le ingenuità e la fretta nel tirare quando possiamo chiudere la partita". Infine una dedica: "dedichiamo la prima vittoria al nostro Ermanno Fiore, che oggi non c'era".
Soddisfatto anche l'allenatore ospite, Sacripanti , che dice: "e' stata una bella partita combattuta. Peccato per le 11 palle perse del primo quarto, che ci hanno fatto rincorrere per tutto l'incontro. Abbiamo perso contro una buona squadra, siamo rammaricati perchè limitando le ingenuità avremmo potuto fare punti importanti per il nostro campionato".
Commenta infine Cinciarini , sottolineando che la vittoria è del gruppo: "non c'è una stella e tutti siamo spinti a dare qualcosa come abbiamo fatto oggi. Dobbiamo però limitare gli errori in difesa. In attacco siamo migliorati ma dobbiamo chiudere le partite quando possiamo , soprattutto in casa".
Coach Marcelletti è un po’ meno allegro del suo collega avellinese “Stasera non mi è piaciuto nulla della nostra prestazione, solo l’atteggiamento di Aprea e Domenicone (i giovani di Vivibasket aggregati alla prima squadra). Non abbiamo avuto cattiveria in difesa, siamo stati poco aggressivi come dimostra il fatto che nessuno dei miei giocatori è uscito per 5 falli. Troppe palle perse, tra l’altro recuperandone appena 5 e troppo facili i tiri concessi ai giocatori di Avellino come dimostra la loro altissima percentuale soprattutto nel tiro da 2. Le cifre di Kruger si commentano da sole (0 su 3 da 2, 0 su 6 da 3, 1 su 2 ai liberi), mentre Adeleke deve comprendere che una partita è fatta anche dai rimbalzi e dalla fase difensiva. Il problema è che quello che le squadre fanno nel precampionato noi lo stiamo facendo durante il campionato e ci vorrà del tempo prima di vedere i ragazzi giocare da squadra. Ora arriva Jones (mercoledì è atteso in città) e vedremo in che condizioni sarà, ma da solo non potrà risolvere tutti i nostri problemi”.
La Sigma Coatings Montegranaro supera la Pepsi Caserta 86-84 e centra il suo primo successo stagionale tra le mura amiche del PalaSavelli. Gara piacevole ed equilibrata condotta anche largamente dai gialloblu che però nel terzo quarto si fanno rimontare e sono costretti a giocare punto a punto fino all’ultimo possesso.
Sul +2 Sutor firmato dal play Maestranzi con un tiro da fuori area, Ere ha in mano la palla della vittoria a 3.98 secondi dal termine ma il tiro dalla lunga distanza entra ed esce. Sarebbe stata una beffa incredibile per i supporters locali che invece alla fine tirano un sospiro di sollievo ed esultano insieme ai ragazzi.
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L\'ex coach casertano Frates, insultato dai tifosi bianconeri
L\'ex coach casertano Frates, insultato dai tifosi bianconeri
La cronaca:
E’ Ivanov a sbloccare la contesa ma la Pepsi replica immediatamente con Kavaliauskas, Di Bella e Bowers che approfittano della difesa impreparata. Coach Frates incita i suoi e chiede maggiore pressione ad aggressività, qualità che di certo non mancano al pivot Brunner che fa ottime cose sotto le plance lottando e segnando. Maestranzi ed Hite con un alley-hoop spettacolare portano avanti la Sigma sul 15-10. Coach Sacripanti decide di parlarci su. Iniziano i primi cambi con Cavaliero ed Antonutti che si fanno valere, così come Maestranzi che è infallibile dalla lunga distanza e firma il 22-12 con cui si va al primo mini riposo.
Cambiano gli uomini in cabina di regia: dentro Cinciarini da una parte e Koszarek dall’altra che segna subito. Hite e Brunner continuano a centrare il bersaglio, d’altro canto risponde Michelori preciso nell’area pitturata. Dalle file di Caserta entra in campo Doomperkamp che diventa subito un fattore del match e castiga più volte Montegranaro rilanciando i bianconeri fino al -4, 41-37 all’intervallo.
La Juve ci crede e rientra carica come una molla tanto che in appena 2 minuti trova l’aggancio sul 42 pari con Bowers e Di Bella. Anche Kavaliauskas è preciso dai 6,25 e Doomperkamp ricomincia da dove aveva appena concluso. La Sutor si trova sotto ed in più viene sanzionato dall’arbitro Cicoria il 4° fallo a Brunner molto discutibile che è una vera e propria tegola per coach Frates. Viene spedito in campo Lechthaler a far coppia con Ivanov. Il bulgaro ci mette il cuore e trova più volte la via del canestro. Anche Marquinhos si sblocca e, dopo un primo tempo nullo, trova il primo canestro dalla lunga distanza. Ancora il brasiliano piazza un’altra tripla e riporta avanti la Sutor sul 53-52. Coach Sacripanti prova anche la difesa a zona 2-3 ma Montegranaro resta avanti 68-65.
Nell’ultima frazione di gara Cinciarini e Filloy contribuiscono ad allargare il divario (79-71), ma Caserta non molla e resta in partita guidata da Di Bella che firma l’81 pari. Negli ultimi minuti la Premiata è avanti di 3 grazie ai liberi di Hite e Maestranzi ma Jones, che fino a quel momento non aveva mai segnato, sigla la tripla del pareggio 84-84. Maestranzi porta avanti i suoi ed Ere non centra la bomba che avrebbe consentito alla Pepsi di imporsi a Porto San Giorgio.
Una buona prestazione dunque degli uomini di coach Frates che con il cuore sono riusciti a portare a casa la prima vittoria stagionale, dopo la sconfitta di Bologna, importantissima dal punto di vista del morale e per la classifica. Da Martedì si ricomincerà a fare sul serio per migliorare gli errori e preparare al meglio la prossima insidiosa sfida prevista per Sabato sera, quando la Sigma sarà di scena al Pianella di Cantù per l’anticipo della 3° giornata che verrà trasmesso in diretta su Sky Sport.
Anche Caserta ha svolto il proprio piano partita rimanendo sempre incollata nel punteggio, poi i bianconeri non sono riusciti a centrare il colpaccio, dopo l’ottimo debutto stagionale in casa contro l’Angelico. I Casertani avranno materiale su cui lavorare in vista del prossimo match contro la corazzata Armani Jeans Milano.
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Robert Hite
Robert Hite
MVP: Robert Hite
Il quintetto ideale: Maestranzi, Hite, Doomperkamp, Ivanov, Michelori.
Spettatori presenti: circa 3500 presenti tra i quali una nutrita partecipazione di supporters ospiti, 200 circa.