sei operai morti

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|=Valentino=|
00mercoledì 11 giugno 2008 23:07
Strage sul lavoro nel catanese: sei operai morti

Le vittime stavano pulendo una vasca in un depuratore consortile a Mineo. A ucciderli le esalazioni tossiche sprigionate dal depuratore.

Una nuova strage sul lavoro si è verificata oggi a Mineo, in provincia di Catania. Sei operai che stavano pulendo una vasca in un depuratore consortile del paesino etneo a 35 chilometri dalla città etnea sono morti per aver respirato le esalazioni tossiche sprigionate dal depuratore.

Sul luogo della tragedia si sta recando il magistrato. Si ignora ancora l'identità delle vittime.


franzvirtus
00mercoledì 11 giugno 2008 23:42
Re:
|=Valentino=|, 11/06/2008 23.07:

Strage sul lavoro nel catanese: sei operai morti

Le vittime stavano pulendo una vasca in un depuratore consortile a Mineo. A ucciderli le esalazioni tossiche sprigionate dal depuratore.

Una nuova strage sul lavoro si è verificata oggi a Mineo, in provincia di Catania. Sei operai che stavano pulendo una vasca in un depuratore consortile del paesino etneo a 35 chilometri dalla città etnea sono morti per aver respirato le esalazioni tossiche sprigionate dal depuratore.

Sul luogo della tragedia si sta recando il magistrato. Si ignora ancora l'identità delle vittime.





Ho appena sentito la notizia dal tg,però da quello che hanno detto l'ipotesi di questo incidente sarebbe stata una scarica elettrica,ciò non toglie che nell'era del super moderno si continui a morire sui posti di lavoro ogni giorno ne succedono a centinaia
(SissiM)
00giovedì 12 giugno 2008 09:36
Proprio su questo forum, qualche tempo fa c'era stato qualcuno che aveva parlato dei morti sul lavoro in Italia come delle vittime di un serial killer, e credo avesse perfettamente ragione. Tutti questi morti non sono conseguenza di fatalità, come si sente dire nei tg. Sono il frutto di un sistema che considera la sicurezza dei lavoratori un costo inutile. Ho da sempre dimestichezza col mondo dell'edilizia. E non mi capita quasi mai di andare in cantiere e vedere gli operai col casco, o con le imbracature di sicurezza quando stanno sulle impalcature. Tanto gli ispettori sono pochi, e prima che ti beccano... E le ingiustizie proseguono anche dopo le tragedie.
Uno dei migliori amici di mio figlio, alle materne, era un nostro vicino di casa. E' un bambino che si chiama Damiano. Aveva 5 mesi quando suo padre, Giovanni, andò a lavorare, contentissimo oltretutto perchè aveva trovato un ingaggio piuttosto lungo in una azienda edile. A tuttora non si sa bene cos'è successo; sta di fatto che è caduto da un'impalcatura, dal terzo piano, ed è morto poche ore dopo. Il figlio oggi ha sei anni, e non hanno ancora avuto un euro di risarcimento. E Giovanni aveva 35 anni e due figli.
|=Valentino=|
00giovedì 12 giugno 2008 12:35
Sissi...sono senza parole. [SM=g1406031]
Wadi
00giovedì 12 giugno 2008 12:41

Condoglianze alle famiglie [SM=x1411895]


Ma chi doveva controllare, dov'era?
Abbiamo una legge 626, datata 1994, che fa ridere.
Come al solito viene fatta la legge, ma nessuno controlla.
I sindacati spesso chiudono gli occhi ed a volte si pronano davanti ai dirigenti dele aziende.
Io vedo nell'azienda dove lavoro, sinda-caLListi, impegnati a vedere i loro turni, i caz*i loro, i loro permessi sindacali (spesso nel giorno di qualche partita), interessati a "vendere" tesserine sindacali, grandi usufruitori dell'INPS, conoscitori dei loro diritti...i doveri possono aspettare......e c'è sempre qualcuno, che si lamenta, ma li elegge ugualmente... [SM=x1411763]
Oberlord
00giovedì 12 giugno 2008 13:35
Re:
(SissiM), 12/06/2008 9.36:

Proprio su questo forum, qualche tempo fa c'era stato qualcuno che aveva parlato dei morti sul lavoro in Italia come delle vittime di un serial killer, e credo avesse perfettamente ragione. Tutti questi morti non sono conseguenza di fatalità, come si sente dire nei tg. Sono il frutto di un sistema che considera la sicurezza dei lavoratori un costo inutile. Ho da sempre dimestichezza col mondo dell'edilizia. E non mi capita quasi mai di andare in cantiere e vedere gli operai col casco, o con le imbracature di sicurezza quando stanno sulle impalcature. Tanto gli ispettori sono pochi, e prima che ti beccano... E le ingiustizie proseguono anche dopo le tragedie.
Uno dei migliori amici di mio figlio, alle materne, era un nostro vicino di casa. E' un bambino che si chiama Damiano. Aveva 5 mesi quando suo padre, Giovanni, andò a lavorare, contentissimo oltretutto perchè aveva trovato un ingaggio piuttosto lungo in una azienda edile. A tuttora non si sa bene cos'è successo; sta di fatto che è caduto da un'impalcatura, dal terzo piano, ed è morto poche ore dopo. Il figlio oggi ha sei anni, e non hanno ancora avuto un euro di risarcimento. E Giovanni aveva 35 anni e due figli.



Si trascura l asicurezza sul lavoro perchè spesso implica procedure che rendono meno immediato il lavoro da parte dell'operaio. Ed una minor produttività significa introiti minori per le aziende.
Che schifo.


(SissiM)
00giovedì 12 giugno 2008 15:06
Re: Re:
Oberlord, 12/06/2008 13.35:



Si trascura l asicurezza sul lavoro perchè spesso implica procedure che rendono meno immediato il lavoro da parte dell'operaio. Ed una minor produttività significa introiti minori per le aziende.
Che schifo.






Esattamente!
Altra cosa che mi fa arrabbiare; dopo una discussione interminabile, appena due mesi fa, sull'onda emotiva della strage prima della Thissen Krupp e poi dei sei operai morti a Molfetta, è stato approvato il testo unico in materia di sicurezza sul lavoro. Una di quelle cose di cui Prodi può andare fiero. Solo che quasi non è diventato operativo che già la Marcegaglia dice che va rivisto, per via delle sanzioni che si abbatterebbero sugli imprenditori che non si impegneranno a garantire la sicurezza. E Berlusconi gli da ragione. Insomma, come dicono a Roma "stamo da capo a dodici".

carlos.spencer
00giovedì 12 giugno 2008 21:07
Re: Re: Re:
(SissiM), 12/06/2008 15.06:




Esattamente!
Altra cosa che mi fa arrabbiare; dopo una discussione interminabile, appena due mesi fa, sull'onda emotiva della strage prima della Thissen Krupp e poi dei sei operai morti a Molfetta, è stato approvato il testo unico in materia di sicurezza sul lavoro. Una di quelle cose di cui Prodi può andare fiero. Solo che quasi non è diventato operativo che già la Marcegaglia dice che va rivisto, per via delle sanzioni che si abbatterebbero sugli imprenditori che non si impegneranno a garantire la sicurezza. E Berlusconi gli da ragione. Insomma, come dicono a Roma "stamo da capo a dodici".





Un parlamento con troppi imprenditori, troppi avvocati, troppi ingegneri. C'è veramente da rimpiangere la prima repubblica, dove politici di professione stavano attenti ai bisogni della gente perchè loro ERANO la gente.
Anche qui, come sul discorso Santa Rita, gli imprenditori sanno di farla franca quindi si permettono di disattendere le più elementari normative di sicurezza. Però l'importante è deligittimare la magistratura e bloccare le intercettazioni telefoniche.


ZioBovino
00giovedì 12 giugno 2008 21:16
Re:
(SissiM), 12/06/2008 9.36:

Proprio su questo forum, qualche tempo fa c'era stato qualcuno che aveva parlato dei morti sul lavoro in Italia come delle vittime di un serial killer, e credo avesse perfettamente ragione. Tutti questi morti non sono conseguenza di fatalità, come si sente dire nei tg. Sono il frutto di un sistema che considera la sicurezza dei lavoratori un costo inutile. Ho da sempre dimestichezza col mondo dell'edilizia. E non mi capita quasi mai di andare in cantiere e vedere gli operai col casco, o con le imbracature di sicurezza quando stanno sulle impalcature. Tanto gli ispettori sono pochi, e prima che ti beccano... E le ingiustizie proseguono anche dopo le tragedie.
Uno dei migliori amici di mio figlio, alle materne, era un nostro vicino di casa. E' un bambino che si chiama Damiano. Aveva 5 mesi quando suo padre, Giovanni, andò a lavorare, contentissimo oltretutto perchè aveva trovato un ingaggio piuttosto lungo in una azienda edile. A tuttora non si sa bene cos'è successo; sta di fatto che è caduto da un'impalcatura, dal terzo piano, ed è morto poche ore dopo. Il figlio oggi ha sei anni, e non hanno ancora avuto un euro di risarcimento. E Giovanni aveva 35 anni e due figli.



L'altro giorno allegato alla busta paga c'era una lunga lettera della direzione che rammentava l'inasprimento delle misure a carico dei lavoratori che contravvengono alla 626 ......

..... la lettera si concludeva con un :

"IN OTTEMPERANZA .... RAMMENTIAMO L'ASSOLUTO DIVIETO DI FUMARE NEI LUOGHI DI LAVORO CHE PUO' ESSERE PUNITO ANCHE CON IL LICENZIAMENTO"

Ora sul tabagismo si è detto tutto, si è parlato a badalucco, si è opinato e il polpastrellante è di quelli che le leggi le rispetta .... ma se il problema della sicurezza sul lavoro deve essere ridotto a quello ......

..... il Toscano Garibaldi, con tabacco "Kentucky" beneventano, prodotto nella manifattura di Cava dei Tirreni ovvero in alternativa di Lucca che mi fumo al mattino mentre vado al lavoro, da l'altro ieri lo taglio quasi in fondo di modo da puzzare di stalla bruciata un pochino di più quando entro in ufficio ...... [SM=g1406059]


asteix
00giovedì 12 giugno 2008 21:41
Re: Re:
ZioBovino, 12/06/2008 21.16:



L'altro giorno allegato alla busta paga c'era una lunga lettera della direzione che rammentava l'inasprimento delle misure a carico dei lavoratori che contravvengono alla 626 ......

..... la lettera si concludeva con un :

"IN OTTEMPERANZA .... RAMMENTIAMO L'ASSOLUTO DIVIETO DI FUMARE NEI LUOGHI DI LAVORO CHE PUO' ESSERE PUNITO ANCHE CON IL LICENZIAMENTO"

Ora sul tabagismo si è detto tutto, si è parlato a badalucco, si è opinato e il polpastrellante è di quelli che le leggi le rispetta .... ma se il problema della sicurezza sul lavoro deve essere ridotto a quello ......

..... il Toscano Garibaldi, con tabacco "Kentucky" beneventano, prodotto nella manifattura di Cava dei Tirreni ovvero in alternativa di Lucca che mi fumo al mattino mentre vado al lavoro, da l'altro ieri lo taglio quasi in fondo di modo da puzzare di stalla bruciata un pochino di più quando entro in ufficio ...... [SM=g1406059]





Tutto giusto quel che dite, però non bisogna nemmeno dimenticare la negligenza dei lavoratori stessi.
Porto ad esempio quanto succede nella ditta in cui lavoro.
I magazzinieri non indossano i guanti perchè danno poca sensibilità alle mani, e se si deve scrivere un appunto bisogna fare la fatica di toglierseli.
Le scarpe antinfortunistica, fanno puzzare i piedi, fanno caldo, sono scomode, fanno venire le vesciche.........
La cintura de sicurezza sul carrello elevatore è un impedimento e una perdita di tempo.......
Il caschetto da portare sotto le scaffalature è ridicolo e ci si vergogna a indossarlo......
Il cicalino che segnala il muletto in retromarcia è stato disinserito:
"Soccia lavora te con quel Bip! Bip! nella testa! (a più riprese si e no un'ora al giorno)
Ci sono dei percorsi segnati sul pavimento entro i quali devono girare i carrelli e i pedoni, ognuno fa il giro che ritiene meno tortuoso....
Potrei continuare all'infinito.........
Tutte le attrezzature citate sono regolarmente fornite dall'azienda e sono ancora imballate nel cellophane!
Poi se succede un incidente la colpa è del titolare che non ha fatto rispettare il regolamento!
Dai ragazzi su, ammettiamo che anche noi ci mettiamo del nostro.
In Italia lo stronzo non è chi non porta le cinture o il casco, ma colui che eventualmente ti fa la multa!
)lullaby(
00giovedì 12 giugno 2008 21:56
Il mio lavoro non comporta grossissimi rischi però dovremmo ad esempio usare gli occhialini paraocchi per evitare che ci schizzino gli aghi delle macchine negli occhi quando si rompono , cosa che accade spessissimo, dovremmo anche usare del guanti appositi per evitare di cucirci le dita cosa che capita ogni tanto ...ma nell'azienda dove lavoro io non esistono tali mezzi di protezione !
ZioBovino
00giovedì 12 giugno 2008 22:00
Re: Re: Re:
asteix, 12/06/2008 21.41:



Poi se succede un incidente la colpa è del titolare che non ha fatto rispettare il regolamento!




Il titolare non lo so, ma le aziende itagliane sono piene di capi, capetti, capoccetti, ruffiani, ruffianetti e leccaculo ai quali il titolare per aumenti e benefit, da miserabili e pezzenti (a volte si parla di 30 euri al mese, io non è che prenda molto ma per quei soldi lì mi ci spazzo, così per principio) ha delegato la sorveglianza su quelle cose che hai elencato. E costoro ovviamente elevati al rango di "kapò", con coloro che devo sorvegliare e redarguire, ci devono spesso pure mangiare cinque volte a settimana ......

...... òcio asteix, qui è tutta la struttura del lavoro che va rivista ...... io sarò del partito dei "no", però gli esempi devono venire dall'alto ..... ci vogliono aziende strutturate, con management competente, sindacato che sindaca, e compagnia bella .....

Se un muratore cade da un impalcatura, può essere la più gran troia di questo mondo, ma se chi lo manda su un'impalcatura non è a posto al 100, ha ragione il muratore che cade e che ci rimette.

Anni e anni di commercio al dettaglio in presenza del cliente consumatore finale mi hanno insegnato che fino a quando hai ragione al 99,999% è come avessi torto. Quando hai ragione al 100% puoi andare avanti fino alla morte, fino all'ultima goccia di sangue !!!

Poi a volte è anche sfiga !!! Ma il caso siciliano è molto diverso nei modi (ovvio che è una tragedia immane) da quello della Thyssen ..... lì si parla di gente che lavora sei ore al giorno quando va bene a torino erano alla 16^ ora su 24 e in fonderia ..... c'è un bel caxxo di differenza .....

Pensa il modo assurdo di morire ..... nel 1974 nella concessionaria di una nota marca francese a modena venne assunto un ragazzo per movimentare il piazzale. Il primo lavoro che doveva fare la mattina era portare le vetture davanti al salone prelevandole dall'officina posta nel sotterraneo alla quale si accedeva mediante una rampa.

Questo ragazzo, non aveva mai guidato quel tipo di auto, salì la rampa con la prima vettura, la portò "in piano" poi visto che era stato richiamato dal capo officina per un lavoro la lasciò lì senza freno a mano, tanto per lui era posizinata in sicurezza.

Mentre scendeva da la rampa a piedi la vettura si mosse e lo schiacciò.

Morì sul colpo ..... la vettura era una "Tonna" , quando il ragazzo spense il motore, prima lavorava alla autobianchi non pensò che le sospensioni posteriori si abbassavano per prime modificandone l'assetto ......

..... lui no ma il capo officina si !!! E il capo officina era pagato il doppio perché doveva vigilare su queste cose !!!
asteix
00giovedì 12 giugno 2008 22:19
Re: Re: Re:
asteix, 12/06/2008 21.41:



Tutto giusto quel che dite, però non bisogna nemmeno dimenticare la negligenza dei lavoratori stessi.
Dai ragazzi su, ammettiamo che anche noi ci mettiamo del nostro.



Soccia Zio!
Mi costringi ad autoquotarmi come fa Bazurloni? [SM=g1406063]


ZioBovino
00giovedì 12 giugno 2008 22:33
Poi se succede un incidente la colpa è del titolare che non ha fatto rispettare il regolamento!

Soccia asteix, io avevo opinato una piccola parte .... è ovvio che bisogna portare i guanti, mettersi le cinture, e compagnia cantante ......

...... poi se polpastrello che va rivista (nell'ottica di maggiore sicurezza e non di solo profitto) la struttura del lavoro, e che questa deve partire dall'alto, non è che dico che poi al basso bisogna arrivarci ...... pensa che adesso che arriva estate farei mettere le antifortuinistiche anche alle segretarie, solo perché non ho mai sopportato la gente in ciabatte, di Prada, coi tacchi, ma sempre ciabatte sono !!! [SM=g1405955]
franzvirtus
00venerdì 13 giugno 2008 06:26
Re: Re: Re:
(SissiM), 12/06/2008 15.06:




Esattamente!
Altra cosa che mi fa arrabbiare; dopo una discussione interminabile, appena due mesi fa, sull'onda emotiva della strage prima della Thissen Krupp e poi dei sei operai morti a Molfetta, è stato approvato il testo unico in materia di sicurezza sul lavoro. Una di quelle cose di cui Prodi può andare fiero. Solo che quasi non è diventato operativo che già la Marcegaglia dice che va rivisto, per via delle sanzioni che si abbatterebbero sugli imprenditori che non si impegneranno a garantire la sicurezza. E Berlusconi gli da ragione. Insomma, come dicono a Roma "stamo da capo a dodici".





Hai perfettamente ragione,infatti tutte le volte che cambia un governo da noi più che continuare con leggi atte a tutelare i cittadini e gli operai si operano disegni di legge atti a cambiare completamente ciò che già esiste e questo per quale motivo?Probabilmente la vita di un essere umano passa in secondo se non in terzo piano di fronte alla possibilità di un riscontro economico da parte del datore di lavoro o del governo che tutela sempre i più furbi(forti).Si continua ancora a sottovalutare un problema che in realtà é molto più grave di quello che ognuno di noi pensa e soprattutto si continua a non far niente,tanto siamo carne da macello morto uno ne assumi tanti altri in base a quanti te ne servono,il rammarico più grande é che a noi non ci tutela NESSUNO...bello schifo.La cosa più inquietante comunque é che tutte le volte si sentono dire sempre le stesse cose con ipocrisie che fanno accapponare la pelle e poi si vantano che siamo il paese più bello del mondo secondo me c'é troppo bla...bla...bla...e sostanza = a 0
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