'Shooting Silvio'

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(Marco M.)
00lunedì 20 aprile 2009 23:47
..devo ancora vederlo..
POLITICA

Messo in onda il 13 aprile, aveva suscitato le proteste del Pdl
Racconta la vicenda di un giovane che progetta di uccidere Berlusconi
"Shooting Silvio", film delle polemiche
e Sky cancella le repliche in programma
La motivazione: meglio evitare visto il momento drammatico dopo il terremoto
Il regista: "Sono allibito. Allora perché cose come La Fattoria possono andare in onda?"



ROMA - Sky cancella la replica di Shooting Silvio, il film del giovane regista abruzzese, Bernardo Carboni, che racconta di un giovane scrittore che decide di uccidere Silvio Berlusconi. Il lungometraggio era stato mandato in onda in prima visione televisiva dall'emittente satellitare di Murdoch la sera di lunedì 13 aprile in prime time, suscitando la protesta del Pdl che aveva definito il film come "un inno alla violenza".

Nel palinsesto dell'emittente satellitare erano previste altre repliche, una questo pomeriggio alle 17 e l'altra il 25 aprile. La contestata pellicola tuttavia non è in onda: al suo posto un film americano di cui Sky non fornisce il titolo nel tradizionale sottopancia. Shiacciando il tasto del telecomando 'i', infatti, compare il titolo della "vecchia" programmazione che prevedeva appunto Shooting Silvio.

"Forse l'onda lunga della richiesta della destra è arrivata a buon fine?", si chiede il senatore del Pd Vincenzo Vita, membro della commissione di Vigilanza Rai. Il regista non parla di censura, ma definisce, comunque, la cancellazione del film dal palinsesto "un fatto grave". E si dice "allibito" per il fatto che "il film sia stato bloccato non per quello di cui tratta ma perché non era opportuno mandarlo in onda in questi momenti delicati, dopo il terremoto in Abruzzo. In un paese in cui vanno in onda reality e spazzatura come La Fattoria, che non aiutano a pensare ma educano una generazione di tronisti, è di cattivo gusto solo un film come il mio che invece invita alla riflessione?".

"E' una scelta libera di Sky - continua Carboni - ma è il segno di un potere immanente. Sono preoccupato se questo potere tocca anche Sky, l'unica tv che negli ultimi anni ha dato visibilità a registi giovani e indipendenti e, insieme al ministero della Cultura, ha di fatto consentito la sopravvivenza del cinema giovane".

Il film, uscito nel 2007, racconta la vicenda del ventottenne Giovanni, detto Kurtz (come il Brando di Apocalypse Now), ossessionato dalla figura di Silvio Berlusconi. Per lui, rappresenta l'incarnazione del Male. Da qui, il progetto di rapirlo e ucciderlo. Andato in onda la sera di Pasquetta, il film aveva suscitato la reazione indignata di numerosi esponenti del Pdl che avevano parlato di "pessima televisione", "inno alla violenza" e "offensiva mediatica contro il presidente del Consiglio".

(20 aprile 2009)
carlos.spencer
00martedì 21 aprile 2009 06:34
Re: ..devo ancora vederlo..
(Marco M.), 20/04/2009 23.47:

POLITICA

Messo in onda il 13 aprile, aveva suscitato le proteste del Pdl
Racconta la vicenda di un giovane che progetta di uccidere Berlusconi
"Shooting Silvio", film delle polemiche
e Sky cancella le repliche in programma
La motivazione: meglio evitare visto il momento drammatico dopo il terremoto
Il regista: "Sono allibito. Allora perché cose come La Fattoria possono andare in onda?"



ROMA - Sky cancella la replica di Shooting Silvio, il film del giovane regista abruzzese, Bernardo Carboni, che racconta di un giovane scrittore che decide di uccidere Silvio Berlusconi. Il lungometraggio era stato mandato in onda in prima visione televisiva dall'emittente satellitare di Murdoch la sera di lunedì 13 aprile in prime time, suscitando la protesta del Pdl che aveva definito il film come "un inno alla violenza".

Nel palinsesto dell'emittente satellitare erano previste altre repliche, una questo pomeriggio alle 17 e l'altra il 25 aprile. La contestata pellicola tuttavia non è in onda: al suo posto un film americano di cui Sky non fornisce il titolo nel tradizionale sottopancia. Shiacciando il tasto del telecomando 'i', infatti, compare il titolo della "vecchia" programmazione che prevedeva appunto Shooting Silvio.

"Forse l'onda lunga della richiesta della destra è arrivata a buon fine?", si chiede il senatore del Pd Vincenzo Vita, membro della commissione di Vigilanza Rai. Il regista non parla di censura, ma definisce, comunque, la cancellazione del film dal palinsesto "un fatto grave". E si dice "allibito" per il fatto che "il film sia stato bloccato non per quello di cui tratta ma perché non era opportuno mandarlo in onda in questi momenti delicati, dopo il terremoto in Abruzzo. In un paese in cui vanno in onda reality e spazzatura come La Fattoria, che non aiutano a pensare ma educano una generazione di tronisti, è di cattivo gusto solo un film come il mio che invece invita alla riflessione?".

"E' una scelta libera di Sky - continua Carboni - ma è il segno di un potere immanente. Sono preoccupato se questo potere tocca anche Sky, l'unica tv che negli ultimi anni ha dato visibilità a registi giovani e indipendenti e, insieme al ministero della Cultura, ha di fatto consentito la sopravvivenza del cinema giovane".

Il film, uscito nel 2007, racconta la vicenda del ventottenne Giovanni, detto Kurtz (come il Brando di Apocalypse Now), ossessionato dalla figura di Silvio Berlusconi. Per lui, rappresenta l'incarnazione del Male. Da qui, il progetto di rapirlo e ucciderlo. Andato in onda la sera di Pasquetta, il film aveva suscitato la reazione indignata di numerosi esponenti del Pdl che avevano parlato di "pessima televisione", "inno alla violenza" e "offensiva mediatica contro il presidente del Consiglio".

(20 aprile 2009)






Shhhhh........ Guai a parlarne, non svegliare gli italiani, lascia che dormano sonni tranquilli intanto che il nanetto malefico fa quello che vuole, incensato dalla televisioni, sue e di stato...


(Marco M.)
00martedì 21 aprile 2009 17:22
Shooting Silvio
..visto.....Un film sull'antiberlusconismo, che, però, non è inteso come un qualunquistico fenomeno di massa, né ha alcunché di partitico, politico, e neppure di ideologico. Il protagonista Kurtz, uno scrittore poco meno che trentenne, lo concepisce invece come un modo di essere profondo ed inquieto, che si oppone ad un certo modo "mediatico" di apparire. Originalissima la sceneggiatura, che si avvale di tecniche da cartoon, negli inserti con animazioni fumettistiche e caricaturali, ma anche per giocare con le inquadrature, in un melange di colori e bianco e nero e di sequenze sovrapposte fuori sincrono. Un collage cinematografico che segna una continua oscillazione tra realtà ed immaginazione, tra documentario e fiction, e tra i due estremi dell'io: da un lato, l'individualismo sfrenato, dall'altro la perdita dell'identità personale; da un lato, il fanatismo progettuale, dall'altro il più nero nichilismo. Non mancano riferimenti allo sdoppiamento della personalità, ed in molte scene compaiono volti di cartapesta, a simboleggiare l'interscambiabilità dei ruoli, nel momento in cui sono le categorie umane universali ad essere chiamate in causa. Anche vittima e carnefice si scopriranno, alla fine, accomunati dalla capacità di vedere e pensare "oltre". Ecco le parole che l'autore mette in bocca all'uomo politico che, sotto la minaccia di una pistola, è stato costretto ad indossare la maschera del suo possibile assassino: "Ma la vita non è razionale. Bisogna avere grandi sogni per fare grandi cose. La Terra, senza sogni, non girerebbe, sarebbe ferma. Io sono un guascone, un sognatore." Ho scoperto che è un film indipendente, autofinanziato tramite la realizzazione di eventi e di un sito internet. Il riversamento su pellicola è stato sovvenzionato dalla Regione Abruzzo. Pellicola dark,cupa surreale,originale,da scoprire, lo consiglio
Mio voto 7/10
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