Reazioni dopo le dichiarazioni del sindaco di Roma da Gerusalemme
che aveva condannato solo le leggi razziali. Gattegna: "Non separare le due cose"
"Il fascismo non fu il male assoluto"
Comunità ebraica contro Alemanno
Veltroni: "Il primo cittadino si ricordi di Gramsci e Matteotti"
Gianni Alemanno
ROMA - Si accende la polemica dopo le dichiarazioni di Gianni Alemanno su fascismo e leggi razziali. Il sindaco di Roma, in visita in Israele, rilascia un' intervista al Corriere della sera e si avventura in un distinguo tra il regime di Mussolini e leggi contro gli ebrei. Il primo, dice il sindaco "non fu il male assoluto e non mi sento di condannarlo". Condanna che, invece, Alemanno riserva alle leggi razziali promulgate dal regime: "Quelle sono state il vero male assoluto". Una posizione diversa da quella di Fini che, nel 2003 in Israele, condannò il fascismo in toto chiamandolo, appunto, "il male assoluto".
Ma la distinzione di Alemanno non piace a molti esponenti della comunità ebraica. Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche taglia corto: "Le leggi furono emanate dal regime fascista, mi sembra difficile separare le due cose. Bisogna essere cauti". Piero Terracina, sopravvissuto ad Auschwitz, che taglia corto: "Le leggi razziali ci sono state perché c'è stato il fascismo". Mentre il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici dice di attendersi "un chiarimento" dal primo cittadino di Roma "anche se ho motivo di credere che il pensiero espresso dal nostro sindaco volesse arrivare a conclusioni diverse".
Duro il Pd. "Vorrei ricordare a chi la storia non la conosce perchè l'ha letta sulla base di una considerazione parziale, che prima delle leggi razziali il fascismo aveva cancellato la libertà dei cittadini che non la pensavano allo stesso modo, al Parlamento c'era un solo partito, erano s tati cancellati i sindacati, sono stati uccisi Antonio Gramsci e Giacomo Matteotti" attacca Walter Veltroni. "Aver vinto le elezioni non consente a nessuno di riscrivere la storia" insiste Beppe Fioroni, responsabile dell'organizzazione del Pd.
Il centrodestra si schiera con Alemanno, a partire dal vicesindaco Mauro Cutrufo che accusa la sinistra di essere ferma a "settanta anni fa". Il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto va oltre e sposa la tesi di Alemanno: "Ha detto cose non destituite di fondamento".
(7 settembre 2008)
Fonte la repubblica.
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Se il signor Alemanno si stesse zitto ogni tanto...