'Il Genio'..non solo Pop Porno

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(Marco M.)
00sabato 31 gennaio 2009 13:39
e Alessandra...
Il duo Contini-De Rubertis racconta come è nata la canzone che è già cult
Ironia e basi elettroniche, l'album pronto a sbarcare sul mercato francese
Pop porno, un colpo di Genio
che fa impazzire la Rete
di PIETRO D'OTTAVIO


IL VIDEO
Un colpo di "genio". "Pop porno", melodia elettronica a presa rapida unita a un testo e due voci che giocano con atmosfere sexy glamour, ha catalizzato un'enorme attenzione di pubblico, radio e televisioni. E ora la canzone del duo "Il Genio" - che ha lasciato il segno con versi come "Tu sei cattivo con me perché ti svegli alle tre per guardare quei film un po' porno..." - si fa sentire anche tradotta in francese.

È il primo passo verso la distribuzione in Francia dell'album d'esordio della band. "Nella canzone si scherza su un fidanzato che si sveglia alle 3 per guardare dei porno. Anche io avevo un fidanzato così... ma il brano non è dedicato a lui", racconta Alessandra Contini (voce e basso), trentenne leccese che vive a Milano da anni, con Gianluca De Rubertis (voce e tastiere), nucleo originario de "Il genio".

"Sono frasi scritte anni fa, quando eravamo entrambi a Lecce. L'anno scorso Gianluca è diventato mio coinquilino a Milano, e ci siamo ricordati di quel vecchio pezzo. E l'abbiamo registrato con una base elettronica 'fatta in casa'". Subito dopo Alessandra e Gianluca hanno messo online "Pop Porno" su "myspace": il conta-ascolti su internet impazzisce e la band viene contattata da discografici e organizzatori di concerti. E mentre il tour dal vivo fa tappa a Biella (il 31 gennaio), Foligno (il 6 febbraio), Bologna (14), Verona (21), Siena (il 6 marzo) e Ancona (il 7), è in uscita il secondo singolo, "Non è possibile", con un clip girato dalla stessa squadra del primo. Ed è in programma un nuovo album.

L'album spazia tra pop elettronico, richiami alle canzoni di Serge Gaisbourg e Jane Birkin, beat anni '60, suggestioni in chiave Japan... mentre il live è meno elettronico e più suonato, con l'apporto di un chitarrista e un batterista. In che direzione va Il genio?
Alessandra: "Abbiamo inciso il disco e suonato i primi concerti con drum machine e basi elettroniche per caso e per necessità: è successo tutto di corsa. Poi la "gabbia" delle basi è diventata stretta... e quando si è manifestata la casa discografica abbiamo cercato dei musicisti per avere un approccio da band. È un work in progress, ci stiamo rodando... ma è Gianluca che 'smanetta' sui synth e sui farfisa...".

Gianluca: "Nasco come pianista e tastierista, Alessandra suona il basso... quindi abbiamo chiamato a suonare molti ospiti che suonavano altri strumenti. Ad esempio tre batteristi, affiancandoli alla drum machine. Ora invece la 'pasta' del live è un po' più rock e meno cesellata, d'altronde adesso siamo in quattro...".

Come sarà il secondo album?
Alessandra: "Non c'è una linea. Seguiremo l'istinto, poi vedremo se funziona. Non cercheremo un'altra Pop porno... Ma se capita... Il gusto di chi suona è 'contaminato' dai propri ascolti. Ho sentito molta musica francese, da Gainsburg agli anni '80. Adoro il rock'n'roll anni '50 e l'elettronica dei Kraftwerk".

Gianluca: "Per ora diciamo che partiremo dalla nuova formazione e che torneremo a utilizzare l'orchestra".

C'è un filo che lega "Pop porno" e "Je t'aime moi non plus"?
Alessandra: "Gainsburg ci mise l'intenzione di scandalizzare oltre a un preciso approccio intellettuale... Potrebbe esserci un'attinenza all'argomento e al fatto che siamo un uomo e una donna a cantare. Ma da parte nostra c'è più strafottenza, goliardia, ironia".

Gianluca: "È un gioco estemporaneo: appena scritta siamo scoppiati a ridere, cantandola. È incredibile che così tanti si sono immedesimati. Dobbiamo aver toccato un tasto che attendeva soltanto di essere spinto".

Come nasce l'ispirazione per i testi?
Gianluca: "Il genio è "Pop porno", ma anche "Fortuna è sera" o "Le bugie di Francois". L'ironia presente nel nostro vissuto esce fuori quando scriviamo. C'è il bisticcio linguistico, il gioco di parole... La linea conduttrice della parola è fonica, non narrativa. Casomai poetica".


(29 gennaio 2009)
(Marco M.)
00sabato 14 febbraio 2009 12:03
Stasera in concerto al COVO Club... [SM=x1406323]
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