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Como venduto. «In B entro cinque anni»
«Un piano per il Como del futuro è pronto. Ma è presto per parlarne: per noi vale sempre un vecchio proverbio: “Non dire gatto se non l’hai nel sacco”».
Parole di Cesare Perini, consulente della cordata bresciana che ha appena firmato il compromesso con Antonio Di Bari per l’acquisto del Calcio Como. Una cordata coordinata da Abele Lanzanova, che è “papabile” a diventare il nuovo presidente della società lariana.
Un gruppo che ha come commercialista Fabrizio Cordini e poi è basato su altri quattro-cinque imprenditori. Su questo fronte Perini non si sbilancia ma ammette: «Avevamo già cercato di acquistare il Mantova. Siamo sempre gli stessi».
A frugare negli archivi, dunque, si viene a scoprire che ai tempi della trattativa per il club virgiliano, Perini disse, alla locale “Gazzetta”: «Gli imprenditori sono cinque e appartengono ai rami immobiliare, agricolo e dei trasporti».
Ora, per sua stessa ammissione Perini vuole essere cauto fino a che tutto sarà ufficiale, ma ammette: «Io dovrei venire al Como come consulente. Tra l’altro conosco bene la città lariana, visto che ho lavorato dal 1975 al 1980 in un ufficio nel centro storico in via Luini».
Il consulente di Lanzanova è già stato a Orsenigo. Era infatti uno dei tre misteriosi interlocutori che fecero la promessa alla squadra di dare un premio in denaro in caso di successo nella partita di Lumezzane, poi terminata con un pari.
Sul presidente “papabile” Perini afferma: «Abele Lanzafame è uno “svelto”, una persona riservata e preparata. La sua attività? È immobiliarista e ha anche terreni per la coltivazione della vite».
«E anche io in questo momento voglio essere riservato - sostiene ancora il consulente - almeno fino a quando non ci saranno tutte le firme sotto i contratti. Posso dire che abbiamo pronto un piano per il Como, è ovvio, ma su quello che vorremmo fare non mi sbilancio».
E a questo punto tocca al presidente - in carica - Antonio Di Bari, che parla della clamorosa svolta: «Questo gruppo mi ha detto che ha l’obiettivo di raggiungere la serie B entro cinque anni - sostiene - Ho trovato di fronte a me gente motivata, che ha voglia di fare bene. Fin dall’inizio mi sono sembrati i giusti interlocutori per la vendita. Per questo motivo non ho parlato con altre persone che si sono fatte avanti negli ultimi tempi».
C’è però un particolare curioso che, oggettivamente, non può non suscitare qualche perplessità. «Io ho parlato con Lanzanova e Cordini, ma non conosco i nomi delle persone che sono al loro fianco».
Il prossimo appuntamento è fissato tra quindici giorni, spiega Antonio Di Bari: «Quando davanti al notaio firmeremo un nuovo atto». L’attuale numero uno conferma che rimarrà al fianco del gruppo che entrerà nel club, come amministratore unico, ma che presto comunque uscirà completamente.
«La passione c’è sempre, come pure la voglia di continuare a rimanere nel mondo del calcio».


Il Como è una squadra che mi è sempre stata simpatica, forse perchè da bambino la vedevo in A lottare e arrivare alla salvezza lanciando giovani giocatori come Borgonovo,Notaristefano,Simone e c'erano Centi,Maccoppi,i poveri Giuliani e Dirceu, Paradisi,Cornelliusson,Tempestilli e allenatori preparati come Marchesi ect...come non ricordare il brasiliano Milton.

Vincenzo Chiarenza, classe '54 di Termini Imerese (PA), è il nuovo tecnico del Como. L'ufficialità è di questo pomeriggio.
Già tecnico delle giovanili della Juventus, l'allenatore siciliano nelle ultime 3 stagioni ha avuto esperienze sulle panchine di Ascoli e Sanremese.

Chiarenza verrà presentato alla stampa e ai media lunedì 20 febbraio alle ore 14.00 presso il centro sportivo di Orsenigo.


17 febbraio 2012 - ore 18.10 - Calcio Como S.r.l. (gi.pa.)