Le parole di Gilberto Sacrati.
TROPPO LUNGO, NON HO RETTO MOLTO...
“Era un bel po’ che non parlavo, per puntualizzare delle cose importanti, derivanti anche da un po’ di amarezza. Forse ci sono cose poco chiare, di quanto fatto da me in Fortitudo in questi anni. E’ stata presa in una situazione complicata e difficile, ho portato avanti la cosa con impegno non prendendo soldi ma lasciandocene; non sono arrivati i risultati, e ci siamo trovati con difficili pregressi. Ma io ci metto la faccia: abbiamo cercato di fare una bella manifestazione per l’ultima gara, premiando gli ex allenatori, e pensavo fosse doveroso che a premiare fossero i presidenti, pur consapevole del rischio di contestazione. E chiedo scusa a Lino Bruni, che si è preso i fischi. Io sono qui perché è normale che un ripristino della Fortitudo passi da momenti difficili, e se c’era bisogno di azzerare lo si doveva fare. Mi sono preso critiche di ogni genere, ma vado avanti e sono qui: potremmo parlare del mutuo, cosa non certo fatta da me ma ereditato, cosa gravosa per qualsiasi società sportiva al mondo. E, puntualizzo, che durante la mia presidenza ci sono stati finanziamenti pari a 1.735.000 euro, e io ne ho tirati fuori per 1.630.000, e la differenza è di 80mila, per cui le quote sono state pagate. Ho tutta la voglia di chiarire la cosa, penso di andare avanti in questo senso e chiamerò il Comune a breve. Quando questa estate i tifosi mi hanno chiesto di salvare la Fortitudo non ci ho pensato un secondo: l’ho salvata, mettendoci faccia, impegno e – non sottovalutatelo – risorse personali. E la squadra è prima in classifica, serena, e sta andando avanti. Ma ci sono grossissime difficoltà, la situazione non aiuta, gli sponsor pare aspettino alla finestra e per questo devo tirare fuori i soldi di tasca mia. Giunti a questo punto, però, sono anche disposto a farmi da parte: voglio persone serie, con cui condividere un programma per il bene della Fortitudo, dato che prenderla a valore zero sarebbe facile. Chiunque venga, io apro le porte, ma solo con situazioni serie. Dire ‘vattene’ e lasciarla morire sarebbe stato facile, in giugno, ma io sono ancora qua. E dico che ho fatto fronte a situazioni pregresse, anche contributive, a cui ho fatto fronte. Quindi, ripartire da una A Dilettanti, ma ripuliti, vuole dire fare del male alla Fortitudo? Allora venga qualche altra persona, con un programma serio. E’ chiaro che decido io quando andarmene, dato che sono il presidente in carica, e non è facile dire dall’oggi al domani ‘grazie e arrivederci’, perché ci sono impegni da portare avanti con Finelli, con la squadra e con l’amministrazione”
Presidente, lei cerca soci per la transizione verso la sua uscita? “Mi si è detto che ho fatto solo chiacchiere, e allora io voglio gente che mi dica chiaramente quello che può fare: se vogliono comprare tutto, che lo facciano. Voglio vedere se a Bologna o altrove c’è chi ci può mettere l’impegno che stiamo mettendo noi. Ho commesso errori, ma ci ho rimesso anche tanti soldi. Quindi, chi vuole, ben venga”
Quanto le è costata fin qui la Fortitudo? “A spanne, vicino ai 15 milioni di euro”
E quale è l’eventuale prezzo della società? “Voglio prima di tutto un progetto serio, più che soldi. Se esiste, se c’è, io sono qua”
Questa decisione dipende dagli ultimi fischi? “Ieri sera mi sono sentito amareggiato: sapevo ci sarebbe stata la contestazione, ma i tifosi devono sapere cosa stiamo facendo, senza sentire le voci. Io ci ho messo faccia, denaro, ma andrò avanti per non mollare la squadra e l’allenatore. Io ho un piano triennale di rilancio, ma quando si ha tutto contro è faticoso, quando ci sono situazioni poco limpide non è facile. Il pubblico dovrebbe apprezzare, ma forse mi sto sbagliando. Allora io potrei anche regalarla, la Fortitudo, ma voglio impegno vero. Sacrati rappresenta la Fortitudo, ma ci mette i soldi: se non è gradito se ne va, ma con le opportune garanzie”
Quale è la sua attuale strategia? “Non sono un pazzo con soldi che mi escono dalle tasche: una società oggi per sopravvivere deve avere un indotto, ridurre i costi e mantenere un proprio equilibrio per avere una crescita costante e realistica. Non si può ogni anno partire con milioni di mutuo in negativo, e spero che la mia strategia porti a dei frutti”
I 6.400.00 euro versati dal Comune, come possono essere chiusi? “A livello di principio, ripeto che il contratto non l’ho firmato io, e sono convinto che si potrebbe trovare una soluzione sull’intero importo, basta che vada inserito in un contesto che permetta alla Fortitudo di continuare a vivere. I numeri potrebbero essere discussi, ma non è un contratto mio: serve però una soluzione per vivere sereni”
Però lei sapeva che c’era, quando ha preso la società. “Sapevo c’era un finanziamento sul palazzo, ma da presidente sapevo c’erano anche cose da verificare. Ci sono cose che vanno chiarite e riviste”
E’ ancora disponibile ad avere il Paladozza in gestione? “Sono ragionamenti che faremo nei prossimi giorni con il Comune: io voglio mantenere gli impegni della Fortitudo, e pagarli con equità”
Perché non è stata ancora trovata una soluzione? “Non è facile trovarla, c’è un contratto stipulato da altra società e altra amministrazione. Loro stanno facendo perizie, a giorni ci si incontrerà e si troverà una soluzione, per il bene di tutti. Io credo che dovrà essere fatto in tempi abbastanza brevi”
Sembra ottimista. “Lo sono per natura, e forse questo è un errore, ma una soluzione deve essere trovata. Nel mio modo di pensare, meglio trovare una soluzione che non aprire cause ventennali. Vogliamo dare garanzie all’amministrazione, e spero che l’amministrazione non voglia gravare ulteriormente sulla Fortitudo”
Il Parco delle Stelle è ancora una idea viva? “E’ un progetto in essere, che grava su una realtà ambientale compatibile, e se l’amministrazione volesse andare avanti problemi non ce ne sarebbero. E una realtà internazionale ha approvato la cosa, a breve saprete: è una realtà bancaria con cui ho già chiuso il contratto, qualcuno che crede a questo progetto, con o senza Fortitudo. Vedremo se l’amministrazione ci seguirà o meno, ma non voglio mescolare questo con altre cose, sarà l’advisor a gestire le cose senza interferenze”
Ma il Parco e la Fortitudo restano vincolati? “Se la Fortitudo esiste e ha Sacrati come presidente, avrà – come ho sempre dichiarato – la possibilità di avere dal Parco degli introiti nei prossimi anni, utile per sopravvivere”
Lei va in Comune con l’idea del Parco, o di lasciare la Fortitudo? “Mica me ne voglio andare io, è che non mi vogliono: decida il pubblico. E quando sono arrivato io la Fortitudo aveva lo stesso problema, e chi verrà lo avrà in ogni modo. Se non ci sarà il Parco, ci dovranno essere sponsor: la cosa importante è giocare uniti, credere in una situazione di collettivo. Se tutti ci sono contro, non si possono fare miracoli. Il Parco lo si potrebbe fare anche ad Abu Dhabi, cambierebbe poco”
Da uno a dieci, quanto è probabile l’arrivo di qualche alternativa a lei? “Zero: sono realista e so cosa significhi gestire la Fortitudo. Parlare è facile, fare no, ma le porte sono sempre aperte. Vero che ci sono gli abbonati ad essere grande risorsa, ma serve anche altro; comunque vedere così tanta gente è incredibile, e va dato merito alla squadra e all’allenatore di vincere, perché perdessero forse non verrebbero. E, per la squadra, c’è stato anche il mio impegno: atto d’amore del pubblico e dei giocatori, ma anche di chi li paga. Bologna è l’unica piazza ad avere così tanto attaccamento, ma ora sta contestando Sacrati. Io garantisco al pubblico e a chi è abbonato che, chi entrerà, dovrà dare garanzie”
Si vince, ma c’è un clima di sfiducia: perché gli sponsor non intervengono, allora? “Non lo so, sarà la paura. Noi abbiamo scelto di stare in silenzio per non dare adito a voci, io sono mesi che non parlo ma sono sempre sui giornali, vuol dire che qualcosa non funziona. Bisogna dare sicurezze, e io sono qua: ci sarà un futuro, e bisogno di aiuto. Ma giochiamo insieme: rispetto tutti, ma sto solo chiedendo rispetto per la Fortitudo. Se la si contesta, lo sponsor non viene: noi ne abbiamo anche di importanti, fermi da un mese nel cassetto che aspettano di sapere come andrà a finire”
La società sembra però isolata. “Non dimentichiamoci che stiamo vivendo una situazione economico-finanziaria di grande difficoltà, a livello mondiale. Il basket va sui giornali, tante aziende invece no… E le aziende, quando hanno problemi, come prima cosa tagliano le sponsorizzazioni. Gestire adesso una società è dieci volte più complicato di altre situazioni: tanti si lamentano, ma nessuno interviene. Ma io voglio andare avanti, altrimenti quanto fatto a giugno sarebbe stato inutile”
Come mai, però, dice solo adesso che ci sono problemi? “Ci sono degli sponsor dell’anno scorso che non hanno pagato, e situazioni pregresse di cui ci siamo fatti carico. Vedi 400.000 euro di contributi che ci siamo trovati a capo e collo, roba che andava dal 2001 al 2005. Forse ci sono stati contratti di terzi non rispettati, magari. E’ avvenuto un fatto di cui non posso parlare, ecco. Io forse ho peccato di ottimismo, dopo errori di inesperienza iniziali. Mi sono fatto gavetta, adesso ho le idee chiare e sono qua, quindi, a chiedere una mano. Ma ci credo poco”
Adesso, cosa si aspetta dai tifosi? “Non lo so. Non ho parlato per reazione ai fischi, dico quello che penso: sono amareggiato, la situazione è questa, e stiamo cercando di fare quello che è giusto fare per il bene della Fortitudo. Che ha sopportato problemi che vengono da prima: cose di cui ero a conoscenza, ma in parte. Io ci metto la faccia: se ci riesco bene, se non ci riesco vado di tasca mia, e non posso mollare oggi. Altrimenti, chi li paga gli stipendi? La situazione va vista bene: il Palasport non è di mia proprietà, non è come stare in una casa di cui altri pagano il mutuo. Se ci sono opere qui dentro non le ha fatte Sacrati, questo va detto: c’è un mutuo che va pagato, ma se io faccio dei lavori in un appartamento in affitto, quando me ne vado chi resta ha un valore aggiunto, questo va detto.”
Perché non la fece fallire, la Fortitudo, ai tempi di Martinelli, prima di prenderla? “Perché non sarebbe stata la stessa cosa… C’era un pazzo, all’epoca, e spero che ce ne sia un altro adesso. Se la Fortitudo come ci auguriamo venisse promossa, con mutuo regolarizzato e società sana, ci sarebbe una iscrizione a costo zero, e sarebbe meglio di quella dopo la chiusura di Martinelli. Io voglio mettere le cose a posto, e se non è chiaro non ci posso fare niente. E se qualcuno ha altre idee, brillanti e diverse, sono qua”
In conclusione? “Sono amareggiato, mi si chiede di lasciare la Fortitudo, e se qualcuno vuole venire venga. Io vorrei condividere gli altrui programmi perché vorrei far tornare in altro la società. Il resto sono chiacchere. E aggiungo che la mia quota del mutuo l’ho pagata. E che un advisor ha già firmato con me un contratto per l’area del Parco. E che nei prossimi due giorni andrò in Comune per il mio progetto, e la prossima settimana farò nomi, cognomi e indirizzi”
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Hai fatto tornare tutti...ci siamo tutti a salutarti... Ciao Fet.