La foto l'ho presa da Marco Vigarani su FB.
Bologna, la pazienza è finita
Lopez contestato a Casteldebole
Di Vaio prova a calmare gli animi:
«Col senno di poi è facile parlare»
Diego LopezDiego Lopez
BOLOGNA - Nervi tesi a Casteldebole. Al secondo allenamento dopo il brutto pareggio contro lo Spezia, volano i primi stracci. Basta un’entrata a piè pari di un tifoso che dalla tribunetta di Casteldebole urla a Lopez di tornarsene in Sardegna, che gli animi si accendono. L’allenatore chiede delucidazioni. «Qual è il problema?» dice al di là della rete che divide i supporter dal campo da gioco. «La squadra non va, non gioca a calcio e tu cosa stai facendo che sei l’allenatore?» risponde a tono il tifoso. «Sei come i giornalisti - si sfoga il tecnico - sai solo giudicare, non vi va bene niente». «E tu non rispondi mai alle domande - continua l’uomo, intorno alla quarantina -, bisogna che la smetti di prenderci in giro».
Marco Di Vaio prova a sedare gli animi, intervenendo («Non è questo il momento è non è nemmeno il modo di dire certe cose»), ma si trova pure lui a discutere con il tifoso che si fa portabandiera del malessere del pubblico rossoblù. «Se non andiamo in serie A è anche colpa vostra, non avete preso decisioni quando andava fatto, non lo avete cacciato e non avete fatto piazza pulita quando potevate». Di Vaio cerca di farlo ragionare: «Cacciare Lopez non era e non è la soluzione, e poi tre mesi fa nessuno diceva certe cose: con il senno di poi è facile parlare». L’allenamento è proseguito regolarmente, mentre sulle tribunette il dibattito tra la trentina di tifosi presenti stentava a sedarsi.
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Hai fatto tornare tutti...ci siamo tutti a salutarti... Ciao Fet.