cronaca che per imparzialita' affido ad uno dei rari
articoli apparsi sull'evento vista la "distrazione" della
maggioranza dei media bolognesi (ma non di quelli nazionali.
play bologna
Giovanni Baiano
Milano, 10 febbraio 2013, in scena la finale di Coppa Italia tra Varese e Siena al Forum di Assago, arena di tanti momenti storici del basket italiano. Anche in questa occasione la partita è da non perdere: da un lato il ritorno di Varese tra le grandi del basket nostrano; dall’altro una cornice, diciamo così, insolita. Infatti, ad assistere alla partita del Forum, sugli spalti si contano migliaia di tifosi biancorossi, qualche tifoso di Siena, e un po’ più distanti, sotto il tabellone luminoso, circa 300 bolognesi della Fossa dei Leoni, che si sono presentati alla finale con tanto di striscioni e coreografia. A fare cosa, vi chiederete, se neanche i tanto odiati cugini bianconeri scendono in campo? La Fossa è salita in Lombardia “forte della propria passione e a difesa di un basket che non c’è più”, recita un comunicato uscito proprio per spiegare la curiosa trasferta. L’obiettivo è dimostrare al neo Presidente della Fip, Gianni Petrucci, che l’unica risorsa da salvare in questo ormai misero basket italiano è il tifoso. Una sorta di appello con i fatti.
E così, dopo il consueto viaggio in pullman, i 300 bolognesi si accomodano (a modo loro: sempre in piedi, cantando per 40’, con sciarpe e striscioni ben in vista) in un piccolo settore a loro concesso. Tutti vestiti di bianco e blu, hanno manifestato la loro voglia di tifare, di credere che ci sia ancora la possibilità di ridar vita a uno sport ormai passato in terzo piano. In un anno “difficile”, che ha visto la storica tifoseria fortitudina perdere per strada la squadra per cui tifare, ovviamente non sono mancate le contestazioni al presidente della Bbb, Giulio Romagnoli, accusato (come è noto) di aver cancellato quella che la Fossa considerava l’unica prosecuzione della vecchia Fortitudo, ovvero la Eagles.
I ragazzi di fede Fortitudo non sono nuovi a gesti del genere, ed è tutto l’anno che se ne vanno in giro per l’Italia, al seguito della Bbb, per ribadire la loro contrapposizione a colori, il bianco e il blu di Romagnoli, che pur essendo gli stessi sono ben diversi dai loro. La Fossa si è vista anche a Capo D’Orlando, in Sicilia, sempre con striscioni di protesta e tanta voglia di continuare a cantare, senza stancarsi mai. Ma a Milano si percepisce l’eccezionalità del gesto: si potrà essere d’accordo o no, ma mai si era vista una cosa del genere, con 300 tifosi in trasferta per seguire una partita tra due squadre che non rappresentano niente per la tifoseria (due squadre tra l’altro storicamente rivali della Effe scudata). E a vederli cantare e sventolare i propri colori, la domanda sorge spontanea: come è possibile che dopo tutti questi anni di sofferenza la Fossa non si sia ancora stancata di combattere per qualcosa che ormai non c’è più? Perché non depone “le armi”, arrendendosi ad un’identità che sicuramente non sarà la Effe, ma almeno c’è? Ma i ragazzi della Fossa, siamo sicuri, risponderebbero con un’altra domanda: come ci si può riconoscere in qualcosa nata ancora prima del fallimento della Eagles, e che di Fortitudo non ha nulla se non un marchio concesso dalla Casa Madre?
Questione di punti di vista: ad alcuni sembrano presuntuosi, ad altri vecchi, per altri sono degli inguaribili romantici, sta di fatto che, a differenza di altri, questo gruppo di tifosi esiste ancora, nonostante tre retrocessioni in tre anni di cui solo una sul campo e due d’ufficio; nonostante essersi visti sfumare un sogno e dal giorno alla notte perdere una squadra, questi ragazzi ancora non si sono arresi e non si fermano mai. Sempre in viaggio, sempre colorati, sempre accesi, esattamente come 43 anni fa: con la stessa passione, lottano forse per un’utopia, ma pur sempre per i loro colori.
La finale di Coppa sta per iniziare, Varese e Siena si sfidano sul campo e sugli spalti. Poi ci sono loro, che mostrano lo storico enorme striscione raffigurante il simbolo della Effe scudata, e sotto una scritta: “Ecco la Fortitudo”. E un altro, rivolto a Petrucci: “Guarda quassù e sii lungimirante, non c’è Fortitudo senza questa gente”. Infine, la prevista dedica al presidente contestatissimo della Bbb: “Romagnoli, Bbb non è e non sarà mai la Fortitudo”. I messaggi sono chiari, e la speranza della Fossa è che arrivino a chi conta.
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[Modificato da axl2012 11/02/2013 18:24]