2/8/1980

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questa mattina sono andato in piazza , mi e' parsa ci fosse veramente molta gente ,forse anche piu' di altra volte in cui sono andato.
Bel segno nonostante gli anni passino non si dimentica .....

Dal telefono faccio fatica, ma più tardi, se riesco/posso, posto dal pc come vissi io quel 2 Agosto 1980.
Forse non interesserá ma è un modo come un altro per ricordare.

non ce la faccio piu

mi sono stancato

lo stusso l hanno sentito tutti

anche a piumazzo

adesso basta

e come quando devi piangere ma hai finito le lacrime

bona

ZioBovino, 02/08/2014 15:06:

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non ce la faccio piu

mi sono stancato

lo stusso l hanno sentito tutti

anche a piumazzo

adesso basta

e come quando devi piangere ma hai finito le lacrime

bona

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....e l'anno scorso, avrebbero tolto il segreto di stato.....

Siccome a sentire in giro quel giorno mezza Bologna avrebbe dovuto essere in stazione a quell'ora se non addirittura su quel treno, ma si salvò solo per un caso fortuito, tengo a precisare che MAI avrei potuto essere in stazione nel momento dell'attentato, ma che la mia vita in quel particolare momento fosse molto legata ai treni è innegabile.

Allora ero militare a Firenze, e da buon imboscato la tratta ferroviaria che collega le due città la utilizzavo almeno 4 volte la settimana fra andate e ritorni.

Ricordo perfettamente che anche quel 2 Agosto cadeva di Sabato perché mi era stato concessa una mini licenza di 36 ore per tornare a casa.
Uscii dalla caserma alle 10,00 e pensai di provare il rientro in autostop (ancora si usava) visto che il treno disponibile era solo un locale e a causa dell'esodo feriale la stazione di Firenze era un casino totale.
Visto che ero in divisa trovai presto un passaggio offertomi da un camionista che per tutto il viaggio fece suonare una cassetta nel stereo del camion senza che potessi ascoltare un notiziario, ero quindi all'oscuro di quanto era appena successo.

Arrivati a Bologna mi fece scendere in tangenziale nel punto più vicino a casa mia (abitavo a p.ta S.Vitale) ovvero sul cavalcavia sopra la rotonda di Massarenti (dove ora c'è il Leclerc, l'Esselunga), era da poco passato mezzogiorno, scesi a piedi la rampa di raccordo e mi avviai lungo la via Massarenti avvertendo una grande concitazione e panico mano a mano che mi avvicinavo al centro.
Più mi avvicinavo al S. orsola e più sentivo sirene e motori imballati, quando arrivai all'altezza dell'ospedale era tutto un susseguirsi di ambulanze, pompieri e polizia che coprivano i 200 mt fra l'ingresso del PS e il viale, chi conosce la zona sa che quello è il tragitto più breve per chi arriva dalla stazione.

Era un delirio! Gente che dava le più svariate versioni di quanto era successo, e io non sapevo e non capivo nulla, mi prese il panico e mi venne da piangere!
Feci l'ultimo tratto da lì a casa mia di corsa e da lontano vidi mia madre alla finestra che vedendomi, scoppiò a piangere, mi stava aspettando!

Il giorno prima le avevo detto che sarei tornato a casa, ma ovviamente non sapeva a che ora e se e con quale treno lo avrei fatto.

Ovviamente io non ero rintracciabile, e quando seppe della bomba in stazione, si attaccò al telefono per chiamare la caserma, fortunatamente parlò con il furiere Gabrielli (anch'esso bolognese) che la tranquillizzò relativamente giurandole che mi aveva personalmente consegnato la licenza alle 10,00 e che quindi sarebbe stato impossibile per me essere a Bologna alle 10,25!
Ovviamente mia madre aveva il dubbio che il ragazzo avesse raccontato una bugia per tranquillizzarla per cui aveva vissuto 2 ore di angoscia totale aspettandomi con la radio accesa e alla finestra, come se nel vedermi 30 secondi prima che suonassi il campanello potesse sollevarla.
Ricordo che nel pomeriggio molti dei miei amici andarono a vedere le macerie, io non lo feci, ma fui costretto a passare vicino a quel buco transennato per tantissime volte nella mia spola fra Bologna e Firenze.