«Non si vergognino gli ex Dc, gli ex Pci sì»

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GEO-MARCO64
00mercoledì 17 marzo 2010 14:32
il vescovo ausiliare
L'affondo di Vecchi in San Pietro:
«Non si vergognino gli ex Dc, gli ex Pci sì»
«Moro volle unire le forze per il bene comune
Ci siamo riusciti? Non mi pare»

«Non vergognatevi di essere stati democristiani. C’è da vergognarsi piuttosto ad aver fatto parte del Partito comunista». Monsignor Ernesto Vecchi, vescovo ausiliare, si rivolge così all’assemblea che assiste alla messa in ricordo di Aldo Moro, rapito 32 anni fa dalle Brigate rosse in via Fani a Roma, blitz nel quale furono uccisi gli uomini della sua scorta.

L'OMELIA - La cerimonia di questo pomeriggio nella cattedrale di San Pietro a Bologna è stata organizzata «per iniziativa di alcuni cattolici impegnati in politica», ricorda Vecchi. E proprio a loro il vescovo dice: «Non vergognatevi di essere stati democristiani, c’è da vergognarsi piuttosto ad essere stati nel Partito comunista».

MORO - Poi, il ricordo di Moro: «Era un uomo di grande fede, espressa anche pubblicamente e senza timore», era l’esempio che «una misura alta della vita civile è possibile». Secondo il vescovo, infatti, «la dimensione politica più alta» è quella che «non esclude Dio»: solo allora «ci può essere uno scatto in avanti».

IL PD - Il rapimento di Moro «ancora pesa sulle coscienze», continua Vecchi, che ricorda la caratteristica principale dello statista: il «cum promittere», ovvero il «compromesso nel senso della ricerca della migliore soluzione possibile, facendo tutti un passo in avanti». Con il compromesso storico, sottolinea Vecchi, Moro ha provato a «mettere insieme le forze per il bene comune» ma «è stato ucciso dalle Brigate Rosse». Un progetto che si è provato a dare compimento con il Pd. «Ci siamo riusciti?- si chiede il vescovo- a vedere dai risultati non mi pare, perchè si è messo in disparte Dio e la dottrina sociale della Chiesa».


16 marzo 2010


CORRIERE DI BOLOGNA

GEO-MARCO64
00mercoledì 17 marzo 2010 14:35
[SM=g1405978] ZIOBOVINO domenica vieni a messa con me?? [SM=g1885603]

Per il momento mi tengo i commenti nel mio animo, in fondo siamo POI in quaresima [SM=g1406063] [SM=g1406063]





ZioBovino
00mercoledì 17 marzo 2010 14:42
Si si .... vengo !!
|=Valentino=|
00mercoledì 17 marzo 2010 14:47
un altro che dovrebbe morire presto...

facesse qualcosa per i bisognosi, invece di ingrassare la politica e tutti quelli gia' grassi di loro.

che brutta razza quella dei preti...
GEO-MARCO64
00mercoledì 17 marzo 2010 16:05
Prete pedofilo, la verità di Vecchi
"La Curia non era al corrente"
Sull'inserto di Avvenire la replica di via Altabella alla ricostruzione del caso giudiziario fatta da Repubblica. Il vescovo: "Fino alla denuncia mai avvisati dei sospetti sul parroco"
di MICHELE SMARGIASSI


Cinque anni dopo i fatti, due anni dopo la sentenza, un mese dopo le ricostruzioni di Repubblica, la Curia informa finalmente i suoi fedeli che un sacerdote della diocesi fu condannato in primo grado (a sei anni e dieci mesi) per molestie pedofile ai danni di dieci bambine dai tre ai sei anni che frequentavano il suo asilo nido parrocchiale. Lo fa con un articolo non firmato su Bologna Sette (l´inserto bolognese di Avvenire) di ieri, che è in realtà la lunga autogiustificazione personale di monsignor Ernesto Vecchi, vicario generale della diocesi, riguardo ai rapporti da lui intrattenuti con le insegnanti dell´asilo che sporsero denuncia o testimoniarono contro il sacerdote.

L´articolo di Avvenire si presenta infatti come «la ricostruzione puntuale degli incontri avvenuti presso la Curia di Bologna con rappresentanti delle famiglie dei minori, tratta dagli appunti del vescovo ausiliare mons. Vecchi redatti all´epoca dei fatti». Il diario di Vecchi prende le mosse dal luglio del 2004, quando tra il parroco e le insegnanti scoppiarono forti contrasti di natura didattico-amministrativa che portarono al licenziamento delle maestre, poi riassunte grazie alla mediazione della Curia. In quell´occasione, ricorda Vecchi, nessuno fece cenno a sospetti di altra natura. Quando poi, il 15 novembre, la nuova coordinatrice dell´asilo gli chiese via fax un incontro, Vecchi annota di averla convocata per la settimana dopo, ma che la coordinatrice non si presentò «per malattia»; in realtà perché già «sotto segreto istruttorio», essendo intanto scattata la denuncia. Un incontro tra Vecchi, la coordinatrice e un genitore si tenne però l´8 gennaio, e anche dagli appunti del vicario ne trapela la tensione. L´incontro si concluse, secondo i due ospiti, con una frase pronunciata da Vecchi: «Questo incontro non è mai avvenuto», che l´interessato ha sempre smentito d´aver detto, ma che nei suoi appunti riemersi improvvisamente viene ora «collocata nel suo contesto: la preoccupazione della psicologa di mantenere il silenzio su questo incontro».

La ricostruzione di Vecchi rivendica la propria sincerità rispetto alle «opinioni di parte», come vengono definite le deposizioni rilasciate dai testimoni al tribunale di Ferrara, che per Vecchi «stravolgono la verità dei fatti». Effettivamente fra le versioni del vicario e quelle dei testimoni ci sono alcune divergenze: Vecchi nega che prima del fax del 15 novembre ci fossero state altre richieste telefoniche d´incontro senza esito, come invece messo a verbale dalla coordinatrice. Vecchi nega poi che quel fax contenesse accenni allarmati «alla questione morale», mentre (ma qui c´è un documento che lo prova) la coordinatrice vi scrisse di «un problema che può portare, vista la gravità delle accuse, a estreme conseguenze: denunce alle autorità, stampa ecc.».

Il vicario non contesta altro della ricostruzione ben più ampia di Repubblica, che parte da prima della cronologia del suo "diario", cioè dalla primavera del 2004, quando la Curia venne informata per la prima volta dei sospetti a carico del sacerdote, e arriva al processo diocesano recentemente svolto, ma tenuto rigorosamente segreto. Di questi e di altri aspetti dell´atteggiamento tenuto dalla Chiesa bolognese sulla vicenda, Avvenire non si occupa.


REPUBBLICA BOLOGNA
GEO-MARCO64
00mercoledì 17 marzo 2010 16:13
PER PAR CONDICIO ho messo anche un articolo di repubblica Bologna.
Per me i prelati non ingrassano la politica: i politici li usano per ingrassare prima loro stessi e poi anche la politica.

Mi ritengo fortunato nel conoscere qualche prete che non è così.

Signore Pietà
Cristo Pietà
Amen [SM=g1619189]

PS: Zio, allora noi ci si vede in cattedrale S.Pietro alle 11, ok? [SM=x1411892]



mighy1967
00mercoledì 17 marzo 2010 16:33
Zio, ti passo a prendere io.
A che ora posso passare?
Alle 9 va bene?
Così abbiamo tempo anche per confessarci e temo che sarà lunghina....
ZioBovino
00mercoledì 17 marzo 2010 16:44
Re:
mighy1967, 17/03/2010 16.33:

Zio, ti passo a prendere io.
A che ora posso passare?
Alle 9 va bene?
Così abbiamo tempo anche per confessarci e temo che sarà lunghina....



Ma gli devo dire che da cinno sono diventato quasi cieco ?? [SM=g1688381] [SM=g1406031] [SM=x1412876] [SM=x1412876]


Gengis-mita-kat
00mercoledì 17 marzo 2010 17:09

[SM=g1405994] ...secondo me è quasi cieco anche lui... [SM=g1691762]

[SM=g1619189]



carlos.spencer
00mercoledì 17 marzo 2010 19:35
Ogni tanto mi dimentico perchè sono diventato anticlericale. Poi, per fortuna arriva un gabannone a ricordarmelo...
Oberlord
00giovedì 18 marzo 2010 09:24
Re:
|=Valentino=|, 17/03/2010 14.47:



che brutta razza quella dei preti...




Non scherziamo Valle.

I preti sono ben altro, questa quà è gentaglia che fà solo politica.
GEO-MARCO64
00venerdì 19 marzo 2010 18:12
Monsignor Vecchi, io non mi vergogno"
Monsignor Vecchi, io non mi vergogno"

Una lettrice sull'attacco agli ex Pci
di ANNA BALESTRI

Eccomi qua. Sono figlia di comunisti, anch´io iscritta fin da giovane al Partito. Lei dice che mi devo vergognare. Perché non crederle? Ci sto provando da questa mattina, camminando veloce dentro la mia storia. Mio padre è stato partigiano e ha contribuito insieme a tanti democristiani, a risollevare un´Italia stremata dalla dittatura. Poi è stato emigrante in Brasile in cerca di lavoro. Nel frattempo mia madre lavorava a cottimo e manifestava per i suoi diritti di lavoratrice, insieme a tanti altri, non soltanto comunisti.

Mi guardo allo specchio Monsignore, io, però, non arrossisco… Il Partito per la mia famiglia è stato credere in un mondo migliore. Rispettare le idee degli altri permette di avere più forza per sostenere le proprie, questo uno degli insegnamenti. Le ferie di mio padre erano alla Festa dell´Unità e mia madre, per tanti anni, non ha avuto ferie e nemmeno i contributi versati per una pensione decorosa, pur lavorando sempre. Monsignore, allo specchio, ancora niente ...

Avevo 23 anni quando Moro fu rapito e ricordo ancora Piazza Maggiore quando arrivò la notizia della sua morte; la gente si radunava a gruppi spontaneamente, in un silenzio che si tagliava. Moro per noi comunisti era l´ idea di solidarietà nazionale, la storia che si piegava alla volontà del compromesso storico; il Partito prendeva le distanze da Mosca e la DC si allontanava dalle logge massoniche, dai servizi segreti e dalle associazioni mafiose. Moro e Berlinguer furono per molti l´illusione di una politica onesta.

Monsignore, allo specchio la mia faccia ha sempre lo stesso colore. Ma io le credo e frugo ancora meglio dentro alla memoria. Rivedo gli anni Sessanta, andavo per la prima volta al catechismo e con l´orgoglio che mi era stato insegnato, io, Monsignore, lo dissi che la mia famiglia era comunista. Feci la strada fino a casa, piangendo perché mi fu detto che mio padre uccideva i bambini. Poi ricordo la sua mano rassicurante e le parole pacate che disse al parroco. Feci la comunione, ma non frequentai più il catechismo. Sono storie lontane, lo so; cambiano le idee e cambiano gli uomini, forse Moro e Berlinguer qualche sforzo in più lo farebbero per questo paese alla deriva. Anche il mio Partito non è più lo stesso, ma io voglio crederci ancora.

Monsignore, ma chi si deve vergognare?

LA REPUBBLICABOLOGNA.IT


Bella lettera di questa lettrice, in cui ritrovo dei passi comuni










ZioBovino
00venerdì 19 marzo 2010 19:37
comunque io che purtroppo un po' conosco i problemi dell'etilismo senile vi garantisco che vecchi basta POI guardarlo in ghigna per capire com'è messo
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